Appian, azienda specializzata nelle piattaforme low-code per lo sviluppo di applicazioni, ha annunciato i risultati della ricerca di IDG dal titolo “Impact of Low-code on IT Satisfaction”, che ha messo in luce gli aspetti peggiori del lavoro degli sviluppatori IT:
- il periodo speso nell’identificare e risolvere problemi relativi alle applicazioni
- i limiti di tempo e le scadenze improrogabili
- i momenti sprecati su attività ripetitive di codifica
- la mancanza di opportunità di lavoro su progetti strategici
Altri punti del sondaggio hanno messo in relazione lo sviluppo in low-code con i livelli di soddisfazione professionale in ambito IT. Secondo l’80% degli intervistati il low-code è utile all’automazione di attività di sviluppo ripetitive, quali la codifica dei formulari (form) e delle regole di business (business rules); più di due terzi (68%) concorda sul fatto che il low-code è uno strumento valido per lo sviluppo di applicazioni mission-critical; quasi l’80% ritiene che l’utilizzo del low-code permette agli sviluppatori di avere più tempo per lavorare su progetti di un livello superiore.
Inoltre, l’86% degli sviluppatori IT è concorde sul fatto che le nuove tecnologie emergenti sul mercato stanno creando pressioni sui reparti IT aziendali. Questa pressione si fa sentire più spesso sotto forma di richieste di sviluppo di nuove applicazioni e sotto forma di richieste di integrazione tra tecnologie emergenti e dati e sistemi legacy preesistenti. Le applicazioni progettate per la generazione delle revenue e per il miglioramento delle performance che gli sviluppatori sostengono essere le più richieste dalle organizzazioni sono:
- Applicazioni che migliorano la customer experience/aumentano il coinvolgimento del cliente (68%)
- Applicazioni che ottimizzano le operazioni interne e i processi (61%)
- Applicazioni che promuovono l’innovazione (57%)
Nonostante le applicazioni dedicate alla customer experience siano le più richieste, meno del 50% di tutti gli intervistati sostiene che la loro organizzazione aziendale è “estremamente o molto” pronta ad integrare nuove tecnologie quali l’intelligenza artificiale e la Robotic Process Automation (RPA) nei flussi di lavoro legati al servizio clienti. A causa di uno scenario IT attualmente frammentato, gli intervistati stimano che i responsabili dei servizi sono costretti oggi ad aprire una media di 5 schermate diverse per ottenere una visione completa del cliente. Sviluppare applicazioni più intuitive e user-friendly è l’ostacolo numero 1, cui seguono la sicurezza dei dati e l’uso di tecnologie emergenti per una maggiore conoscenza del cliente.