In un ambiente di sviluppo in cui molte delle fasi del processo produttivo si basano già sulle componenti della Product Design & Manufacturing Collection di Autodesk, dalla progettazione con Inventor alla gestione dei dati e della documentazione con Vault, l’integrazione in corso di Fusion 360 Manage permetterà a Coster di dotarsi di un PLM in cloud per gestire end-to-end i processi di sviluppo prodotto fino alla fase di post-vendita. Un nuovo PLM pensato con l’obiettivo di migliorare i livelli di assistenza ai clienti, capitalizzare il know-how generato dagli interventi on-site per migliorare ulteriormente la qualità degli impianti, controllare in modo più puntuale l’avanzamento delle commesse, aggiungere valore alla progettazione attraverso l’analisi delle informazioni ricavate dall’operatività delle linee installate.
Questa la sintesi del progetto che ha coinvolto Coster Macchine (la divisione in forza al gruppo Coster Tecnologie Speciali) che si occupa di impianti automatizzati di riempimento per sostanze aerosol, e Autodesk.
L’origine e lo svolgimento del progetto
Velocità di sviluppo in fase di progettazione e informazioni disponibili in modo strutturato forniscono a Coster un forte vantaggio competitivo. Il passaggio alla Product Design & Manufacturing Collection, avvenuto nel 2011, ha permesso a Coster di accelerare lo sviluppo degli impianti.
«Le nostre macchine – ha sottolineato Roberto Pizzetti, Direttore Generale dell’azienda – sono molto complesse. Per dare qualche riferimento, una distinta base media arriva a contenere 12mila componenti. Grazie a Inventor più progettisti riescono a operare simultaneamente. Il co-engineering è uno dei nostri punti di forza e ci consente di arrivare prima alla costruzione, abbreviando i tempi di consegna».
La collaborazione tra i progettisti Coster è agevolata anche da Autodesk Vault PLM, che di fatto oggi costituisce il cuore del know how aziendale. Processi di engineering molto distribuiti, che coinvolgono competenze che vanno dal project management alla qualità sino agli acquisti, impongono un unico ambiente in cui poter fruire di tutti i dati.
«Vault PLM – ha aggiunto Pizzetti – è il repository in cui i disegni prodotti dall’ufficio tecnico possono essere consultati da tutti i team. La produzione in fase di procurement, la qualità per i controlli e per l’archiviazione e gestione dei certificati di conformità, fino al service per le verifiche sugli impianti già installati, nel caso di interventi di manutenzione».
I benefici generati
L’approccio si è rivelato vincente durante la pandemia da Covid-19. In tale occasione, è stato sufficiente dotare il personale di workstation adeguate per consentire l’operatività e la produttività anche da remoto, sfruttando l’ambiente Vault PLM in cui risiede tutta la progettazione meccanica.
Grazie ad Autodesk, Coster ha la possibilità di standardizzare la progettazione riutilizzando componenti e sotto-assiemi creati per altre commesse.
«I tempi di consegna di una linea erano di circa 12/14 mesi. Oggi, con Inventor e Vault PLM, siamo pronti per il collaudo dopo 8/10 mesi al massimo, con un efficientamento dei processi del 30%. A far la differenza è anche il tempo che trascorre tra il termine della progettazione e l’avvio della produzione. Grazie a Vault siamo in grado di mettere l’ufficio approvvigionamenti nella condizione di contattare i fornitori non appena il progettista ha terminato il design» fanno sapere da Coster.
L’integrazione di Vault PLM con SAP permette inoltre di trasferire immediatamente le distinte base all’ERP e all’MRP aziendali. La gestione documentale in digitale consente a Coster una integrazione verticale dei processi che portano il progetto direttamente dall’ufficio tecnico alla gestione approvvigionamenti e alla contabilità, rendendo la piattaforma Autodesk un punto nodale attorno a cui ruota l’intera gestione della produzione.
Non solo. La progettazione su modelli in 3D con un unico strumento consente a Coster, in fase di design qualification, di condividere con i clienti le scelte progettuali e di trovare soluzioni in modo collaborativo. Un valore aggiunto che abbatte il rischio di modifiche ex-post, riducendo ulteriormente il lead time complessivo.
Durante la pandemia ha trovato ulteriore valore un processo già avviato e sufficientemente maturo per supportare i Clienti in continuità. Un team composto da 5 addetti in Italia e 4 nelle filiali internazionali che accedono ad Autodesk Vault PLM per fruire delle informazioni tecniche delle macchine installate presso i clienti su cui effettuare gli interventi di manutenzione. Il primo passo di una vera digital transformation per la gestione del ciclo di vita di ogni singolo impianto all’interno di un unico ambiente basato su Autodesk Fusion 360 Manage. Un progetto lungimirante che va a chiudere il cerchio e abilita all’Industry 4.0.
«Considerare la fase post-vendita un importante momento di feedback tecnico/qualitativo per l’azienda è un cambio di paradigma», ha proseguito Pizzetti, convinto che si tratti di un’opportunità decisiva per la fidelizzazione del cliente e, allo stesso tempo, per la crescita interna. «Uno dei problemi che si manifestava in passato era il mancato ritorno all’ufficio tecnico delle informazioni derivanti dagli interventi di assistenza».
Senza una soluzione PLM i dati raccolti in produzione o sul campo sono destinati a perdersi, anziché arricchire il know-how aziendale e diventare una risorsa.
«Con Fusion 360 Manage -ha concluso Pizzetti – potremo verificare il comportamento dei nostri impianti. Senza informazioni strutturate è molto difficile che i progettisti possano sapere se, nell’arco di un mese o 10 anni, un componente corra il rischio di cedere per usura o usi che non sono stati previsti. Una funzionalità già testata sul campo. Dai dati raccolti presso un cliente abbiamo individuato il comportamento anomalo di una parte di una macchina. Il confronto con i disegni degli assiemi ci ha permesso di fornire un kit di sostituzione su tutti gli altri impianti già installati».