Da un po’ di tempo il settore della logistica, e in particolare il warehouse management (gestione magazzino), è sotto i riflettori: c’entra la trasformazione verso i modelli 4.0, nonché lo sviluppo di soluzioni avanzate di material handling e l’adozione dell’approccio data-driven, con annessi temi di intelligenza artificiale e Big Data. Alla base del sistema informativo del magazzino c’è il Warehouse Management System, il software che si occupa di gestire, e soprattutto ottimizzare, le fasi della logistica interna, coordinando l’attività del personale e dei mezzi. Nel corso della sua evoluzione, il WMS è andato incontro a diverse mutazioni e, da sistema dedicato al tracking delle merci, è diventato una piattaforma modulare integrata con i gestionali dell’azienda e capace, qualora ce ne fosse la necessità, di gestire e coordinare magazzini automatici. Non è un caso che le previsioni siano rosee: secondo MarketsandMarkets, il mercato delle soluzioni WMS raggiungerà i 4,8 miliardi di dollari nel 2024, con un CAGR del 15,2% tra il 2018 e il 2024.
Come si differenziano i WMS e cosa vuol dire “innovazione” nei processi di gestione magazzino
Per comprendere le potenzialità dei WMS e quali siano le evoluzioni, abbiamo intervistato Riccardo Marchionni e Alessio Pavan, rispettivamente IT Manager e Technical Director di Stesi, una realtà tutta italiana che, dal 1996, si dedica allo sviluppo e all’integrazione di Silwa, piattaforma di Supply Chain Execution System che miscela le funzionalità di un WMS con quelle di un MES.
Sulla carta, i WMS sono molto simili. Quindi, cosa può fare un’azienda per differenziarsi? “Silwa è nato come software per la gestione e la sincronizzazione di macchine automatiche – ci dice Marchionni – Solo in un secondo momento abbiamo esteso la logica al coordinamento delle attività umane e a tutto ciò che si trova in un magazzino, quindi uomini, macchine e dispositivi. Questo è un punto di forza, poiché non è detto che un WMS sia in grado di interfacciarsi con un magazzino automatico: noi, invece, partiamo proprio da lì”. La flessibilità dello strumento, cui viene richiesto di interfacciarsi con uomini, mezzi, dispositivi mobile, piattaforme analitiche e sistemi di movimentazione descrive bene non solo la complessità del sistema, ma è anche un elemento di differenziazione. Inoltre, il WMS può avere anche una carica innovativa: per esempio, un modulo di Silwa sfrutta la geolocalizzazione ed è indipendente della tecnologia adottata (beacon, laser, UWB); in questo modo, può rilevare la posizione dei bancali, dei mezzi nonché l’orientamento delle forche, evitando la lettura dei codici a barre. Più che un aspetto innovativo, ciò rappresenta una potenziale rivoluzione. “Se un’azienda acquista la suite – aggiunge Pavan – e domani decide di usare dispositivi IoT, noi siamo in grado di interfacciarci in modo nativo, così come l’abbiamo fatto con shuttle di movimentazione automatica e trasloelevatori”.
Tutto pronto per l’end of life di Windows Embedded
Com’è noto, tra qualche settimana (14 gennaio 2020) Microsoft dismetterà il sistema operativo che è un punto fermo dei terminali radio usati in produzione e nella logistica. È dunque fondamentale, per salvaguardare sicurezza dei dati e continuità operativa, che le aziende passino ad una soluzione alternativa. “Noi siamo pronti e – spiega Marchionni – rilasceremo a brevissimo la versione Android. Il passaggio porta notevoli vantaggi alle aziende: i terminali Android costano meno dei vecchi Windows CE e, soprattutto, sono smartphone, tablet, wearable e smartwatch, diverse opzioni innovative anche ai fini della gestione del magazzino”. Stesi, inoltre, ha approfittato dell’evento per creare qualcosa di nuovo: “Non ci siamo limitati a un porting delle applicazioni Windows. Innanzitutto, l’app è cross-platform [Android e iOS, ndr], ma soprattutto è pensata per l’utente finale: abbiamo fatto in modo che l’accesso alle informazioni sia come quello di tutte le app Android, quindi familiare. L’obiettivo che ci siamo posti è che l’operatore possa lavorare con il suo stesso smartphone”.
Nel futuro, largo a business intelligence e cloud
Nelle prossime settimane, tutti gli occhi saranno puntati sulla migrazione ad Android, ma dopo? In piena era data-driven, Stesi sta ultimando un modulo di BI, puntando sull’enorme quantità di dati raccolti da Silwa nel contesto della produzione e del magazzino: Big Data e AI saranno così grandi protagonisti della logistica next gen, così come il cloud e i suoi modelli di servizio, verso i quali l’azienda sta mostrando molto interesse.