Per ridurre il time-to-market le aziende del Sud Europa stanno sempre più utilizzando metodi Agile e DevOps in campo IT e, sia pure con ritardo, si stanno dotando di strumenti avanzati di test. Lo dimostrano i risultati pubblicati sul World Quality Report 2018-2019, realizzato da Cap Gemini e Sogeti in collaborazione con Micro Focus intervistando circa 1700 executive IT a livello globale. L’esigenza di maggiore velocità nei rilasci si aggiunge a quella di salvaguardare dati e organizzazione sul fronte della cybersecurity oltre che di garantire il rispetto di regolamenti come GDPR.
Lo sviluppo degli strumenti di test automation e degli ambienti di test virtualizzati accompagna l’aumento dei budget nel settore, spesso difficile da distinguere dagli investimenti per le tecnologie di collaborazione che sono rese necessarie dalle nuove modalità di lavoro agile. Le persone che operano nella quality assurance e test sono infatti parte integrante dei team DevOps che operano in modalità agile e danno il loro contributo per accelerare lo sviluppo delle applicazioni.
L’indagine WQR nel Sud Europa rileva come per il 50% degli intervistati, le attività di test siano già oggi appannaggio di tutti i membri dei team di sviluppo, eventualmente con il supporto di specialisti. Resta un 40% che impiega personale specializzato nei test, con buona probabilità ancora da fondere con gli altri team per poter lavorare in modalità DevOps. Secondo i ricercatori, l’area del Sud Europa è rimasta indietro a livello mondiale nell’uso di DevOps. Solo il 33% delle aziende intervistate dichiara di avere le capacità di monitoraggio continuo delle applicazioni in produzione utili a DevOps, in particolare agli ambiti di sviluppo Web e mobile. Sarebbe inoltre inferiore alle attese (65%) la quota di responsabili delle applicazioni/test che associa l’impiego della modalità agile con l’uso di strumenti appropriati di automazione della quality assurance e test.
Il miglioramento della sicurezza resta uno degli obiettivi chiave per le aziende del Sud Europa: addirittura il più importante nella strategia IT per il 49% degli intervistati. Lo sviluppo dell’IoT e dei nuovi prodotti connessi in rete ha reso più complicato il lavoro dei team di test e la ricerca delle vulnerabilità che possono essere utilizzate dagli attaccanti. Sempre nell’area Sud Europa e, in particolare, in Italia e Spagna è vivace la ricerca di strumenti di intelligenza artificiale (AI) nell’ambito del testing. Ben il 54% degli intervistati ha già avuto esperienze con i nuovi approcci di test basati sull’intelligent automation con l’uso di componenti AI e machine learning (ML). Per il 71% dei rispondenti l’AI è utile per poter rendere comprensibile il volume incrementale di dati (situazioni di test, report su difetti, capacità dell’ambiente, ecc) nelle dashboard. Le nuove applicazioni intelligenti che usano al loro interno capacità analitiche e di ML costituiscono una sfida a livello dei test: anche il sistema di test deve imparare e agire per ipotesi.
RPA (robotic process automation) è un trend in crescita nel Sud Europa. Il 53% dei CIO e test manager considerano RPA la più importante tecnica da impiegare per automatizzare lavori ripetitivi, per esempio, nel data entry, ancor più utile se integrata con l’AI, capacità vocali, chat-bot, ecc. Il 32% delle aziende intervistate usa i bot per generare i dati, nel 34% per integrare i test automatici come componenti DevOps.
Secondo i ricercatori del WQR è importante poter scegliere i tool più adatti per aiutare i team che operano in modo agile a integrare i dati di test e catturare quelli utili. Un’altra sfida è raccogliere i frutti dell’automazione. Ben l’80% dei responsabili QA e test del Sud Europa lamenta che il continuo cambiamento delle applicazioni ostacola l’automazione, contro il 61% del dato medio a livello mondiale. Un altro problema è la mancanza di competenze nei team (55% dei rispondenti) causata dal cambio dei paradigmi nello sviluppo. Il Sud Europa si colloca inoltre sotto la media per quanto riguarda la ricerca di tester dotati anche delle competenze di sviluppo software (17% contro il 22% globale).