Quanto e come vengono utilizzati i microservizi? È la domanda che si è posta Red Hat e da cui l’azienda è partita per realizzare questa ricerca sugli utenti di Red Hat JBoss Middleware e Red Hat OpenShift. Non si tratta quindi di una indagine su un campione statisticamente rappresentativo, ma comunque è interessante soffermarsi sui risultati per capire quali vantaggi possono derivare dall’uso dei microservizi e quali ostacoli ne impediscono l’adozione.
Tra le prime evidenze emerse nel sondaggio si legge che i microservizi (nell’approccio a microservizi un’applicazione è alimentata da tanti piccoli servizi, ciascuno con poche responsabilità) tendono a essere promossi come ideali per progetti completamente nuovi, senza menzionare i vantaggi che invece possono portare in caso di aggiornamento di progetti già esistenti; comunque, la ricerca ha mostrato che le aziende usano i microservizi anche per riprogettare applicazioni esistenti e proprietarie. Il 69% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare i microservizi sia per sviluppare applicazioni nuove che per riprogettare quelle esistenti.
Nel corso di questa survey, è apparso poi chiaramente come non ci sia un’unica piattaforma runtime o framework ideale per i microservizi. È stato inoltre sottolineato come il 45% degli interpellati creda nell’utilizzo degli “strumenti giusti per i compiti giusti”, piuttosto che scegliere un’unica tecnologia, runtime o framework di riferimento. Secondo la ricerca, inoltre, l’87% dei clienti ha dichiarato di stare usando, o prendendo in considerazione, tecnologie differenti per lo sviluppo dei microservizi.
Sono risposte che mostrano come un approccio multi-technology stia diventando la norma, e che sempre più organizzazioni tendono a utilizzate via via lo strumento adeguato alle necessità specifiche.
Quali benefici generati dall’adozione di microservizi?
I partecipanti alla ricerca hanno identificato svariati benefici che stanno già sperimentando a seguito dell’implementazione dei microservizi. Questi i principali vantaggi che sono stati messi in luce:
- integrazione continua (CI) / Implementazione continua (CD);
- agilità;
- migliore scalabilità;
- time-to-market più veloce;
- maggiore produttività degli sviluppatori;
- debugging e manutenzione più semplici.
Inoltre, molti degli intervistati (33%) sono stati in grado di riconoscere i benefici ottenuti tra i due e i sei mesi dall’iniziale implementazione dei microservizi, a conferma della velocità del processo di ramp up e della possibilità di ottenere vantaggi in modo molto veloce.
Quali ostacoli alla loro adozione?
Adottare i microservizi non risolverà tutti i problemi legati al software in azienda, anzi gli stessi microservizi portano con sé una serie di problematiche specifiche. Secondo la ricerca, le principali problematiche legate all’implementazione di microservizi che gli intervistati si sono trovati ad affrontare sono:
- sfide legate alla cultura e organizzazione aziendale;
- gestione dei microservizi;
- diagnostica e monitoraggio;
- disponibilità di tempo e risorse.
Parallelamente, queste sono le principali attività che le aziende intervistate hanno indicato per contribuire a superare queste problematiche:
- sviluppo/implementazione di tooling per microservizi in-house;
- riorganizzazione;
- collaborazione con vendor esperti/utilizzo di un vendor come consulente di riferimento;
- acquisto o utilizzo di una piattaforma/soluzione dedicata ai microservizi.