Red Hat FY 2017: successi, aggiornamenti e novità

La crescita del fatturato conferma l’efficacia della strategia di ampliamento dello stack software attorno al sistema operativo. Agli aggiornamenti delle principali soluzioni si è aggiunta la riorganizzazione delle competenze per i mercati di riferimento e un tavolo collaborativo per lo scambio di esperienze e progetti tra CIO e dirigenti italiani

Pubblicato il 03 Apr 2017

Foto di Gianni Anguilletti

MILANO – Con il mese di febbraio si è concluso l’anno fiscale 2017 di Red Hat che con 2,4 miliardi di dollari di fatturato segna un trend positivo anno su anno del 18%. Crescita che riguarda le sottoscrizioni, ma anche lo sviluppo applicativo e le altre tecnologie emergenti che, pur pesando solo per 439 milioni, sono in aumento anno su anno del 36%. “I risultati confermano la validità della strategia – spiega Gianni Anguilletti, Country Manager di Red Hat Italia, – per lo sviluppo di uno stack software più ampio e completo che permetta anche di separare le componenti software, utilizzarle con sistemi e middleware differenti, garantire la portabilità di quanto si è sviluppato negli ambienti on premise e cloud più diversi”.

Gianni Anguilletti, Country Manager di Red Hat Italia

Nello scorso anno fiscale Red Hat ha investito sulle tecnologie per sfruttare i container Linux, sviluppando le capacità di OpenShift nell’orchestrazione e gestione del lifecycle management delle applicazioni: “Oggi è possibile usare Jboss sia in application server tradizionali sia containerizzati dentro OpenShift”, precisa Anguilletti. Il 27 marzo, Red Hat ha presentato Gluster Storage 3.2 per il software-defined storage in ambienti basati sulla OpenShift Container Platform (quest’ultima già aggiornata a gennaio alla versione 3.4). La migliore integrazione con OpenShift, promette prestazioni otto volte migliori nelle operazioni intensive sui metadati. Nell’anno fiscale 2017 la società ha inoltre acquisito la soluzione 3scale per la gestione ottimale delle API, aggiornato OpenStack alla versione 10 e presentato CloudForms 4.2 che migliora il controllo su ambienti di cloud ibrido distribuiti geograficamente. Nel febbraio scorso è stata infine aggiornata alla versione 3.1 la piattaforma di automazione Ansible Tower.

A livello globale, l’azienda ha completato una revisione organizzativa che focalizza le competenze del personale per soluzioni e mercati. In Italia sono state create quattro divisioni (telco, servizi finanziari-assicurativi, pubblica amministrazione e industria -manufacturing) dedicate ai clienti nei rispettivi settori. “Ci stiamo specializzando – commenta Anguilletti –, il personale della filiale italiana è cresciuto a 115 unità, di cui 80 tecnici”. Tra i risultati più significativi in Italia, c’è l’ottenimento nello scorso ottobre della convenzione con Consip per l’offerta agevolata di soluzioni alla pubblica amministrazione. In collaborazione con Innovation Group è stata infine creata la “Community of Open Innovators”, un tavolo per lo scambio d’idee tra dirigenti e CIO italiani sulle tendenze tecnologiche e loro declinazioni nel business.

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