Ibm rilancia le Acg, l’Erp italiano per le Pmi

Nuova organizzazione interna, nuovo go to market e rilancio delle soluzioni erp secondo la nuova architettura vision 4. Ecco i passi che Ibm ha compiuto per meglio indirizzarsi al mercato delle Pmi

Pubblicato il 03 Lug 2008

MILANO – Hanno compiuto vent’anni a giugno le Acg (acronimo di applicazioni contabili gestionali) su As400 di Ibm, e Francesco Angeleri, da gennaio nuovo vice president General Business in Ibm Italia (www.ibm.com/it), annuncia grosse novità che lanciano, sul Power System (l’erede di As400, alias i-Series), l’architettura Acg Vision 4, considerata da Ibm “l’unico Erp italiano per Pmi con potenziale di sviluppo futuro”.
“Il nostro Erp Acg – dice Angeleri – è forte di un installato che in 20 anni è arrivato a oltre le 10.000 aziende, un coverage di oltre il 50% dei clienti fra i 50 e i 100 dipendenti, e il 60% fra i 100 e i 1000”. “Tutto ciò è frutto del quadro generale di razionalizzazione organizzativa e di riposizionamento del go-to-market che ci ha visto impegnati negli ultimi anni con l’obiettivo di meglio indirizzarci al segmento delle Pmi”, precisa Angeleri.  “Su un mercato indirizzabile che vale per le Small Medium Enterprise 16,1 miliardi di dollari, la Pmi italiana è un’opportunità da 6,3 miliardi, che oggi magari ristagna (crescita dello 0,5%), ma che acquista ormai “soluzioni” (servizi oltre il 60%, hardware ormai sotto il 25%, software applicativo e soprattutto middleware infrastrutturale in costante ascesa)”.
“In un mercato dell’Erp che cresce del 3% all’anno, il fatturato Acg 2007 è cresciuto del 5%, con licenze primarie (nuove o in sostituzione) cresciute del 13%”, sottolinea il manager italiano. “Così abbiamo deciso di raggiungere il mercato Pmi attraverso una nuova organizzazione interna che ci vede impegnati direttamente sui clienti con oltre 500 dipendenti (un 60% del fatturato, fra le 1000 e le 2000 aziende) e attraverso i partner per raggiungere le aziende con meno di 500 dipendenti (il restante 40% del fatturato), con un approccio “Mid market fenced team” in cui il Business Partner locale gioca un ruolo chiave”.
L’offerta è Acg Vision 4, un Erp con funzionalità nuove e tradizionali, a copertura dei processi di business; “modulari, scalabili e facili da integrare, le Acg rappresentano un ecosistema applicativo che offre decine di soluzioni verticali”, dice Angeleri. “L’offerta Acg si è evoluta e oggi è caratterizzata dall’architettura Vision 4, che definisce una strategia di sviluppo delle applicazioni attraverso un insieme di tools,  linee guida e regole di programmazione, per consentire anche ai programmatori Java meno esperti di realizzare funzionalità pienamente integrate con quelle dell’Erp Acg”.
Oggi il prodotto è multipiattaforma (tecnologia disaccoppiata da funzionalità applicative, grazie ad un “ipervisore” che ospita in una partizione un qualunque sistema operativo), è basato sul Web, ed è Soa compliant (architettura basata su Acg Service bus, che fornisce gli strumenti necessari agli sviluppatori ed ai business partner per sviluppare nuove funzionalità, per personalizzare quelle esistenti o per riscrivere i verticali secondo il paradigma della Soa), e soprattutto con approccio evolutivo e protezione degli investimenti (modulare e scalabile).
E per l’evoluzione futura? Alla nostra domanda se una multipiattaforma Java non debba esser vista come primo passo verso le Acg offerte in Software as a Service, una risposta un pò “estorta” è che appunto “l’ipotesi primo passo” ha senso. Ibm è sempre restia a mettere in giro rumori anzitempo. (R.M.)

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