Guardiamo un po’ dentro “Business By Design” (BBD), l’ERP per le PMI in versione Saas marchiato SAP, un prodotto da tempo disponibile sul mercato ma che SAP Italia ha deciso solo quest’anno, in risposta a una domanda crescente da parte delle PMI, di spingere e promuovere in modalità as a service formando i suoi partner con le competenze adeguate a supportare le imprese intenzionate ad adottarla.
Who's Who
Adriano Ceccherini
Come spiega Adriano Ceccherini, General Business Sales Director, SAP Italia, a differenza di soluzioni come CRM e HCM in cloud, commercializzate da SAP Italia già da qualche anno, per gli ERP in cloud il mercato delle PMI non era ancora sufficientemente maturo; la situazione è però recentemente cambiata: “La domanda quest’anno c’era ed era molto forte; altre nazioni erano partite prima di noi, per cui avevamo già disponibile un prodotto pronto; ci siamo dovuti occupare solo di mettere a punto la localizzazione”.
Basato su tecnologia Hana, substrato tecnologico di ogni soluzione sviluppata dalla multinazionale tedesca, BBD è pensato per supportare le esigenze delle PMI nelle attività di contabilità finanziaria, vendite, servizio clienti, gestione risorse umane, fornitori, supply chain (Figura 1). Una suite integrata, come sottolinea Ceccherini, che risulta ideale per questa dimensione di impresa perché concepita per metterle a disposizione, in un’unica soluzione cloud, tutto ciò di cui può avere bisogno per orchestrare i diversi ambiti aziendali, ottimizzando tempi e risorse umane coinvolte.
Vantaggi di Business By Design
Ceccherini sottolinea quindi, tra i vantaggi che porta all’azienda utente l’adozione della soluzione:
- “la possibilità, generata dal fatto che il prodotto è proposto in modalità Saas, di agganciarsi a un trend di innovazione tecnologica che evolve senza che l’azienda debba preoccuparsi di fare progetti di migrazione o di aggiornamento tecnologico”: BBD prevede 4 release all’anno di cui i clienti possono liberamente beneficiare;
- la scalabilità della soluzione: per quanto dal punto di vista funzionale sia progettata per le necessità delle PMI, Ceccherini sottolinea che BBD, sul piano tecnologico, è in grado di crescere con l’azienda: “Il più grande cliente al mondo oggi a utilizzarla è un istituto pubblico australiano che conta circa 18mila utenti”.
Sfruttare i vantaggi del cloud per fare innovazione
L’offerta di BBD è la risposta a una domanda sempre maggiore di cloud da parte delle PMI: anche per le realtà più piccole diventa infatti urgente ridurre i budget IT destinati a gestire l’esistente – budget ancora molto alti, secondo Forrester corrispondenti almeno al 72% del totale della spesa IT (Figura 2) – per riversarli in progetti di innovazione e nell’esplorazione di nuovi business model.
Per raggiungere questi obiettivi le aziende stanno superando anche le logiche di personalizzazione pervasiva tipiche dell’on-premise (Figura 3), divergenti rispetto alla filosofia della nuvola; come spiega Ceccherini, in nome di un time to benefit più accelerato e dei vantaggi sopra descritti: “Le imprese oggi accettano di adottare le best practice di mercato offerte dalle soluzioni cloud e di non personalizzare nelle aree dove questo non rappresenterebbe un reale valore aggiunto”.
L’esperienza in Pininfarina
Ospiti all’evento anche tre aziende, AW Rail, DPV, Pininfarina, che hanno spiegato le ragioni per cui hanno scelto di adottare la soluzione.
In particolare Sebastiano Caracciolo, Responsabile ICY, Pininfarina, gruppo attivo nell’ambito dei servizi di ingegneria per automotive e della produzione di vetture fuoriserie, ha spiegato che BBD è stato per l’azienda la risposta alternativa a “un sistema informativo ‘arrugginito’ che faticava a dare slancio alle attività di business” e “incapace di offrire un’adeguata visione di insieme su dati e processi”; un sistema informativo simile, racconta ancora Caracciolo, non era in grado di rispondere alle richieste delle Lob, che sempre più necessitavano di informazioni e indicazioni derivate dall’analisi dei dati aziendali.
Who's Who
Sebastiano Caracciolo
Da qui la scelta di cambiare e di farlo abbracciando il cloud, scelta maturata solo dopo il superamento di timori in ambito:
- security – “Trattando spesso documenti sensibili, siamo molto attenti alla protezione dei nostri dati e ci spaventava l’idea di delegare”; le paure sono state superate di fronte alla constatazione che le policy di sicurezza sarebbero risultate superiori a quelle adottabili on premise.
- controllo dati – Grazie a una serie di tool dedicati, i movimenti dei dati si mantengono pienamente tracciabili: “Se ho la necessità di farlo, posso per esempio risalire a chi ha modificato una fattura 8 anni fa”.
- performance – “Abituati alle applicazioni client server ci spaventavano i tempi di latenza”; ha risolto i dubbi testare come un prodotto scritto per lavorare da remoto sia effettivamente molto più performante di un sistema client-server messo in cloud.
Caracciolo sottolinea infine che, sebbene la possibilità di avere un sistema costantemente aggiornato rappresenti un vantaggio, esiste un punto d’attenzione da tenere presente: se su forte pressione degli utenti diventasse necessario apportare delle personalizzazioni, l’It dovrebbe costruire in casa dei sistemi ‘intorno’ all’ERP che dialogano con la piattaforma; in questo caso potrebbe essere faticoso gestire gli aggiornamenti trimestrali automatici, adattando alle nuove release i sistemi sviluppati in casa. Sebbene gli aggiornamenti siano pensati per ridurre questi problemi, il suggerimento di SAP è quello di rimanere il più possibile aderenti agli standard: è il compromesso da accettare per poter guadagnare quell’agilità necessaria al business che solo il Saas può offrire.