Versace ridisegna…il sistema informativo

Nell’ambito di un incisivo progetto di rilancio, la Gianni Versace Spa ha deciso di adottare Oracel come unica piattaforma per gestire le attività finanziare di tutte le realtà produttive e distributive nazionali e internazionali. Obiettivi: forte integrazione tra le diverse anime aziendali, facile interoperabilità con gli altri moduli applicativi utilizzati dalle varie unità, snellimento organizzativo con una maggiore focalizzazione sul business e il customer service

Pubblicato il 15 Mag 2006

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Tra i simboli più noti e amati della Moda italiana, Gianni Versace Spa nacque poco meno di 30 anni fa, nel 1978, per essere in brevissimo tempo inserita nel Gotha mondiale della creatività. “Nei primi anni di sviluppo – spiega il direttore generale e Chief Financial Officer di Gianni Versace, Daniele Ballestrazzi – il management aveva preferito concedere ampia autonomia organizzativa sia alle società di distribuzione estere sia alle realtà produttive che si configuravano come società indipendenti. Questo modello, utile nella fase di start up, si è rivelato non all’altezza a regime in quanto crea inevitabilmente duplicazioni, disomogeneità, sub-culture organizzative e finisce per costituire un freno alla piena automazione e integrazione dei processi”. Nel 2004, l’azienda, nell’ambito dell’incisivo processo di rilancio promosso dall’amministratore delegato Giancarlo Di Risio, ha quindi deciso di inglobare nella casa madre le aziende di produzione e le società di distribuzione del Gruppo all’estero implementando un nuovo sistema globale di gestione finanziaria e dando vita a un sistema informativo integrato. Il Gruppo Versace presidia direttamente tutti i livelli della catena del valore aggiunto: tutte le fasi creative, l’industrializzazione (sia per i prodotti realizzati direttamente da aziende del Gruppo sia per quelli realizzati da terzi in licenza di produzione) e la distribuzione (dove opera sia attraverso 85 boutique di proprietà in vari paesi del mondo sia tramite distributori). Il tutto alla rigorosa insegna del Made in Italy. “La produzione, conformemente alle regole del settore, avviene una volta raccolti gli ordini – spiega Ballestrazzi – ed è ancora caratterizzata da contenuti semi-artigianali, con altissima attenzione al controllo qualità. La scelta e l’approvvigionamento dei materiali vengono gestiti centralmente, come centralmente viene realizzato il campionario e avviata l’industrializzazione della produzione che viene poi concretamente effettuata da un network di fasonisti [terzisti ndr] composto esclusivamente da operatori italiani. In tutto questa sistema è naturalmente molto importante il presidio delle variabili logistiche e disporre di un sistema che consenta di coniugare il massimo dell’efficienza produttiva con la flessibilità necessaria per adattarsi a eventuali cambiamenti”.

Non bisogna dimenticare che il time to market è un fattore strategico per il successo di un’azienda della Moda, soprattutto di alta gamma come la Gianni Versace, perché il periodo che va dalla presentazione della collezione alla consegna della merce è strettissimo. Tutto deve essere pianificato, concepito e implementato in modo da gestire delle finestre di consegna molto rigide perché una collezione ha una “vita” di 3-4 mesi e ogni giorno di ritardo nella consegna della merce comporta una significativa riduzione della marginalità. “Quindi – prosegue Ballestrazzi – è di fondamentale importanza che la direzione d’orchestra del network di fornitori, la logistica, la tempistica delle campagne vendite abbiano una precisione millimetrica”.

Integrare e valorizzare
Ed è stato quindi proprio per garantirsi questa capacità di governo che la Gianni Versace ha deciso, dopo un’accurata software selection, di adottare Oracle E-business Suite. La riunione delle quattro società produttive e delle aziende di distribuzione sotto un’unica gestione comportava però anche l’integrazione di quelle soluzioni specifiche (per esempio per la gestione delle boutique) che le diverse realtà avevano acquisito nel corso degli anni. “In Oracle – sottolinea Ballestrazzi – abbiamo trovato una soluzione aperta, che ci permette di integrare le soluzioni esistenti, che vogliamo salvaguardare e valorizzare nell’ambito di un unico sistema. Inoltre, una soluzione web based, come quella Oracle, ci consente di integrare in modo non traumatico le varie anime estere che potranno gestirsi tutte le loro esigenze amministrative e finanziarie su un’unica piattaforma, accessibile con un semplice browser”.
La pianificazione del progetto è stata particolarmente impegnativa e, realizzata esclusivamente dalle risorse interne del Gruppo, ha richiesto circa un anno ma, una volta identificato il fornitore, l’implementazione è proceduta a passi spediti: “Prima di tutto – precisa Ballestrazzi – abbiamo deciso di non effettuare alcuna personalizzazione perché riteniamo che quella Oracle sia una soluzione completa, che contiene le best practice adatte a un Gruppo come il nostro, e ci siamo quindi limitati alla sola parametrizzazione. L’implementazione è avvenuta nella primavera del 2005 e siamo live con la parte italiana dal 1° gennaio mentre entro il 2006 verrà completato il roll out per la componente internazionale”. La soluzione scelta da Gianni Versace Spa, implementata con il supporto di Oracle Consulting comprende le applicazioni Oracle Financials, Enterprise Planning and budgeting, Purchasing, E-Business Intelligence, iExpenses, i Receivables.

Uno sguardo al futuro
Forte integrazione tra le diverse anime aziendali, facile interoperabilità con gli altri moduli utilizzati dalle varie unità, snellimento organizzativo con una maggiore focalizzazione sul business e il customer service: questi i benefici attesi. “Già oggi abbiamo conseguito risultati importanti – precisa Ballestrazzi – e ancora di più ci attendiamo con l’estensione del sistema alle realtà internazionali: avremo le informazioni provenienti in tempo reale da tutto il mondo concentrate in un unico database con l’assoluto controllo dell’integrità e della tracciabilità dei dati. Questo modello consentirà alla direzione di migliorare forecasting e budgeting e alle strutture di front end di concentrarsi sul business invece di espletare funzioni burocratiche”. Ma l’azienda è già proiettata sul futuro: “Stiamo guardando con molta attenzione gli sviluppi dell’integrazione delle applicazioni retail [entrate nel portafoglio Oracle con l’acquisizione di Retek ndr] perché potrebbe essere per noi interessante sostituire i differenti applicativi retail con un’unica soluzione mondiale. Un’altra area che ci interessa particolarmente è quella del Crm e anche qui attendiamo di vedere come verrà integrata la soluzione Siebel all’interno della piattaforma Oracle”, conclude Ballestrazzi.

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