In un mercato in cui la digital economy espone le aziende a scenari sempre più complessi, la discontinuità diventa un elemento caratterizzante per molte organizzazioni, soprattutto per quelle che fanno capo a un settore eterogeneo come quello industriale. Un comparto le cui dinamiche sono ormai poco prevedibili (basti pensare all’impatto che ha avuto l’emergenza pandemica) e caratterizzate da cicli economici brevi, che impongono cambiamenti veloci, ma non solo: se vogliono sopravvivere, le imprese devono sviluppare anche la capacità di gestire in tempo reale le nuove variabili su cui inevitabilmente si innesterà il contesto competitivo, stravolgendo meccanismi di fornitura e flussi della domanda fino a pochissimo tempo fa considerati consolidati.
Le risposte della digital transformation e i nuovi paradigmi dell’IT
La digital transformation offre una serie di risposte concrete e specifiche alle nuove esigenze del mercato, ma è fondamentale saperli orchestrare, declinando per ciascun verticale il potenziale che le nuove tecnologie possono sprigionare da ogni tipo di organizzazione. “L’IT ha effettivamente fatto passi da gigante, sviluppando paradigmi di fruizione evoluti che rendono accessibili ai business, alle supply chain e ai consumatori finali risorse inimmaginabili anche solo qualche anno fa. Questo consente di implementare con relativa semplicità funzionalità avanzate su tutta la catena del valore, generando benefici tangibili per i vari attori che vi prendono parte e garantendo l’allineamento costante con la domanda generata dai clienti finali, che hanno la possibilità di ottenere prodotti su misura e realizzati con requisiti specifici. L’uso sistematico di soluzioni digitali dà inoltre impulso alla realizzazione di merci di qualità, riducendo al tempo stesso gli sprechi e innescando logiche di economia circolare. Tutto ciò a patto che il processo di innovazione sia gestito correttamente, fin dalle prime battute”. A parlare è Massimo Vapori, Regional Director, di Present.
Il primo tema da affrontare è quello dell’approccio cloud-first: per Vapori non è più una questione di se, ma di quando e, per l’appunto, come. “Il cloud abilita una nuova readiness nelle imprese che devono affrontare repentini cambi di paradigma, grazie a soluzioni di business predefinite, intelligenti e calibrate settore per settore. D’altra parte, il concetto stesso di as-a-service implicito nel cloud consente a qualsiasi tipo di organizzazione di trasferire la spesa tipicamente orientata al mantenimento dei sistemi verso l’innovazione di processo. Gli ingredienti per avere successo dunque non mancano, ma occorre individuare la ricetta giusta per integrarli e renderli compatibili con le specifiche necessità dell’impresa”.
Present e SAP: un framework votato all’innovazione di processo
È quello di cui si occupano specialisti come Present, che in qualità di Gold partner di SAP punta a far convergere le tecnologie state-of-the-art del colosso dell’intelligent enterprise lungo un percorso di trasformazione che integra processi, servizi e applicazioni tramite la flessibilità del cloud e la capacità di personalizzare le soluzioni industry per industry.
Nello specifico, Present ha sviluppato quattro piattaforme preconfigurate che vanno incontro ad altrettante aree tematiche (packaging, moulding, EPC e chemistry) grazie a una serie di processi predefiniti, glossari di business peculiari e strumenti ad hoc per interpretare correttamente i comportamenti organizzativi, produttivi e distributivi di ciascun settore. “Ogni sistema è stato implementato con capacità che derivano dal consolidamento delle nostre esperienze sui vari mercati e che sono state integrate con le tecnologie abilitanti della nuova suite SAP”, dice Vapori alludendo naturalmente a SAP S/4HANA. “Dal pricing al procurement passando per la manutenzione predittiva e le funzioni di forecasting avanzate, fino ad arrivare all’automatic invoice matching, tutte le funzioni nel sistema ERP di SAP sono già abilitate grazie a tecnologie contestualizzate in un framework che, per merito del cloud, non richiede l’installazione di infrastrutture complesse”.
Se le soluzioni sono dunque a portata di mano, la roadmap per la digital transformation deve costituire un’opportunità per ridiscutere i modelli di business e immaginare un’organizzazione funzionale all’approccio demand-driven che consente di sviluppare l’ERP di SAP. “Bisogna prima di tutto comprendere che SAP mette a disposizione delle aziende elementi e modalità operative disruptive, che possono incrementare significativamente le revenue. Va dunque identificata la combinazione giusta per raggiungere un ROI predefinito. Ed è qui che si posiziona Present”, precisa Vapori. “Per dimostrare il ritorno degli investimenti non basta una transazione tecnica: per questo procediamo in modalità agile con una fase di exploration che aiuti prima il cliente a capire cosa può ottenere con SAP e poi come può colmare il gap rispetto all’impostazione teorica, calcolando il valore dell’operazione e soprattutto i ritorni in termini di business”.
User experience e approccio metodologico: gli assi nella manica per una roadmap di successo
Per svolgere un lavoro così delicato, il team di Vapori fa leva anche sulla user experience innovativa elaborata da SAP. “Fiori rappresenta un vero pilastro per la nostra attività, in quanto aiuta a rendere più naturale l’impatto con il nuovo sistema. Grazie all’interfaccia intelligente, si possono per esempio gestire transazioni storiche con la stessa esperienza d’uso a cui sono abituati i collaboratori. Questo agevola l’adozione della piattaforma e aiuta l’utente finale a cogliere la visione ampia e realmente integrata offerta dalla suite. La filosofia sviluppata da SAP sta realmente cambiando i livelli di empatia ed entropia con cui le persone percepiscono i sistemi informativi, che diventano sempre più collaborativi, intuitivi e responsive, anche rispetto alle funzioni più complesse. Basti pensare a quant’è semplice oggi accedere agli strumenti di business intelligence: SAP Analytics Cloud contiene al proprio interne vere e proprie stories che fungono da tutorial per l’utilizzo della piattaforma”.
Questo significa che diventa più semplice passare all’ecosistema SAP con un approccio big bang? “Dipende”, avverte Vapori. “Un processo di digital transformation deve avere uno scopo preciso. Non c’è una risposta univoca e complessiva, e tantissimo dipende dalle motivazioni per cui si intraprende il percorso di trasformazione. Di sicuro conviene nel momento in cui si vuole cambiare paradigma, accogliendo l’idea che in tutti i settori – e quindi anche nei verticali del manifatturiero – il mercato si sta evolvendo dal tradizionale modello B2b a una logica B2b2c, con l’obiettivo di realizzare prodotti sempre più personalizzati. E questo implica che un’azienda debba essere pronta a condividere informazioni e processi con i propri partner, sfruttando soluzioni in grado di abilitare e alimentare un vero rapporto one-to-one con ciascuno dei propri interlocutori”.
Per accompagnare questa transizione, oltre a expertise strutturate sul piano digitale servono dunque anche competenze di processo, indispensabili per immaginare, focalizzare e implementare la roadmap cliente per cliente. “Ciò che contraddistingue Present sul mercato è proprio il fatto che siamo degli esperti di processo, con la cultura e la mentalità necessarie per identificare il tipo di apporto che in ogni progetto può contribuire far funzionare meglio le applicazioni standard di SAP”, chiosa Vapori. “Parlare la stessa lingua di business significa inoltre riuscire a creare una vision condivisa con il cliente, che si concretizza in un piano sempre garantito sul piano dei tempi e dei costi di implementazione”.