Si definisce un grande specialista dell’olio e visti i risultati conseguiti in campo nazionale ed internazionale nel settore alimentare dal Gruppo all’interno del quale è stata fondata nel 1983 in oltre 50 anni di storia è lecito credere che ne abbia tutte le ragioni. Olitalia è quindi un’azienda giovane, cresciuta all’interno del Gruppo Cremonini e ha costruito le proprie fortune su un modello avanzato di lavorazione e di confezionamento degli olii alimentari debitamente completato da una filiera commerciale che ha come suo punto di sbocco finale il mercato al dettaglio. Olitalia vanta dalla propria caratteristiche avanzate per quanto riguarda l’innovazione a livello di produzione, gestione dei processi e del packaging, sistemi di tracciabilità delle merci proposte al consumatore. L’esempio più calzante di questa propensione all’utilizzo di strumenti tecnologici riguarda proprio gli interventi compiuti a livello di filiera con un selezionato numero di aziende agricole scelte per garantire ai clienti un servizio personalizzato di rintracciabilità delle olive utilizzate per produrre l’Olio d’Oliva Extravergine. Un sistema volto a garantire i massimi criteri di sicurezza alimentare del prodotto attraverso la verifica costante delle certificazioni previste a norma di legge e che, attraverso il supporto determinante delle tecnologie informatiche, è uno dei vanti dell’azienda di Forlì, al pari dell’infrastruttura It sulla quale girano oramai tutti i processi strategici di Olitalia.
Erp e infrastruttura It: una doppia scommessa vincente
Con Alberto Fenati, direttore sistemi informativi di Olitalia, ZeroUno è quindi entrato nel cuore operativo e informativo della società per analizzarne i cardini quanto a risorse It implementate al servizio delle attività aziendali, dalla produzione al sistema di “tracking” delle merci passando per la gestione automatizzata dei flussi di magazzino.
Le premesse che hanno portato i vertici della casa forlivese a una scelta di campo sostanziale quanto ad architettura informativa nel suo complesso si sono materializzate a metà del 2004: “Il sistema gestionale con cui abbiamo lavorato per sette anni su piattaforma As/400, l’Erp Pro-J di Gruppo Pro, debitamente aggiornato per supportare prima l’euro e in seguito con moduli applicativi aggiuntivi, era arrivato a un punto critico dal punto di vista sistemistico e con limiti evidenti per quanto riguarda il ciclo attivo e passivo di produzione. La necessità di adeguare la piattaforma a crescenti esigenze gestionali e il concomitante bisogno di supportare con risorse informative adeguate la fase di crescita di un’altra società del Gruppo, Italpizza, ci ha suggerito di rivedere completamente l’intera infrastruttura It per sfruttare appieno le evidenti sinergie raggiungibili in termini di riduzione dei costi e condivisione dei flussi dei dati”.
Nella lista della “spesa” di Olitalia sono dunque finiti l’Erp Si-Fides di Sinfo Pragma, un database Oracle, il sistema operativo server di Microsoft, un sistema di terminal server Citrix basato su un software di framework management e un enterprise portal accessibile via rete Vpn sicura; l’hardware e i principali servizi di “maintenance” del sistema sono invece in housing presso il Cineca di Bologna sotto la supervisione di Oracle così come lo storage dei dati basato su sistemi Nas (Network attacched storage) e San (Storage area network). “Il ricorso all’outsourcing delle operatività quotidiane – ha sottolineato in merito Fenati – è un fattore per noi strategico perché risponde al meglio a un’esigenza di gestione e di servizio dell’It flessibile e ridondante a costi adeguati, un binomio che per una realtà come Olitalia si può perseguire solo affidandosi a degli specialisti esterni. Il punto fermo riguarda la strategia, che deve sempre e comunque rimanere in casa, a maggior ragione quando si affronta un cambiamento sostanziale e indispensabile sia a livello di architettura di base che in fatto di piattaforma applicativa”. L’anello che ha completato questo nuovo ambiente eterogeneo è stato proprio l’Erp e la scelta di Olitalia è caduta su Sinfo Pragma; le ragioni che l’hanno determinata sono state così riassunte da Fenati: “Aggiornare il vecchio sistema non ci dava le garanzie funzionali necessarie a giustificare gli investimenti richiesti e l’attenzione che abbiamo sempre avuto in questi anni sul mercato del software, in termini di monitoraggio dell’offerta, ci ha aiutato a trovare il partner più idoneo a comprendere e soddisfare le nostre esigenze di innovazione”.
