La prima beta di Red Hat Enterprise Virtualization 3.1 è stata resa disponibile ai clienti a fine agosto, seguita poi dalla seconda a settembre. Sulla base dei feedback forniti da clienti e partner, Red Hat ha rilasciato la terza beta con una serie di miglioramenti e di nuove funzionalità.
La terza beta è dotata di tutte le funzionalità che verranno incluse all’interno della versione GA (General Availability, ossia la versione base delle release finale), in particolare: accesso completo all’integrazione di Red Hat Enterprise Virtualization 3.1 con Red Hat Storage, che permette alla soluzione di raggiungere livelli più elevati di protezione e resilienza dei dati attraverso le funzionalità di replica sincrona e asincrona self-healing e scale-out; possibilità di implementare e gestire Red Hat Storage tramite l’interfaccia Red Hat Enterprise Virtualization Manager.
Integrare virtualizzazione e dati è ormai diventato un obbligo, via via che le aziende iniziano a definire e costruire cloud aperte e ibride. Red Hat è in grado di offrire questa integrazione grazie all’innovazione apportata dalla community attraverso la combinazione di Red Hat Enterprise Virtualization e Red Hat Storage. Questo approccio integrato non solo ottimizza le operazioni It ma, cosa ancor più importante, fornisce una flessibilità elevata.
Un’altra innovazione significativa apportata alla beta 3 è la funzionalità di live migration dello storage che offre la flessibilità di migrare i file disk di macchine virtuali tra diversi domini storage senza dover spegnere la macchina virtuale.
Le funzionalità più significative di Red Hat Enterprise Virtualization 3.1, fornite comunque man mano nel corso dei rilasci delle tre versioni beta, includono:
- maggiore scalabilità a supporto di macchine virtuali con fino a 160 Cpu virtuali e 2 Terabyte (Tb) di Ram;
- possibilità di impostare quote, a supporto delle funzionalità self-service esistenti di Red Hat Enterprise Virtualization 3.0, per consentire agli amministratori di definire le quote di risorse per utenti individuali e gruppi;
- portale di amministrazione via web indipendente dal browser, che ora supporta francese, tedesco, giapponese, cinese semplificato e spagnolo;
- nuovi strumenti e funzionalità P2V, che consentono ai clienti di migrare velocemente da macchine fisiche a macchine virtuali con Red Hat Enterprise Virtualization;
- nuove funzionalità storage per macchine virtuali;
- supporto per nuovi chipset x86, che comprende la famiglia di Cpu Bulldozer Amd e Intel SandyBridge;
- supporto per l’archiviazione di immagini delle machine virtuali su Red Hat Storage, una soluzione open software-only per Nas scale-out per datacenter e ambienti cloud;
- miglioramenti alla capacità di effettuare script, incluso un nuovo Linux CLI e Python SDK in aggiunta agli aggiornamenti Rest Platform a JBoss Enterprise Application Platform 6, OpenJDK 7 e JasperReports 4.7;
- supporto a Red Hat Directory Server e Ibm Tivoli Directory Server, oltre a Red Hat Identity Management e Microsoft Active Directory;
- nuovo supporto al filesystem Posix che estende il supporto esistente di Red Hat Enterprise Virtualization per Fiber Channel, iSCSI, NFS e storage locale per aggiungere supporto per filesystem Posix cluster-aware per includere Red Hat Storage e Ibm GPFS.