In mercati dinamici e digitalizzati, l’efficienza applicativa diventa una chiave per il successo aziendale. Cuore di qualsiasi impresa, anche l'Erp deve cambiare veste e aprirsi ai nuovi criteri di fruizione as-a-service e usabilità consumer-like. Il recente webcast organizzato da ZeroUno, in collaborazione con Infracom e i partner Aida, Pragma Progetti e Softre, ha portato questi temi sotto i riflettori.
“Stiamo vivendo un momento di trasformazione – esordisce Patrizia Fabbri, Caporedattore di ZeroUno -, che impatta la sfera privata e aziendale. Nell’app economy, il software è al centro e non rappresenta più soltanto un abilitatore, ma il business stesso. Si assiste alla commistione dei mercati e al ribaltamento dei ruoli tra i diversi attori. Siamo nell’era del consumatore e le aziende devono rispondere a un pubblico sempre più informato ed esigente. Servono quindi sistemi informativi a supporto che garantiscano velocità di risposta e flessibilità. A latere, la consumerizzazione dell’It alza le aspettative dei dipendenti, che pretendono dalle soluzioni enterprise un’esperienza simile alle tecnologie personali: i software aziendali devono adeguarsi alle interfacce consumer. Al gestionale, inoltre, è richiesta la capacità di integrarsi con strumenti di big data analytics e garantire l’accesso in mobilità. Il cloud può accelerare l’evoluzione dell’Erp verso i nuovi requisiti”.
Con il cloud computing anche l’Erp diventa servizio
“Cambiano le dinamiche di lavoro – afferma Stefano Mainetti, Codirettore Scientifico dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service School of Management del Politecnico di Milano -: l’utente al desktop non è produttivo: servono flessibilità e accessibilità anytime-anywhere”. Ma c’è un altro passaggio importante: i sistemi It, prima costruiti in maniera artigianale e customizzata, si sono progressivamente standardizzati fino all’industrializzazione permessa dai servizi cloud.
“Secondo i dati dell’Osservatorio Cloud & Ict as a service – dice il Codirettore scientifico -, a fronte di una contrazione generale della spesa It italiana, crescono i budget destinati alla nuvola: nel 2014 il cloud pubblico ha raggiunto un fatturato di 340 milioni di euro e per il 2015 le stime parlano di 460 milioni (+35%), mentre la cloud enabling infrastucture ha raccolto investimenti per 870 milioni e ne totalizzerà 1050 nel 2015 (+21%)”.
L’andamento positivo si conferma dunque anche nel 2015, ma la roadmap infrastrutturale, come precisa Mainetti, è solo l’inizio di un percorso che deve portare all’innovazione del parco applicativo per generare valore al business. “Per accelerare il cloud journey – suggerisce Mainetti – le aziende possono appoggiarsi a provider che mettono già a disposizione la piattaforma infrastrutturale abilitante, così da concentrarsi direttamente sull’obiettivo finale”.
Se il 49% degli investimenti in public cloud è oggi destinato alle soluzioni IaaS e l’8% al PaaS, in ambito SaaS il focus si sta spostando, soprattutto in una visione prospettica, sulle applicazioni critiche. “Rispetto allo Erp fruito in cloud – dice Mainetti – abbiamo approfondito un campione di 48 aziende: l’8% utilizza già il gestionale in modalità as-a-service e il 6% ha avviato delle sperimentazioni, mentre il 33% dichiara implementazioni nei prossimi 12 mesi. Inoltre, un’indagine condotta su 210 Cio mette il rinnovamento dei gestionali al secondo posto nella classifica delle priorità, dopo gli strumenti analitici”.
Sul fronte dell’offerta, Mainetti riporta i principali trend evolutivi individuati da Gartner per i vendor Erp: erogazione in modalità SaaS e PaaS; integrazione con gli analytics; innovazione della user experience e delle interfacce.
Un esempio di gestionale web
A corroborare le tendenze sopracitate, lo speech di Infracom Italia, operatore di telecomunicazioni e fornitore del gestionale web Panthera: “La nostra offerta – racconta Manrico Cecchetti, Coordinatore Ingegneri di Offerta Enterprise e Sistemi della società – poggia su tre asset fondamentali: rete in fibra ottica proprietaria con copertura nazionale, data center di classe enterprise per un totale di 6.500 metri quadri, Erp di seconda generazione disponibile in modalità SaaS attraverso un server virtuale dedicato, operativo su una farm virtualizzata con soluzioni Vmware”.