Alberto Fenati
direttore sistemi informativi di Olitalia
Un progetto “esteso” e dai benefici tangibili
Uno degli aspetti più rilevanti (in positivo) dell’implementazione dell’Erp sono stati i tempi: terminata la fase di analisi, il progetto è decollato il primo settembre 2004 e dopo tre mesi esatti il “go live” dell’applicazione era cosa fatta. “Tempi assai soddisfacenti – ha rimarcato in proposito Fenati – anche alla luce delle risorse coinvolte: al team di project management fornito da Sinfo Pragma si è aggiunto un gruppo di lavoro interno numericamente molto limitato, in quanto gli utenti del sistema sono stati coinvolti in maniera sostanziale solo dopo la messa in opera del sistema. Le fasi di configurazione, test e compilazione e il processo di migrazione dati, gestite dal team Sinfo Pragma in stretta collaborazione con quello interno, non hanno generato particolari criticità tecniche perché sono state messe in campo competenze adeguate in termini di problem solving e di pianificazione strategica. Digerita la messa in opera dell’Erp, di cui va sottolineato il pregio di estendersi a tutti i processi operativi e i cicli gestionali di Olitalia, la verifica quotidiana delle funzionalità dei vari moduli è un work in progress di fatto appena iniziato al pari delle attività di sviluppo legate a previsti ulteriori aggiustamenti di carattere parametrico nella parte gestionale”.
Dettagliati gli elementi chiave del progetto, Fenati ha quindi descritto gli impatti registrati a valle con una doverosa premessa: “Solo a un anno dall’avvio del nuovo sistema informativo potremo fare un bilancio adeguato rispetto alle aspettative prefissate, che vedono la produttività degli utenti interni aumentare nell’ordine del 30%. I primi benefici attesi comunque non si sono fatti attendere e riguardano per esempio la maggiore flessibilità dei motori Sql del database Oracle rispetto a quella garantita con l’As/400, la piena integrazione dell’Erp con il resto dell’architettura It e i conseguenti pochi interventi mirati per le fasi di migrazione dei dati e i vantaggi derivanti da una piattaforma tecnologica che ci permette di gestire il sistema di base da remoto, tramite reti Vpn in banda larga, e di reagire quindi ai problemi con la massima tempestività e con il totale supporto dell’outsourcer”.
Business intelligence e Wi-Fi a supporto dei processi
La “rivoluzione” It in Olitalia ha inoltre ulteriori risvolti applicativi che riguardano essenzialmente due fronti assai vitali per lo sviluppo a venire delle attività commerciali. La prima si riferisce ai lavori in corso sulle interfacce di gestione che dovranno abilitare un sistema completo di reporting attivo: “Con Business Objects – ha precisato Fenati – abbiamo già attivato questa funzionalità e stiamo mettendo a punto l’implementazione di ulteriori tool per la rilevazione e l’analisi dei dati critici”. La seconda faccia ha invece lineamenti ancora più precisi e nel dettaglio sono quelli di un sistema di tracciabilità basato su un applicativo dipartimentale che sfrutta i codici a barre applicati ai prodotti, scanner di linea e terminali Windows Ce .Net collegati via Wi-Fi, in modalità sicura e crittografata, al terminal server remoto per abilitare la gestione automatizzata dei numeri di lotto delle merci, il controllo delle certificazioni e la movimentazione dei colli.