Le nuove funzionalità di Mia-Platform v9.0 sono state pensate da Mia-Platform affinché le aziende possano accelerare l’evoluzione delle proprie organizzazioni IT per operare e innovare come una tech company, creando una piattaforma da cui gestire tutti gli asset e i progetti IT aziendali e integrando in modo più semplice e veloce sistemi esterni e massimizzando le opportunità di collaborazione con nuovi partner.
Nello specifico, la nuova release semplifica l’adozione di un approccio modulare, grazie a un marketplace di microservizi pronti all’uso e riutilizzabili che abilitano business capabilities specifiche per diversi settori merceologici (come, ad esempio, lo smart lending per il settore finanziario, o il digital patient journey per il settore sanitario).
Le integrazioni apportate permettono una serie di semplificazioni nella scrittura del codice da parte dei team di sviluppo ottimizzando, allo stesso tempo, le funzionalità applicative.
Le novità vogliono rispondere alle esigenze di mercato delle cloud application che, secondo un recente studio di Statista, si appresta a toccare i 146,6 miliardi di dollari nel 2022, in crescita del 5% sui 12 mesi precedenti, e che entro il 2025 sfiorerà quota 170 miliardi.
Investimenti confermati anche da un nuovo report della società di consulenza internazionale Gartner dal titolo Emerging Technologies: Kubernetes and the Battle for Cloud-Native Infrastructure che sottolinea come entro il 2024 il 45% della spesa IT delle imprese sarà destinato al passaggio al cloud ed entro il 2025 la percentuale di applicazioni aziendali sviluppate in cloud aumenterà di 10 punti arrivando al 15%.
In altre parole, sempre più organizzazioni si stanno affidando al cloud per costruire architetture IT flessibili, scalabili e sicure, che permettono loro di erogare in modo più semplice e veloce servizi digitali personalizzati e in continua evoluzione. Un esempio? I prodotti digitali offerti dalle principali piattaforme di streaming, dai siti di e-commerce, da aziende dei settori bancario, assicurativo, sanitario, dell’energia, della mobilità e così via.
Per essere in grado di offrire servizi sempre più cuciti sulle esigenze dell’utente finale, le organizzazioni si stanno dotando di infrastrutture cloud e di applicazioni aziendali cloud-native in grado di accelerare il time-to-market di nuovi servizi e prodotti digitali, per rispondere in modo veloce e reattivo ai cambiamenti repentini del mercato.
“I servizi cloud – spiega Federico Soncini Sessa, CEO di Mia-Platform – sono diventati la prima scelta da parte delle imprese per realizzare nuovi progetti senza dover fare investimenti in conto capitale o doversi occupare di gestire capacity planning, configurazioni e manutenzione. Grazie allo sviluppo di applicazioni cloud-native le imprese sono più competitive sul mercato e possono aprirsi in tempi rapidi a nuovi business per continuare il loro percorso di crescita puntando anche ai mercati internazionali”.
Le tendenze di mercato, inoltre, attribuiscono grande importanza all’adozione di piattaforme end-to-end per accelerare la gestione evolutiva del business aziendale con sistemi flessibili e on-demand in grado di raccogliere, elaborare, e ridistribuire all’interno dell’organizzazione le informazioni generate.
“Le imprese – aggiunge Giulio Roggero, Chief Technology Officer di Mia-Platform – non solo ottengono più rapidamente, e in modalità as-a-service, le risorse di cui hanno bisogno per garantire il kickoff dei nuovi progetti, ma sono anche in grado d’integrare più facilmente le applicazioni, nuove o esistenti, sia tra loro, sia con il software e i servizi di terze parti. Grazie alla v9.0 di Mia-Platform offriamo ai team di sviluppo un nuovo modo di gestire l’evoluzione delle applicazioni aziendali dando la possibilità di concentrarsi sulla logica di business. In questo modo diventa più semplice creare, trasformare e comporre supporti digitali e funzionalità per riutilizzarli in nuovi contesti, risparmiando soldi e tempo di sviluppo”.
Ecco infine i 7 trend del futuro del mercato delle cloud application individuati da Mia-Platform che nei prossimi anni andranno a guidare la trasformazione digitale delle aziende.
1) Serverless computing: si tratta di un’architettura informatica che permette agli sviluppatori di creare codici e applicazioni senza gestire i server. Un concetto disruptive, in quanto viene meno la percezione convenzionale dell’infrastruttura IT che conosciamo, in favore di spazi virtuali di lavoro su cloud che vengono “consumati a richiesta”.
2) Developer experience: si tratta di un cambio di approccio all’interno delle organizzazioni IT delle aziende. Da una prospettiva infrastructure-centric si riportano i team di sviluppo al centro delle strategie di software developement, fornendo degli strumenti self-service, modulari e riutilizzabili per la costruzione di applicativi.
3) Low code / No code: si tratta di un approccio allo sviluppo che consente ai developer team di creare applicazioni attraverso moduli di configurazioni e interfacce grafiche, invece di programmare scrivendo codice sorgente. Questa tecnologia permette di ridurre o eliminare del tutto la necessità di scrittura del codice per lo sviluppo e il deployment di applicazioni aziendali.
4) Next Gen personalization: le tecnologie basate sul cloud hanno semplificato la creazione di esperienze personalizzate e dedicate al consumatore. Molte aziende stanno collegando le preferenze degli utenti a strumenti tecnologici in modo tale che le persone saranno in grado d’intraprendere azioni non solo su dinamiche commerciali ma anche su temi più sensibili come investimenti e cure mediche.
5) Composable enterprise: un’organizzazione dev’essere in grado di adattarsi ai ritmi di cambiamento del mercato, combinando dinamicamente le diverse funzionalità di business sviluppate in modo autonomo. La “composable entreprise” si declina in “composable application” per le soluzioni di sviluppo applicativo cloud-native e “composable commerce” per la scelta degli stack tecnologici migliori sul mercato per le esigenze di business aziendale.
6) DevSecOps: è l’acronimo di Development, Security e Operation. È una pratica di sicurezza che integra, standardizza e automatizza test e controlli di security nei processi di CI (Continuous Integration) e CD (Continuous Development). Tracciabilità e visibilità sono fondamentali; pertanto, si presuppone un solido sistema di monitoring che prevede l’utilizzo di allarmi e notifiche per effettuare azioni proattive nel caso di problemi.
7) Multicloud infrastructure: sono modelli informatici che permettono di usare le infrastrutture di più cloud provider contemporaneamente per conciliare esigenze di best-of-breed con quelle di prestazione e di compliance normativa. Una modalità che unisce i benefici del cloud pubblico con la capacità dell’azienda di decidere la localizzazione dei singoli servizi e archivi dati, lasciando ai provider la sola gestione tecnica IT.