Le soluzioni tecnologiche per funzionare devono essere prima di tutto accessibili, nel senso che devono essere disponibili con efficacia per il maggior numero possibile di utenti. Questo vale sia per le funzionalità più basilari come gli applicativi, sia per le potenzialità sempre più interessanti che il cloud mette a disposizione. L’automazione è senza dubbio una di queste, soprattutto in un periodo storico come quello attuale, in cui l’ottimizzazione delle risorse è un tema sempre più sentito.
L’approccio Microsoft all’automazione
Microsoft Ignite 2022, l’evento annuale di Microsoft, ha portato diverse conferme dal punto di vista dell’approccio dell’azienda nei confronti dell’automazione. Un approccio che, ai minimi termini, è analogo a quello generale di tutti i prodotti: rendere disponibili le funzionalità in modo trasversale lungo tutta l’organizzazione, con livelli di complessità crescente. Oggi, quindi, un qualsiasi utente può avvantaggiarsi di alcuni elementi di automazione già all’interno di Microsoft 365 (che ricordiamo essere il nuovo nome della piattaforma Office) oppure di Dynamics 365 (la linea di prodotti ERP e CRM dell’azienda di Redmond). D’altro canto, un power user potrà sfruttare la Power Platform, per esempio con Power Automate. A livello di sviluppo, all’interno della piattaforma Azure sono disponibili sia servizi applicativi basati sull’intelligenza artificiale, sia servizi maggiormente personalizzabili, fino ad arrivare alla piattaforma Azure Machine Learning.
In questo scenario, ciascuna organizzazione può scegliere a che livello iniziare a usufruire dell’automazione, dal livello utente (per esempio inviando automaticamente una notifica a determinati utenti ogni volta un file viene modificato) fino ad arrivare alla costruzione di sistemi di intelligenza artificiale proprietari.
Novità soprattutto nell’approccio
Probabilmente gli utenti avanzati, o chi ha una conoscenza più approfondita dell’ecosistema Microsoft, sa che Power Automate non è una novità: è disponibile per gli utenti già da diversi anni. Ma in uno scenario in cui gli approcci low-code e no-code diventano sempre più strategici per permettere a utenti e team di sviluppare soluzioni in autonomia, la valenza di questa piattaforma e degli altri prodotti della Power Platform diventa ancora più rilevante.
Naturalmente, in tutto questo, l’intelligenza artificiale riveste un ruolo sempre più centrale. Anche in questo caso l’intervento può avvenire a vari livelli. Per esempio, lo strumento in grado di generare una descrizione delle immagini automaticamente in Word, pur non essendo una novità dell’ultimo minuto, illustra perfettamente come l’automazione possa essere sfruttata anche da un utente principiante delle applicazioni “Office”, ma senza dubbio le funzionalità più intriganti sono quelle messe a disposizione degli utenti avanzati.
Gli strumenti nel dettaglio
Abbiamo accennato a come gli approcci low-code e soprattutto no-code siano uno dei trend emersi da Microsoft Ignite 2022. Ma come si concretizzano all’interno dell’ecosistema? Di fatto, attraverso quella che viene chiamata la Power Platform, che si compone di cinque ambienti:
- Power BI, per l’analisi aziendale e la Business Intelligence
- Power Apps, per lo sviluppo di applicazioni
- Power Pages, per la creazione di siti web
- Power Automate, per l’automazione dei flussi di lavoro
- Power Virtual Agents, per la creazione di agenti virtuali intelligenti
Questi cinque prodotti si fondano a loro volta su tre tecnologie:
- Dataverse, un sistema di archiviazione sicuro basato su tabelle
- Power FX, una piattaforma di programmazione low code
- AI builder, un servizio no-code di intelligenza artificiale
Dataverse, che nei presupposti ricorda il principio fondante di Access, cioè fornire una base di dati “semplificata” per la costruzione rapida di applicazioni, e Power FX permettono di fatto la costruzione a blocchi degli elementi, peraltro con un sistema di controllo fortemente universalizzato che permette di passare da uno strumento all’altro con una curva di apprendimento minima.
La vera novità, tuttavia, risiede in Ai Builder, un sistema guidato che permette di usare gli strumenti di intelligenza artificiale senza ricorrere alla programmazione, basandosi su modelli preimpostati oppure su procedure guidate. I servizi offerti vanno dall’estrazione di dati, anche strutturati, dal testo, fino al riconoscimento degli oggetti all’interno delle immagini, passando naturalmente per servizi più comuni come la traduzione del testo.
Grande sforzo verso gli utenti
Di solito durante gli eventi come Ignite ci si concentra sulle “grandi” novità, ma spesso le ricadute più interessanti si trovano anche in quelle per così dire minori. Per esempio, durante una delle conferenze principali è stata annunciata la possibilità di usare il linguaggio naturale in Power Automate per descrivere l’automatismo che si intende realizzare. Questo, di fatto, trasforma una già interessante piattaforma low code in una piattaforma no code. Al momento della scrittura di questo articolo il servizio non è ancora disponibile per la lingua italiana, anche se viene già proposto come funzionalità futura.
Al di là di questo, merita menzione la presenza di molto materiale formativo anche all’interno delle piattaforme stesse. Dai numerosi modelli proposti, soprattutto in Power Automate, che nelle intenzioni costituisce il punto di ingresso verso l’automazione e lo sviluppo senza codice, fino alla presenza di numerosi corsi interni organizzati per livello e accessibili direttamente dalla home page di ciascun servizio.
Da notare anche la presenza di alcune funzionalità che danno l’impressione di avere una forte connotazione didattica anche all’interno dei modelli proposti. Citiamo per esempio, all’interno di AI Builder, il modello Estrai informazioni dai biglietti da visita, che sicuramente riveste una certa utilità ma sembrerebbe essere pensato soprattutto per l’apprendimento.
L’automazione accessibile
L’impressione è che anche Microsoft si unisca in modo evidente al trend secondo il quale l’automazione è prima di tutto un modo per affrancare gli operatori umani dai compiti ripetitivi e permettere così un uso più efficiente delle risorse. Questo si rende evidente anche in prodotti di taglio enterprise come Dynamics 365, in cui la spinta verso l’uso dell’intelligenza artificiale è ancora più rilevante, dalla costruzione di sistemi di risposta contestuali alla catalogazione automatica dei feedback in base alla valutazione positiva o negativa. Interessante, per chiudere, il caso studio di HP che, utilizzando l’ecosistema Microsoft, ha costruito una serie di agenti virtuali in grado di conversare contestualmente con gli utenti su base predittiva, utilizzando come dati di partenza, per esempio, la cronologia degli acquisti.
Insomma, l’impressione è che secondo Microsoft l’automazione non debba rimanere uno strumento prono a decisioni strategiche, spesso lontane dall’operatività quotidiana, ma possa essere creata in autonomia, anche sulla base di esigenze contingenti, dai team operativi e dalle singole persone con uno sforzo sempre più limitato.