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Come superare le sfide applicative con il software su misura



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Make IT si racconta: dallo sviluppo di soluzioni custom alla valorizzazione dei talenti, ecco come la software house bolognese supporta le aziende nella realizzazione dei progetti applicativi

Pubblicato il 11 dic 2024



software su misura

Nell’era della digitalizzazione, la qualità e l’efficacia delle applicazioni possono decretare il destino delle aziende. Ecco perché è fondamentale individuare le corrette strategie software, al fine di mantenere e generare valore per il proprio business.

Nell’annoso dilemma “make or buy”, lo sviluppo di soluzioni software su misura può essere l’opzione vincente per superare molte delle attuali sfide tecnologiche e strategiche, a patto di scegliere il giusto partner.

I professionisti di Make IT, software house di Bologna con esperienza ventennale, discutono sulle opportunità delle applicazioni su misura e sull’importanza di una consulenza qualificata.

Ad alternarsi nella disamina, sono Andrea Feccomandi, Chief Technology Officer, Antonio Spiezia, Business Unit Application Director, e Tommaso Ciani, Sales Manager.

Dalla personalizzazione alla scalabilità, le esigenze applicative delle aziende

Come spiegano i manager di Make IT, oggi le necessità applicative delle imprese possono trovare una risposta efficace con lo sviluppo di soluzioni tailor-made.

“Innanzitutto – esordisce Feccomandi – le imprese cercano soluzioni in grado di rispecchiare esigenze specifiche e valorizzare i processi aziendali tipici. Il software su misura rappresenta quindi la soluzione ideale per indirizzare queste necessità di adattabilità e personalizzazione”.

Le organizzazioni moderne inoltre hanno bisogno di velocità e scalabilità per i propri progetti applicativi. “L’obiettivo – sottolinea il CTO – è quindi creare applicazioni con un time-to-market ristretto e in grado di scalare rapidamente per supportare la crescita del business. Anche qui il software custom offre una risposta efficace, perché progettato per soddisfare le necessità attuali dell’azienda e seguirne le evoluzioni successive, con una velocità maggiore rispetto ai prodotti di mercato”. “Le applicazioni personalizzate – aggiunge Ciani – evolvono insieme all’azienda in modo molto agile, mentre l’aggiornamento delle soluzioni di mercato è decisamente più lento e complesso”.

Il software tailor-made inoltre risponde ottimamente anche alla richiesta sempre maggiore di sicurezza. “Le soluzioni custom – chiarisce Feccomandi – permettono alle aziende di implementare livelli di protezione personalizzati, per rispondere a particolari requisiti normativi, alle peculiarità del settore oppure alle policy aziendali.

“I prodotti di mercato – interviene Spiezia – spesso non permettono di soddisfare gli standard di settore o di mantenere le certificazioni acquisite. Ciò avviene soprattutto nel caso di comparti molto regolamentati, come ad esempio l’industria chimica. Con il software custom mettiamo al centro la protezione dei dati, in conformità con tutti i requisiti che la singola azienda è tenuta a rispettare”.

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Software su misura: l’integrazione con il parco tecnologico esistente e i sistemi più datati

Un criterio fondamentale che guida le scelte applicative delle aziende è la capacità della nuova soluzione di integrarsi con il parco IT esistente, spesso caratterizzato da un legacy tecnologico importante. “Tipicamente – commenta Feccomandi – negli ecosistemi informatici delle aziende, convivono soluzioni moderne e sistemi anche molto datati, che non c’è stato tempo, modo o budget di aggiornare o sostituire. La possibilità di un’integrazione fluida tra vecchio e nuovo è quindi un’esigenza molto sentita dalle organizzazioni”.

Anche in questi casi, l’opzione suggerita dal CTO ricade sui software custom, proprio perché progettati e sviluppati in considerazione degli ambienti IT esistenti, in modo sartoriale, per favorire l’integrazione, anche con i sistemi legacy.

“Tuttavia – dichiara Spiezia – le imprese non devono fare i conti soltanto con l’ecosistema esistente. Ci sono anche vincoli tecnologici da rispettare che influenzano le scelte applicative future. Ad esempio, le politiche dell’organizzazione possono precludere la strada del SaaS su cloud pubblico e imporre applicazioni all’interno della nuvola privata aziendale”. La flessibilità delle soluzioni tailor-made permette di adattarsi agevolmente ai vari scenari, nel rispetto delle eventuali limitazioni.

Software su misura: Make IT come partner strategico per superare le moderne sfide

Sintetizzando, il software su misura va a risolvere numerose sfide applicative ed è particolarmente consigliato quando le aziende: intendono valorizzare i propri processi tipici; operano in settori fortemente regolamentati; necessitano di scalabilità e flessibilità; desiderano implementare livelli di sicurezza personalizzati; sono condizionate da vincoli tecnologici e sistemi legacy.

In questi scenari, Make IT intende proporsi come partner strategico per lo sviluppo di soluzioni software su misura, in grado di rispondere alle esigenze specifiche dei clienti.

