Red Hat: “Siamo nell’era dell’IT defined Business”

L’Open Source è ormai una realtà affermata all’interno delle imprese, non solo della PA attraverso la ‘spinta’ normativa ma anche del settore privato e in contesti mission critical. Se ne è parlato all’Open Source Day 2014 organizzato a Roma da Red Hat attraverso un unico ‘fil rouge’: l’It defined Business

Pubblicato il 19 Nov 2014

Foto di Gianni Anguilletti

Quasi 3 mila le adesioni e 24 partner accreditati. Sono i consistenti numeri dell’Open Source Day 2014 organizzato recentemente a Roma da Red Hat; numeri che testimoniano l’accresciuta affermazione dell’Open Source e il continuo interesse verso questo paradigma di ‘accesso’ all’Ict. “L’Open Source dopo aver conquistato una centralità in aziende private con ambienti mission critical si sta rapidamente espandendo in progetti It complessi all’interno della Pubblica Amministrazione (grazie anche alla spinta normativa)”, ricorda al pubblico Gianni Anguilletti, country manager di Red Hat Italia, durante l’apertura dei lavori. “Ritengo che oggi l’Open Source possa rappresentare una delle migliori opportunità nel complesso percorso di trasformazione dell’It e del business, in contesti di dinamica evoluzione la cui centralità è data da progetti digitali, fortemente ‘dipendenti’ dalla tecnologia (e-commerce, pagamenti digitali e mobile, social media e strategie di digital business, ecc.)”.

Gianni Anguilletti, country manager di Red Hat Italia

Anguilletti parla di una ‘tendenza di mercato’ in forte affermazione, quella del ‘software defined’: “Le aziende che diventano punti di riferimento nella trasformazione sono quelle che guardano all’ottimizzazione dell’efficienza operativa, da un lato, e all’agilità nella capacità di adattamento al mercato, dall’altro; il tutto attraverso il supporto primario, e indispensabile, dell’It”, sostiene il country manager italiano. “L’affermazione di nuovi trend tecnologici quali Big data e analytics, metodologie di sviluppo Agile e DevOps, cloud, mobility/social e multicanalità, accelera il passo della Business Technology, ed è per questo che noi parliamo di It defined Business”.

Un quadro evolutivo all’interno del quale alcune importanti realtà hanno già compiuto passi importanti verso la definizione di un It più business oriented, sfruttando le potenzialità dell’Open Source. “Ne sono un esempio realtà come Ferrovie dello Stato, Intesa Sanpaolo Assicura e Inail”, descrive Anguilletti; “aziende che hanno scelto l’utilizzo dell’open source articolandone l’implementazione su più fronti, dal sistema operativo al middleware, come nel caso di Intesa Sanpaolo Assicura, salendo fino ad alcune specifiche applicazioni, come quelle dedicate al monitoraggio e alla produzione di reportistica continuativa e ad hoc in Ferrovie dello Stato, o ancora al sistema di orchestrazione per ambienti di hybrid cloud basato su stack open source adottato nel percorso di trasformazione dell’It di Inail”.

“Abbiamo avuto diversi periodi di trasformazione dell’It negli anni passati, ma quella attuale ha una caratteristica in più: la velocità”, dice facendo eco alle parole di Anguilletti, Werner Knoblich, SVP and General Manager Emea della multinazionale. “La velocità con cui si muove la digitalizzazione spinge l’It a trasformarsi in modo non convenzionale e non lineare; se da un lato, infatti, l’It deve proseguire nel proprio percorso, di lungo termine, verso l’industrializzazione, comportandosi da ‘maratoneta’, di contro deve al tempo stesso trovare lo spazio per ‘fare lo sprint’ e accelerare, proprio attraverso la digitalizzazione, l’innovazione di business”.

Werner Knoblich, SVP and General Manager di Red Hat

“Quella che stiamo vivendo è l’epoca del Personal Cloud – spiega Knoblich – che ‘obbliga’ l’It a trasformare se stesso agendo almeno in tre differenti direzioni: 1) utilizzo di capacità computazionale in modo agile e ottimizzato (software defined infrastructure); 2) integrazione di infrastrutture, applicazioni, servizi utilizzando in modo agile e smart il network (software defined network); 3) disponibilità agile e ottimizzata dei dati (software defined storage)”.

Il pilastro della trasformazione, quello attraverso il quale può ‘concretizzarsi’ l’It defined business, risiede quindi nel software [fermo restando che alla base l’architettura hardware deve essere in grado di supportare tali modelli di digitalizzazione – ndr]. “Dobbiamo però tenere presente che oggi esiste un gap tra la domanda di innovazione di business e la capacità delle tecnologie tradizionali di darvi risposta”, dice in conclusione Knoblich. “A nostro avviso, l’incontro tra domanda ed offerta può avvenire con l’adozione di un approccio ‘Open Hybrid Cloud’, che non significa solo open source, ma ‘aperto e adattabile’ cioè modellabile, integrabile ed evolvibile attraverso una ‘open collaboration’ diffusa a livello globale”.

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