MILANO – “La forza di chi ha creduto e crede in JD Edwards è essere un ecosistema di forte collaborazione” dice GianLuca De Cristofaro, Sales Director Applications Mse, Oracle Italia, intervenendo all’evento “E’ ora di JD Edwards!”, svoltosi questa estate a Milano. Una collaborazione tra la base dei clienti, i 15 esperti e abilitati partner in Italia e Oracle con la sua visione su tutto lo stack hardware-applicativo. La “fiducia nell’ecosistema” la dimostra il 76% dei clienti, che lavora ormai con le versioni 9.0 e 9.1, gli ultimi rilasci da parte Oracle, a valle dell’acquisizione avvenuta nel lontano 2005. Di più: qualcosa come 1200 nuovi clienti globali trainano la crescita di fatturato annuo 2013, specialmente in Europa (+86%) e in Italia (+120%). Settori come tessile, moda, manifatturiero, automotive, servizi e agroalimentare sono le roccaforti. Tre clienti italiani presenti all’incontro hanno testimoniato la loro esperienza JD Edwards: Marco Tolentino, Marketing e Communication per il Gruppo Italia Independent; Paolo Daperno, Cio & Business Process Director di IllyCaffè ed Enrico Viglierchio, Gm di Castello Banfi.
Ma l’incontro clou è stato quello con Lyle Ekdahl, Senior Vp JD Edwards Development, Oracle.
Una domanda che si sente rivolgere spesso, afferma Ekdahl, è: “Quale beneficio ha la piattaforma JD Edwards dai 5 miliardi di dollari investiti all’anno da Oracle in R&d, con un esercito di 30.000 programmatori?”. La risposta è un beneficio doppio: uno, diretto, per lo sviluppo nativo JD Edwards, commisurato al suo essere “non il gruppo maggiore, ma neanche il più piccolo”, in un Product Development che fa capo direttamente al Ceo di Oracle (la linea è Larry Ellison-Thomas Kurian-Lyle Ekdahl); e un grande beneficio indiretto, grazie a un “leveraged model” che è missione core per il suo team: trarre vantaggio dalla sinergia con i team Oracle circostanti e dalla loro innovazione, uno su tutti quello di Oracle Db.
Il futuro? Dall’attuale JD Edwards 4G si passerà alla JD Edwards 5G, attualmente in gestazione, con la quale si potranno gestire business app con smartphone e tablet e in cloud.
La strategia? Focalizzarsi sui verticali di tradizionale radicamento e produrvi soluzioni business approfondite, approvvigionabili in house o in cloud, con sistemi di ingaggio mobile, lavorando con sensori e Internet of Things, con il machine to machine e con l’in-memory. L’obiettivo è abilitare il cliente a creare le sue applicazioni con approccio DevOps, in cui il “Design time eguagli il Run time”. “Stay tuned, rimanete in contatto, insieme scriveremo le Business App vincenti nel vostro settore”, è il messaggio conclusivo.