“La nostra mission – approfondisce Feccomandi – è fornire soluzioni personalizzate di alta qualità, progettate per valorizzare i processi aziendali e quindi favorire l’innovazione. Ci impegniamo per comprendere a fondo le necessità dei clienti così da realizzare applicazioni che migliorano l’efficienza operativa e supportano la crescita. Ci distinguiamo per un approccio sartoriale e l’utilizzo di tecnologie ormai decretate standard di mercato, ovvero allo stato dell’arte e stabili”.

Un altro fattore differenziante di Make IT, come dichiarato dal CTO, è il supporto continuo a valle del processo vero e proprio di sviluppo. “Abbiamo una divisione interna – spiega Feccomandi – deputata alla Business Continuity ovvero che fornisce servizi di monitoraggio, help desk e assistenza sistemica per garantire una vita sana dell’applicazione favorendone le evoluzioni successive”.

Vicinanza al cliente e pianificazione attenta tra i punti di forza di Make IT

Tra i punti di forza della software house bolognese, Ciani sottolinea l’esperienza ventennale nell’ascoltare il cliente e nell’identificare i processi aziendali tipici. “Il nostro valore – dichiara – è la capacità di capire le esigenze dell’organizzazione e tradurle in software. I clienti ci riconoscono insomma la cura nella relazione e la vicinanza al cliente, ovvero la capacità di essere presenti e comprendere i desiderata. Tuttavia, siamo anche molto apprezzati per l’attendibilità delle stime iniziali su tempi e costi di realizzazione dei progetti e per la precisione nella stesura dei documenti. La qualità dei nostri capitolati è stato spesso un fattore vincente nelle trattative”.

“Inoltre – interviene Spiezia – avendo realizzato centinaia di progetti, abbiamo messo a punto un processo di sviluppo collaudato, certificato ISO 9001, che rappresenta sicuramente un differenziale rispetto alla concorrenza. Siamo inoltre flessibili, mettiamo pochi paletti e cerchiamo di soddisfare il più possibile le richieste dei clienti, approccio non comune nel mondo dell’informatica”.

Le caratteristiche di serietà e professionalità completano il profilo di Make IT. “Grazie all’ascolto del cliente e alla metodologia chiara – puntualizza Feccomandi – offriamo al cliente una previsione realistica delle tempistiche e un assoluto controllo sui costi, evitando brutte sorprese. Ciò abilita un approccio win-win, perché la certezza dei tempi e dei budget ci permette di lavorare con serenità mantenendo alta la qualità dei nostri prodotti”.

Con i clienti si instaura quindi un rapporto di fiducia e co-innovation: secondo le dichiarazioni, la collaborazione porta spesso alla realizzazione di progetti innovativi che possono essere traslati anche su altre realtà, facendo tesoro dell’esperienza maturata.

L’importanza delle persone e i percorsi di valorizzazione dei giovani talenti

In chiusura, i manager sottolineano come le persone vengano considerate il vero e grande valore di Make IT. Il basso turnover di personale è un indice dell’impegno che la società rivolge alle sue risorse. “In base ai dati di Linkedin, all’interno delle software house – asserisce – la permanenza media dei professionisti è di 18 mesi o al massimo 2 anni, mentre nella nostra azienda raggiunge addirittura gli 8 o 9 anni”.

Per ogni progetto, la società emiliana attiva un team con competenze e figure diversificate: un software architect, un project manager, sviluppatori junior e senior. “Valutiamo caso per caso la composizione della squadra – precisa Ciani – per garantire la massima efficienza e un costo proporzionato alla tipologia di progetto”.

All’interno di Make IT, i talenti vengono valorizzarti attraverso percorsi di formazione e onboarding strutturati, che contribuiscono alla retention. “In azienda – evidenzia Ciani – abbiamo figure molto giovani in termini anagrafici ma che hanno già maturato una certa seniority lavorativa. Basti pensare che ragazzi con meno di trenta anni hanno seguito e gestito progetti anche da mille giornate, avendo in alcuni casi la responsabilità del contatto diretto con il cliente. La crescita professionale quindi è molto veloce: da noi le persone non si annoiano, hanno la possibilità di osservare realtà diverse e maturare in termini di competenze”.

Make IT è quindi la realtà ideale per i giovani sviluppatori che intendono proseguire nella carriera acquisendo un significativo bagaglio di skill e conoscenze.

“Per sviluppare ogni anno nuove applicazioni – commenta Spiezia – è necessario aggiornarsi continuamente sulle tecnologie disponibili. Inoltre, i professionisti di Make IT lavorano per aziende diverse, che operano in settori e contesti differenti. Tutto ciò è stimolante e particolarmente apprezzato dalle nostre persone”.

Insomma oltre a essere un partner strategico per lo sviluppo di applicazioni custom e per l’ottimizzazione dei processi aziendali, Make IT è un incubatore di talenti che offre interessanti opportunità anche alle nuove generazioni.

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