Oggi gli sviluppatori software si trovano sotto una duplice pressione: da un lato, perché devono realizzare sempre più funzionalità e servizi, individuati dal Marketing come essenziali per soddisfare le esigenze degli utenti dell’applicazione; dall’altro perché devono rispettare i requisiti di time-to-maket, e rilasciare l’applicazione nella finestra temporale in cui gli utilizzatori ne hanno realmente bisogno.
L’adeguamento dei team di progettazione a simili condizioni competitive sta determinando in questi anni un forte impatto sui processi di sviluppo, controllo e assicurazione della qualità del software. “Chi oggi sviluppa software, deve tener conto del time-to-market, revisionando e migliorando i propri processi di sviluppo, in modo da rispettare le tempistiche richieste dal mercato, ma anche da garantire la qualità dei servizi erogati” spiega Giorgio Riva, Technical Director di Quence. “Prima tali processi di sviluppo erano basati sul modello ‘waterfall’, cioè su fasi sequenziali: si partiva dalla raccolta dei requisiti funzionali che, una volta stabilizzati, venivano implementati. Successivamente i processi di software testing e assicurazione della qualità verificavano e validavano il codice prodotto. Oggi tale approccio di sviluppo è completamente cambiato, con l’adozione del paradigma Agile, in cui non vi sono più fasi distinte, ma, proprio per ridurre il time-to-market, l’applicazione viene implementata utilizzando un metodo di progettazione parallelo e iterativo, costituito da diversi cicli di sviluppo e rilascio. Iterando lo sviluppo software tramite le metodologie Agile, diventa possibile rendere disponibili in maniera più veloce nuovi servizi per i clienti, anche se magari non completi a livello di funzionalità, che tuttavia in seguito possono essere perfezionate e integrate, attraverso i successivi rilasci del software”. In questo modo, il processo di sviluppo risulta anche molto più elastico e flessibile rispetto alle richieste, manifestate dal mercato, di modifica o aggiunta di funzionalità o servizi critici.
Gestire un intero progetto di software testing
In questo scenario evolutivo, Quence mette a disposizione le proprie competenze e strumenti tecnologici specifici, per aiutare le aziende a definire i loro processi di sviluppo del software e a verificare la qualità di quanto realizzato ed erogato. “In particolare aiutiamo le imprese nell’evoluzione dei loro processi, dal vecchio modello di sviluppo waterfall al paradigma Agile, gestendo le attività di software quality assurance, cioè le attività di software testing e la corretta gestione dei problemi, per la risoluzione di difetti e malfunzionamenti rilevati nel codice”, spiega il manager Quence.
Quence si propone sul mercato con la capacità di prendere in carico interi progetti di software testing, specie quando le aziende desiderano realizzare un processo controllato di software quality assurance, e quindi decidono di far eseguire da società terze tutto il processo di verifica e validazione delle funzionalità e servizi software che hanno sviluppato. “In questi casi – conclude Riva – prendiamo in gestione interi progetti ‘chiavi in mano’ di software testing, in cui le aziende ci chiedono di definire le metodologie, le strategie di testing, i piani di test, gli ambienti di test e test automation e realizzare le attività di collaudo per i loro progetti”.