Il termine virtualizzazione è diventato di uso comune nel mondo dell’Information Technology da quando si è affermato il principio (e la necessità) dell’It snello, efficiente e abilitatore del business. Quando si parla di virtualizzazione, pertanto, si fa sempre più riferimento alle modalità con cui i sistemi It vengolo concepiti nel loro funzionamento all’interno delle organizzazioni. Sebbene il concetto di virtualizzazione si presti a molteplici interpretazioni, tutte sottendono a un unico principio: ovvero la separazione di un processo dagli elementi di gestione sottostanti. Questo disaccoppiamento può essere fisico, logico o concettuale e tocca sia la sfera hardware sia l’ambiente software e dei servizi It.
Se i benefici legati alla riduzione dei costi, al consolidamento dei sistemi, al controllo del Tco, alla flessibilità e all’efficienza dei sistemi e dei processi (tra l’altro maggiormente allineati) sono ormai ampiamente riconosciuti, meno evidenti o discussi appaiono le resistenze, o meglio le perplessità con cui si confrontano le aziende che non hanno ancora lanciato iniziative di diffusione su larga scala di ambienti virtualizzati. Una di queste è legata al tema della sicurezza, aspetto ormai trasversale a tutte le iniziative e le riflessioni su tecnologie e processi aziendali. Ad esempio, lo sviluppo di “single point of management” ovvero la possibilità di visualizzare e gestire risorse It multiple in maniera centralizzata aumenta al tempo stesso il rischio dei cosiddetti “single point of failure”. La virtualizzazione, favorendo la condivisione di risorse It ai fini dell’efficienza e dell’ottimizzazione, può accrescere la percezione di insicurezza.
Un altro aspetto interessante da valutare, quantomeno in termini di consapevolezza, è che l’It Asset Management si trasforma dal momento che gli asset It (hardware, software) e i processi in un ipotetico ambiente virtualizzato non appaiono più come singole entità. Pur non rappresentando un ostacolo, questo aspetto modifica il concetto più tradizionale di Asset Management legato al ciclo di vita, all’assegnazione e all’utilizzo dei sistemi It.
Dal punto di vista dei Server, il trend della virtualizzazione si associa alla diffusione delle tecnologie multicore che hanno favorito l’evoluzione del mercato e le logiche di configurazione dei prodotti. La domanda di “capacità It” è cresciuta enormemente negli ultimi anni per venire incontro alla maggiore informatizzazione e automatizzazione dei processi, che porta con sé una mole crescente di dati e informazioni in entrata, in uscita e depositate nei sistemi interni. Una delle conseguenze di questo boom è l’impennata dei costi di “power & cooling” ovvero di alimentazione e raffreddamento, a forte impatto sui costi energetici. Da qui l’opportunità di guardare a orizzonti temporali più lunghi per gettare le basi del cosiddetto “green It”.
L’intreccio tra aree in passato poco affini e le molteplici della virtualizzazione ai vari livelli (data center e infrastrutture, software infrastrutturale e applicativo, processi) rendono molto vivace lo scenario dell’offerta degli operatori. Si estendono e si riconfigurano infatti le opportunità di partnership tra system vendors, software vendor e system integrators, per i quali le “capabilities” in termini di virtualizzazione assumono connotazioni differenti.
* Fabio Rizzotto è Research Manager di IDC Italia
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