Ottimizzare i processi logistici, e in particolare quelli di magazzino, è un’esigenza vitale per qualsiasi azienda, a prescindere dalle sue dimensioni. Da un lato c’entra la naturale ambizione verso efficienza e competitività, fondamentali per assecondare un mondo sempre più customer-centrico, dall’altro le naturali pressioni verso l’ottimizzazione dei costi, molti dei quali si “annidano” proprio tra le pareti dei magazzini. In sostanza oggi i magazzini devono avere la quantità giusta di merce per assecondare produzione e distribuzione e devono movimentarla rapidamente, senza sprechi né tempi morti. Più facile a dirsi che a farsi.
Ottimizzare la logistica con un WMS
Per approfondire il ruolo del WMS (Warehouse Management System) nell’ottica dell’ottimizzazione dei processi e parlare di funzionalità avanzate abbiamo interpellato Riccardo Marchionni, IT Manager di Stesi, l’azienda italiana che da più di 20 anni si occupa di sviluppare e integrare Silwa, piattaforma completa di Supply Chain Execution System. Ci interessa capire, per prima cosa, se all’alba del 2020 e con soluzioni WMS che hanno ormai raggiunto piena maturità, esistano ancora situazioni di estrema inefficienza nel contesto del magazzino. La risposta, purtroppo, è affermativa: “Sì, certo. Ci sono ancora casi in cui l’azienda non sa esattamente cosa contiene il proprio magazzino – ci spiega Marchionni – e altri in cui, pur conoscendo le giacenze, non si sa dove siano allocati esattamente i prodotti e in che stato si trovino. Quest’ultima situazione, in particolare, è abbastanza comune, poiché tutte le aziende hanno ormai un sistema gestionale, e questo è sufficiente per conoscere la disponibilità del prodotto ma non l’ubicazione puntuale della merce”.
Qui entra in gioco il WMS, la vera e propria mente del magazzino: integrato con l’ERP e interfacciato con dispositivi di campo come terminali radio, tag RFID e sensori vari, il WMS dispone di tutto il patrimonio informativo necessario per gestire e ottimizzare l’intero processo logistico. Le soluzioni avanzate, infatti, conoscono non solo l’ubicazione delle merci, gli ordini esistenti e le lavorazioni in corso, ma anche il layout del magazzino, i mezzi disponibili e quali addetti sono presenti sul campo. Sviluppando una logica data-driven, un WMS può integrare tutti questi dati e ottimizzare la logistica accelerando in modo consistente i tempi di tutti i processi, dalla ricezione delle materie prime alla spedizione del prodotto finito. Il WMS può definire, secondo logiche ben precise, la posizione ottimale dei prodotti e decidere come effettuare il picking (pick to pack, picking con ventilazione, merce verso uomo, percorso minimo, pick to light, ecc.), oltre a poter gestire eccezioni in tempo reale (materiale danneggiato, ubicazioni bloccate, ecc.) e tener conto di informazioni sul prodotto come la data di produzione, il lotto, la data scadenza, la compatibilità, la classe merceologica, dimensioni, ecc.
Le funzionalità avanzate del WMS e il Forklift Guidance System
Abbiamo descritto alcune potenzialità di un WMS evoluto. Ma non tutti i prodotti sono così avanzati: “In realtà ci sono WMS – aggiunge Marchionni – che sono semplici estensioni degli ERP e che gestiscono informazioni relative all’ubicazione di una certa giacenza; ma poi questo non si traduce nell’utilizzo del dato ai fini dell’ottimizzazione dei processi. Questi WMS conoscono dove si trovano le merci ma la parte di guida operativa è completamente assente, ed è un limite non da poco. Pensiamo al picking, per esempio: i clienti chiedono estrema velocità nella ricezione delle merci e per ottenerla bisogna aver organizzato alla perfezione tutti i flussi. Per esempio, la tipica analisi ABC [che consiste nel posizionare il materiale a maggior rotazione in prossimità del punto di prelievo, ndr] può essere effettuata dal WMS grazie all’uso dei dati, e questo permette risultati davvero concreti”. In pratica, le funzionalità avanzate di un WMS determinano la sua capacità di orchestrare ambienti complessi ottimizzando tutti i processi con i mezzi di cui si dispone, automazione compresa.
Tra le funzionalità avanzate con diretta ripercussione sull’efficienza dell’intero magazzino, la piattaforma Silwa offre un’applicazione Forklift Guidance System: “È un modulo della piattaforma Silwa, un sistema di guida assistita e di coordinamento dei dispositivi di trasporto (come carrelli elevatori, trilaterali, navette, ecc). In pratica, l’intelligenza del WMS permette di dare istruzioni precise ai carrellisti non solo sull’ubicazione della merce, ma anche sul tragitto migliore per raggiungerla, tenendo conto degli altri mezzi in movimento. Il passo avanti rispetto alla situazione normale, in cui magari la posizione della merce è nota ma il percorso viene deciso dal carrellista, è enorme. Il WMS e il Forklift Guidance System sono in grado di coordinare tutti i mezzi in modo organico verso il perseguimento degli obiettivi, minimizzando i tempi di percorrenza e facendo letteralmente fare la cosa giusta al mezzo giusto al momento giusto. Per fare un esempio, nel momento del rilascio da parte del Resp. di Magazzino di una spedizione urgente, quest’ultima viene riconosciuta dal sistema, il quale in modo autonomo (seguendo una regola preimpostata) decide di impiegare più mezzi per le movimentazioni, alzando le priorità delle missioni legate all’urgenza stessa.
WMS nel contesto di un mondo data-driven
Anche il Warehouse Management System è, dunque, una chiara manifestazione dell’universo data-driven. Ci sono magazzini, ci spiega Marchionni, che sono piuttosto compatti e quindi vanno sfruttati in altezza: affinché l’operatività a terra sia efficiente, è necessario procedere con metodiche e organiche operazioni di abbassamento e riposizionamento delle merci per far sì che siano più rapidamente accessibili ai picker. Un WMS di alto livello è in grado di orchestrare tutte le attività facendo sì che prima dell’operazione di picking ci sia quella di abbassamento, seguita dal riposizionamento. Questo dà l’idea della complessità e, soprattutto, di quanto sia centrale un’ottimizzazione fondata sui dati. Dati che, tra l’altro, possono provenire dal WMS, dall’ERP, da handling e sistemi automatici, dai sistemi di campo e da tutto il parco applicativo impiegato dall’azienda: a quel punto, è senz’altro lecito parlare di Business Intelligence e di un approccio non più limitato all’ottimizzazione del presente, ma alla previsione di quello che accadrà.