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Supply Chain software: cos’è, le 4 fasi e come approcciare la scelta

Dalla previsione della domanda alla consegna del prodotto in punto vendita o a casa del cliente: i software per la gestione della supply chain coprono molteplici processi e costituiscono la spina dorsale di molte aziende. Ecco perché è fondamentale conoscerne l’estensione, le funzionalità e i criteri di scelta

Pubblicato il 03 Gen 2024

Immagine di metamorworks su Shutterstock

Nell’era della customer centricity, il successo di un’azienda dipende soprattutto dalla capacità di soddisfare la domanda con un prodotto disponibile nelle giuste quantità e nei luoghi (non necessariamente fisici) in cui il cliente effettua gli acquisti. In business sempre più globali e basati su intricate catene di fornitura, che di fatto creano delle vulnerabilità in ottica di resilienza, ottenere tutto ciò è una sfida in piena regola, ed è il motivo per cui esiste il software per la supply chain.

Introduzione ai software per la supply chain

Il software per la supply chain, o meglio per la gestione della supply chain (Supply Chain Management Software, o SCMS), è la macrocategoria che include i tool software utilizzati per pianificare, implementare e controllare tutti i processi della catena di fornitura, generando visibilità e stimolando la collaborazione all’interno di ecosistemi diffusi e complessi. Osservando il fenomeno (molto) dall’alto, lo scopo del software per la supply chain è soddisfare le esigenze del cliente nel modo più efficiente possibile per l’azienda.

Panoramica dei software per la supply chain

Il software per la supply chain si sostanzia in un mare magnum di soluzioni che vanno dalla previsione della domanda a tutto l’iter degli acquisti (procurement), ma senza dimenticare la gestione della logistica esterna (trasporti) e interna (magazzini e centri logistici), delle attività produttive, dell’inventario e della distribuzione verso grossisti, rivenditori, partner o clienti finali nel caso dell’e-commerce.

Considerando che il supply chain management è la disciplina che copre tutti i flussi fisici dalla materia prima al consumatore finale, facendosi carico dei flussi informativi e delle transazioni sottostanti, si può facilmente intuire come esso rappresenti la spina dorsale di ogni business.

Funzionalità essenziali da considerare in un software per la supply chain

Date le premesse, risulta complesso ragionare direttamente in termini di funzionalità, proprio perché il software per la supply chain è una macrocategoria che racchiude svariate sottoclassi di software, più o meno integrate e sinergiche tra di loro.

Il mercato è stracolmo di soluzioni ma, data l’estensione dell’SCM, la modularità è ai massimi livelli: le soluzioni più note, come quelle di SAP sono in realtà un ecosistema di funzionalità integrate sia tra di loro che con il resto dell’ERP, dovendo mettere in pratica una sinergia con tutti i reparti aziendali, come l’area finance, amministrativa e il reparto commerciale. Lo stesso vale per altre soluzioni blasonate come Dynamics 365 di Microsoft, la suite Oracle Fusion Cloud e anche Netsuite, sempre all’interno dell’ecosistema Oracle. Approccio analogo è poi anche quello di TeamSystem e di molte altre soluzioni ERP indipendenti che integrano, appunto, moduli e funzionalità di SCM. Al contrario, sono anche disponibili suite di SCM che integrano elementi tipici degli ERP: un esempio è Logility.

Data l’ampiezza del tema, si è soliti ragionare non tanto in termini di singola soluzione o di modulo, bensì di fase del supply chain management, a ognuna delle quali corrispondono soluzioni software con funzionalità più o meno avanzate (ultimamente, spopola anche qui l’intelligenza artificiale). Come visto precedentemente, le aziende possono dunque acquisire software stand alone verticali, oppure moduli di suite più ampie. Per quanto concerne le fasi di SCM, semplificando ne possiamo identificare quattro.

Pianificazione e previsione della domanda

La pianificazione della supply chain è la base di un processo efficiente ed è quindi un elemento essenziale di un software SCM. Qui si parla di demand forecasting, uno degli ambiti di elezione per il machine learning come supporto decisionale. Di conseguenza, vi fa parte anche la pianificazione della fornitura con valutazione del fabbisogno di materiale (resource planning). In questa fase, inoltre, possono già essere coinvolti i partner e i fornitori in quello che si definisce collaborative forecasting.

