Raggio di azione sempre più esteso per Quence, società nata nel 2014 e ormai riconosciuta a livello internazionale come un autorevole interlocutore nella ricerca di soluzioni e strumenti innovativi in ambito Software Testing e Software Quality Assurance. Forte della sua esperienza nell’individuazione di bisogni e nella definizione di scelte precise in termini di processi, tecnologie e metodologie per la qualità del software, Quence si pone ora anche a supporto delle rinnovate esigenze delle organizzazioni finanziarie. Una tra tutte: la necessità di rendere prodotti e servizi coerenti con le prescrizioni della Direttiva PSD2 (2nd Payment service directive), introdotta in Europa a inizio 2018 con lo scopo di ridefinire il ruolo delle banche e dei sistemi di pagamento.
La direttiva PSD2
Pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 13 gennaio 2018, la Direttiva PSD2 ha fin da subito prefigurato uno scenario di rottura con il passato: dotata di strumenti capaci di definire nuove regole nel gioco della competizione internazionale, ha definito un inedito quadro normativo palesemente orientato a favorire il vero Open banking. Tra le grandi novità introdotte, le maggiori opportunità di scelta offerte ai consumatori nella facoltà di utilizzare servizi diversi da quelli offerti dalle banche per effettuare operazioni di pagamento, richiedere prestiti o effettuare investimenti. Ma anche la determinazione di costi già contenuti e controllati, nonché maggiore facilità nell’esecuzione dei pagamenti e delle operazioni. E inaugurazione di uno scenario di alta sicurezza nell’ambito sia dei pagamenti digitali, sia dell’accesso ai dati in ambiente payment.
Anticipare i tempi con il supporto di Quence
“Sulla base della Direttiva – spiega il Direttore Generale di Quence Mariagrazia Brunetti -, le banche saranno ora tenute a condividere con Third Party Provider (TPP), in seguito ad esplicito consenso da parte degli utenti, le informazioni su carte di credito e debito, conti correnti e relativi saldi, e transazioni finanziarie quali i bonifici. Questo avverrà prevalentemente attraverso l’utilizzo di API implementate per mezzo di architetture basate sulla tecnologia Webservices/Microservices”. Ad oggi non è possibile dire quando le banche saranno conformi alla Direttiva, ed è questo il motivo per cui “avere a disposizione la possibilità di virtualizzare servizi, API e dati – prosegue Mariagrazia Brunetti – potrebbe fornire un notevole beneficio alle banche e ai TPP, permettendo di simulare la connessione a servizi bancari terzi e consentendo alle banche l’apertura verso i nuovi partner prima di avere a disposizione i servizi definitivi.
“Attraverso l’automazione dei test funzionali, prestazionali e la virtualizzazione dei servizi – chiarisce ancora Mariagrazia Brunetti- è possibile verificare come servizi basati su Webservices API reagiscano a eventi avversi o a rallentamenti nelle risposte a fronte delle richieste inviate, oppure a non disponibilità di informazioni e servizi di interfaccia”. Ma non solo. “Lo sviluppo di casi positivi o negativi – aggiunge – permette di anticipare il test man mano che le applicazioni sono disponibili”. Ed è in questo quadro che si inserisce la proposta di Quence, ovvero “una soluzione per accelerare la verifica dei servizi, dati e webservices API per la compliance alla PSD2, con soluzioni distinte e integrate per varie esigenze: l’automazione dei test funzionali dei servizie dei flussi di business che li utilizzano; la virtualizzazione dei webservices non ancora sviluppati e/o disponibili negli ambienti di test e certificazione; la definizione ed esecuzione degli scenari dei test di carico dei webservices PSD2”. Con quale garanzia? Semplice, il passato. “Le competenze di Quence e le esperienze maturate in progetti di test complessi e in problematiche PSD2 – conclude infatti Mariagrazia Brunetti- ci permettono di aiutare Banche, Fintech e TPP nella definizione in tempi brevi di una strategia di test e delle suite di test case automatici opportunamente profilati per la verifica di tutti gli aspetti funzionali e prestazionali dei servizi richiesti dalla direttiva PSD2”.