Reti intelligenti e orientate alle applicazioni: quali gli impatti ?

L’opinione di due protagonisti del networking sull’evoluzione delle architetture it e il ruolo, sempre più orientato ai servizi, delle reti aziendali. Nella foto Danilo Ciscato, direttore Business Development e Marketing della filiale italiana di Cisco

Pubblicato il 14 Gen 2007

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Come cambieranno (o dovranno cambiare) nella visione dei principali fornitori di networking le architetture It delle aziende? Quali i possibili impatti sulle applicazioni, sulle scelte di piattaforma, sui processi aziendali e sugli obiettivi di business? Ne abbiamo discusso con Danilo Ciscato, Direttore Business Development e Marketing della filiale italiana di Cisco, e Giulio Barki, country manager in Italia della Corporate & Government Division di Juniper Networks (nella foto sotto).

ZeroUno: Le reti in azienda: stanno evolvendo? E come?
Ciscato: Si parte dal concetto di rete intelligente, di cambiamento delle architetture di rete e dei sistemi informativi, alla cui base ci sono le singole tecnologie, gli apparati, i servizi.
Le aziende hanno una consapevolezza maggiore circa i benefici da ottenere dalle risorse It acquisite: l’evoluzione del business obbliga a una maggiore agilità dei sistemi informativi per supportarne i nuovi processi. Internet ha accelerato la maturazione delle competenze sulle reti, sull’adozione di standard come Ip e Xml e di tecnologie abilitanti, come il Voip. L’obiettivo di fondo è quello di creare un ecosistema più agile, semplice da usare, integrato. Ieri la rivoluzione è stato il modello client server e la migrazione dai sistemi legacy, oggi è la convergenza voce, dati e video e una rete al supporto delle applicazioni.

ZeroUno: Le reti in azienda stanno evolvendo nel segno dell’intelligenza, a supporto delle applicazioni. Come, operativamente, si concretizza questo paradigma?

Barki: Le reti stanno evolvendo adattandosi ai nuovi modelli di business, rispetto a tre direttrici: integrazione tra i contenuti e la capacità di inoltro degli stessi; livelli di servizio end-to-end orientati alle applicazioni; ambienti di rete ricchi di servizi che allarghino la base degli utenti su un’unica infrastruttura multi-servizio condivisa. Per ottemperare a questa sfida occorre creare un “business layer” nel mondo Ip, uno strato operativo che abbia l’obiettivo di focalizzarsi sul come i servizi Ip sono richiesti dagli utenti ed erogati dai fornitori di servizi. Sono in tal senso individuabili tre strati, ciascuno dei quali con specifiche caratteristiche di comunicazione e uno di questi, che in Juniper abbiamo definito Service Structuring Statum, ha poche o nulle radici nel networking tradizionale ma si fonda sui meccanismi delle Service Oriented Architecture. Parliamo quindi di un approccio tecnologico che consente di sviluppare un livello di intelligenza e coordinamento dei servizi senza precedenti, in quanto Soa definisce un modello di architettura It che interconnette in modo stretto le risorse alle richieste di servizi.

ZeroUno: L’avvento di soluzioni di rete che coniugano infrastruttura, servizi e applicazioni cosa significa per l’utenza enterprise?
Barki: Una maggiore flessibilità dell’infrastruttura porta ad un’immediata adattabilità della stessa ai nuovi requisiti di business, siano questi funzionali o non funzionali; e cito per esempio performance, sicurezza, scalabilità. I benefici immediati sono in termini di protezione dell’investimento, un time to market tempestivo per i nuovi servizi e quindi una riduzione complessiva del Tco e un’ottimizzazione dei livelli di Roi.

ZeroUno: Con l’avvento delle architetture di rete orientate ai servizi cosa cambia per l’utenza enterprise? Come verranno loro serviti gli Application Services?
Ciscato: Agli occhi delle aziende ci presentiamo in veste di unico player che parla di It in rete in una visione integrata e strategica rispetto a piani di sviluppo pluriennali. In termini di ricettività, le grandi aziende italiane sono allineate al resto d’Europa e hanno da tempo una visione evoluta del concetto di rete. È lecito pensare che anche Sona sarà un passaggio che verrà affrontato ai vari livelli del management aziendale fermo restando il fatto che Cisco non si propone come fornitore di applicazioni, ma quale fornitore di soluzioni infrastrutturali innovative per mettere in rete, tramite servizi dedicati, sistemi e applicazioni. Sul fronte applicativo entriamo in gioco al fianco dei fornitori specializzati e dei partner/system integrator che hanno sposato il concetto Sona, promuovendo standard e ridefinendo nuovi livelli di offerta orientati ai servizi.

ZeroUno: Una definizione sintetica di Sona quale può essere? E’ di fatto la strategia Soa di Cisco?
Ciscato: Sona è il collante “virtuale” e ideale fra l’architettura It di base, composta da security, storage, rete, server e via dicendo, e le applicazioni di business e di collaboration. È quindi la piattaforma per implementare networking avanzato in ambito enterprise, dai campus al data center, dal branch office alle sedi periferiche, attraverso servizi di natura analitica, infrastrutturale e applicativa. Il network aziendale si dota quindi di strumenti evoluti per interpretare le informazioni che viaggiano attraverso le diverse applicazioni, si programmano nodi di rete per attivare nuove modalità di gestione del traffico dati, si ottimizza il flusso dei dati facendo caching intelligente e disponendo le risorse in gioco nel modo più trasparente ed efficiente anche in modalità remota. Sona si rapporta perfettamente al modello Soa e abilita nuovi processi di gestione anche su architetture It già esistenti.

ZeroUno: I servizi di rete applicativi sono già un tema sul tavolo dei Cio italiani? Come sta cavalcando un fornitore come Juniper questa “rivoluzione”?
Barki: Non so quanto lo siano consapevolmente, ma tecnologie come gli ottimizzatori di link geografici, gli ottimizzatori di datacenter, i sistemi di Intrusion Prevention e le capacità di shaping e quality of Service dei router, soluzioni già disponibili nel nostro portfolio prodotti, sono tutti esempi di implementazione di servizi di rete orientati alle applicazioni e rappresentano già da tempo un tema sul tavolo dei Cio. E questo perché si tratta di tecnologie che si integrano con le infrastrutture esistenti in maniera trasparente introducendo in maniera semplice e immediata un piano di controllo e un’ottimizzazione applicativa.

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