Software di procurement

Il procurement è un macro-processo che consta di elementi quali la selezione dei fornitori (e-sourcing), la negoziazione dei termini, la gestione dei contratti, degli ordini, della fatturazione, il match automatico tra ordine d’acquisto e fattura e molto altro. Un software di procurement, per cui valgono le considerazioni precedenti (modulo di ERP o soluzione stand alone), è il pilastro della gestione del ciclo passivo (P2P, o Procure to Pay). In questa fase, l’integrazione di tecniche di AI può essere utile per negoziare le condizioni migliori, identificare il fornitore giusto in funzione di tempi e costi e per iper-automatizzare i flussi transazionali sottostanti.

Software logistica e manufacturing

La gestione dei flussi di merci e dei trasporti è un pilastro della supply chain, al punto da aver generato una categoria software a sé: i transportation management system (TMS) come Shippabo, Oracle Transportation Management, EPG ONE, Generix e molti altri.

Caso decisamente diverso, ma pur sempre parte della supply chain, è quello dei software che gestiscono i flussi logistici interni, ovvero i processi dei magazzini e dei centri logistici al fine di massimizzare l’efficienza e automatizzare le fasi ripetitive. Fanno parte di questa categoria le soluzioni di Warehouse Management System (WMS) e quelle che integrano anche la gestione ottimizzata dei flussi produttivi, confluendo nella categoria dei SCES, ovvero Supply Chain Execution System. Se l’azienda realizza fisicamente il prodotto, e quindi dispone di un plant produttivo, l’altra tipologia di software da valutare è il MES, Manufacturing Execution System: ovviamente, in questo caso si entra nel mare magnum delle soluzioni di industria 4.0 (o 5.0, per essere più attuali), poiché MES funge da layer intermedio tra l’universo business (ERP) e lo shopfloor industriale, ovvero l’ecosistema delle macchine.

Software di gestione delle scorte e dell’inventario per la supply chain

La gestione delle scorte è un elemento cardine di SCM, e come tale va ottimizzata mediante l’impiego di appositi software. Semplificando, si tratta di gestire al meglio quattro elementi: le materie prime, i semilavorati, i prodotti e tutti gli oggetti necessari per supportare il processo di produzione.

Data la complessità delle supply chain contemporanee, molte delle quali di estensione globale, nonché l’immensa quantità di fattori che ne determinano l’efficienza e la resilienza, mantenere in equilibrio i primi tre elementi evitando sui vari nodi sia le rotture che gli eccessi di stock (che in verticali come food e pharma hanno una data di scadenza) richiede grandi capacità e un notevole coordinamento tra diverse divisioni aziendali. In quest’ambito, soluzioni software avanzate consentono di tenere traccia di magazzini distribuiti, seguono le movimentazioni della merce attraverso tecnologie di tracking (barcode, RFID…), possono emettere ordini di acquisto (replenishment) automatici e hanno alert e funzionalità di inventory optimization basate su AI.

Criteri di selezione di un software per la supply chain

Date tutte le considerazioni precedenti, scegliere il software giusto per la supply chain può essere sfidante, poiché esistono numerosi criteri da prendere in considerazione.

In primis, è d’obbligo una certa capacità di adattamento ai processi dell’azienda. Le grandi soluzioni internazionali sono solitamente indirizzate a un target enterprise che deve gestire catene di fornitura molto distribuite e complesse, integrandosi con i flussi gestionali governati dall’ERP. Come si è visto, infatti, i grandi produttori di software gestionali dispongono di uno o più moduli dedicati alla gestione delle catene di fornitura. Un assessment dei processi in essere, il budget disponibile e l’identificazione di eventuali fasi destrutturate, a gestione manuale o addirittura cartacea, potranno indirizzare l’azienda verso la soluzione corretta.

Altri aspetti importanti circa la software selection sono la scalabilità del software, che potrebbe non essere un problema nell’era del cloud, la semplicità di integrazione con gli altri strumenti gestionali e dipartimentali, e la flessibilità, poiché la supply chain è un ambiente complesso e in continua evoluzione; quindi, il software deve essere in grado di adattarsi velocemente ai cambiamenti e alle esigenze specifiche dell’azienda.

La spinta innovativa è anche importante: ormai l’intelligenza artificiale domina ogni comparto, e il SCM non fa eccezione, a partire dalla previsione della domanda. Non da ultimo, la sicurezza dei dati è un criterio imprescindibile, che però esula dai requisiti specifici di un software per la supply chain.

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