Red Hat, fiscale 2008: tanto di cappello…rosso

Risultati importanti, rafforzamento del canale distributivo, aumento degli ordini. La società del "cappello rosso" cresce sempre più nel mondo Open Source

Pubblicato il 25 Giu 2008

MILANO – Red Hat, l’azienda fondata nel 1995 da Bob Young e Marc Ewing è l’indiscusso leader di soluzioni Open Source. Il movimento Linux è in ottima salute: dal 2005 a oggi il numero degli sviluppatori è triplicato e circa il 75/90% di loro è pagato per questo contributo. Il kernel è sviluppato da circa 1000 programmatori che lavorano per 100 diverse aziende. Oltre a Red Hat, altre importanti aziende supportano il “pinguino”: Novell, Intel, la Fondazione Linux, Mips Technology, MontaVista, Movial, NetApp, Ibm.
L’azienda di Raleigh, oltre ad essere il maggior contributor, promuove infatti l’11,2% dello sviluppo del kernel di Linux, ha un approccio molto orientato al cliente, rende il sistema più accessibile e ha una vasta gamma di servizi di supporto. Il mercato riconosce la bontà di questo approccio: per quattro anni consecutivi è stato premiata dai CIO coinvolti nella ricerca di CIO Insight Magazine come l’azienda che offre maggior valore di Enterprise Software.
Il posizionamento dell’offerta si basa su due capisaldi:
la piattaforma operativa, Red Hat Enterprise Linux, che ha raggiunto la versione 5 (HREL 5), si presenta con un nuovo packaging, la virtualizzazione integrata e nuove funzionalità. Tra queste MRG, che realizza l’integrazione di messaggistica, real-time e grid computing. Disponibile sulle principali piattaforme, Windows, Solaris Unix, .Net, la piattaforma supporta anche numerose soluzioni applicative, di gestione e SOA. L’azienda dichiara prestazioni 100 volte superiori alle concorrenti presenti sul mercato;
il middleware, JBoss Enterprise, la piattaforma per applicativi Java, utilizzata per la creazione di applicazioni mission critical di livello enterprise. Tra queste, Meta Matrix, che crea Database virtuali consultabili in real-time attraverso la federazione di sorgenti dati eterogenee, senza duplicazione di dati e risorse aggiuntive.
I risultati finanziari del 2008 sono più che lusinghieri. Una crescita del fatturato a 523 Mni $, con un incremento del 31%, pari all’80% del mercato, e una crescita degli ordini del 47% anno su anno. Gli addetti a livello internazionale sono 2200 distribuiti su 58 sedi.
In Italia i dipendenti sono 26, con un aumento di 8 unità nell’ultimo anno. La filiale ha sviluppato molto il canale distributivo, siglando una serie di accori che hanno portato a 80 il numero dei partner, alcuni specificamente impegnati sull’offerta JBoss.
Nello scorso mese di Aprile la filiale italiana ha presentato i risultati del 2008, le novità e ha riunito i clienti più importanti per presentare loro la nuova offerta. Gianni Anguilletti, Country Sales Manager di Red Hat Italia ha così commentato i risultati del 2008: “Ci lasciamo alle spalle un anno importante, in cui Red Hat ha saputo consolidare la propria posizione sul mercato italiano, registrando tassi di crescita anche superiori ai dati globali”. Particolarmente presente nel settore pubblico, Red Hat ha clienti come ISTAT, Poligrafico e Zecca di Stato, CSI Piemonte, Banca popolare di Sondrio e Key Client (società dell’Istituto Centrale Banche Popolari Italiane). Molto soddisfacenti i risultati ottenuti con JBoss, che Key Client ha utilizzato per offrire una serie di servizi a una clientela eterogenea: banche, aziende ed esercenti.
Nell’implementazione di progetti che utilizzano JBoss, il cui utilizzo ha registrato un incremento del 500% degli ordini, Red Hat Italia ha collaborato con partner del calibro di Value Team e SorceSense.

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