“Panthera – interviene Sebastiano Castrini, Responsabile Delivery e Presales Business Erp di Infracom Italia ha un’ambizione importante: risolvere “l’effetto Arlecchino” dei sistemi informativi, ovvero la convivenza di soluzioni diverse e ridondanti. La fruibilità via web permette di aprire il gestionale anche agli utenti esterni all’azienda, senza comportare necessariamente la migrazione del sistema in cloud: lo Erp può comunque risiedere in-house”. Castrini riporta tuttavia l’aumento della domanda per l’alternativa cloud: la previsione è chiudere il 2015 con il 20% delle vendite in modalità as-a-service.
“Fino a quattro anni fa – sostiene il manager – dovevamo proporre noi al cliente l’opzione cloud, mentre oggi nel 90% dei casi è l’azienda stessa ad avanzare la richiesta, soprattutto per le componenti di Crm, ciclo passivo e post-vendita. La nostra offerta permette comunque la fruizione via Internet per qualsiasi funzionalità”.
Il gestionale in cloud: come, quando, perché
Le domande dagli utenti del webcast arrivano numerose. Quali aziende optano per le soluzione cloud? Castrini elenca: le startup, anche per via delle barriere economiche d’ingresso dell’on-premise; le imprese che non hanno al proprio interno un Cio; le realtà dotate di un It strutturato, che però sente l’esigenza di delegare le mansioni operative per concentrarsi su attività a valore; le aziende che hanno avuto esperienze di sicurezza negative e preferiscono la protezione garantita dalla nuvola. Quali sono i vantaggi? Mainetti cita: pagamento a consumo, riduzione degli investimenti infrastrutturali e delle spese di assistenza operativa, diminuzione dei costi di switch e upgrade, integrazione applicativa semplificata. Castrini insiste sull’inadeguatezza di un sistema client-server, obsoleto e inadatto a supportare i processi aziendali sul lungo periodo, mentre il cloud garantisce tecnologie sempre allo stato dell’arte e una scalabilità, nel caso dell’offerta Infracom, verso il basso e verso l’alto. I dubbi del pubblico riguardano soprattutto sicurezza e connettività. Cecchetti rassicura: “A latere del servizio cloud, forniamo un’offerta di connettività a misura del cliente. I sistemi dove poggiano le nostre soluzioni sono stati progettati per garantire continuità operativa: tutti gli elementi della macchina virtuale e delle componenti sottostanti sono ridondate. La sicurezza del dato e delle macchine è garantita da sistemi di backup con politiche di retention quindicinali o mensili”. Castrini risolve le perplessità sull’estrema standardizzazione delle applicazioni cloud che non permette customizzazioni: “Panthera può essere configurato e personalizzato a piacimento come il corrispettivo on-premise, mentre la presenza di una rete consolidata di rivenditori sul territorio nazionale assicura sempre un adeguato supporto ai clienti”.
Reti, data center ed Erp: la forza di InfracomNata nel 1999 per iniziativa di alcuni soggetti economici e imprenditoriali di riferimento per il Nord Est, attraverso una strategia di rafforzamento della compagine azionaria, degli asset e delle competenze, Infracom Italia è oggi attiva sul mercato nazionale con un ventaglio di offerta che spazia dalle reti di telecomunicazione, ai servizi di data center e cloud fino all’erogazione via web del gestionale Panthera. Dispone di una rete in fibra proprietaria a copertura nazionale, con oltre 9.000 km di cavo ottico, 1.380 km di Man (Metropolitan area networks) in 40 città e oltre 1500 PoP e siti cliente attivi. I suoi data center certificati di classe enterprise contano una superficie complessiva di 6.500 metri quadrati. Tra le componenti di punta dell’offerta, Panthera è una soluzione Erp multipiattaforma e ad ampio spettro di funzionalità, sviluppata in Java e con interfaccia browser, fruibile in modalità everywhere/anytime, multidevice e multiruolo. Il servizio SaaS comprende: il software con i relativi moduli acquisiti con due ambienti applicativi separati (produzione e collaudo/test), entrambi accessibili dal cliente; l’utilizzo di una infrastruttura condivisa che include hypervisor, server, San, firewall, switch / router, dispositivi di backup; la completa gestione dello stack (dall’applicazione alla sala dati); il backup dei dati con politica standard. |