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Windows 10 a fine corsa: cosa significa per le aziende e gli utenti finali



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Windows 10 quest’autunno andrà in pensione. Dopo dieci anni di onorato servizio, Microsoft termina attività di supporto e aggiornamento. Anche se a pagamento sarà possibile estendere la copertura a 3 anni, procrastinare la transizione a Windows 11 oltre ad avere un costo, non è una scelta risolutiva

Pubblicato il 28 gen 2025



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Windows 10 al capolinea: ottobre del 2025 sancirà la fine della popolare versione del sistema operativo lanciato da Microsoft nel 2015. Senza il rilascio di patch di sicurezza, aggiornamenti e nuove funzionalità in linea con la costante evoluzione dello sviluppo applicativo, aziende ed utenti finali devono prepararsi ad affrontare diverse sfide a livello tecnico e organizzative. L’assenza di un’adeguata copertura espone i sistemi a potenziali attacchi, mettendo a rischio non solo le informazioni sensibili, ma anche la reputazione aziendale. Tuttavia, la transizione offre anche l’opportunità di ripensare le infrastrutture IT e avvalersi delle funzionalità più avanzate di Windows 11

Processo di migrazione e change management facilitato

Windows 11, lanciato ufficialmente nell’ottobre del 2021, introduce nuove leve operative rispetto a Windows 10. Le nuove funzionalità includono un’interfaccia utente rinnovata, miglioramenti nel supporto per il lavoro ibrido, e strumenti avanzati come Microsoft Teams integrati. Il nuovo sistema operativo offre anche un’esperienza di utilizzo più fluida, con prestazioni ottimizzate e nuove possibilità per gli sviluppatori grazie al supporto per le applicazioni Android. L’integrazione di strumenti come Copilot offre un ulteriore supporto alla produttività individuale, trasformando il sistema operativo in un vero e proprio assistente virtuale. Tra le novità, si evidenziano l’ottimizzazione dei widget e il supporto per le passkey, finalizzate a incrementare sicurezza e user experience.

“Per le aziende gestire la fine del supporto non sarà complesso come quello da Windows 7 a Windows 10 – spiega Roberto Tafuri, Microsoft Solution Team Leader – Modern Desktop & Security di We Are project –. L’aggiornamento da Windows 10 a Windows 11 risulta molto più snello rispetto ai passaggi precedenti. Questo perché molti dei requisiti tecnici, tra cui TPM 2.0, processori compatibili e requisiti di memoria e spazio su disco, sono già soddisfatti dai dispositivi più recenti, riducendo il bisogno di aggiornamenti hardware significativi, semplificando così la transizione. Inoltre, Microsoft mette a disposizione una serie di strumenti per facilitare la migrazione che aiutano a verificare la compatibilità delle applicazioni e a pianificare l’aggiornamento automatizzato, rendendo il processo più agevole”.

Quali sono le strategie di migrazione ottimali

Un approccio pianificato alla migrazione e al change management mitiga i rischi, migliorando la produttività e l’agilità dell’organizzazione, trasformando una transizione necessaria in un vantaggio strategico. 

“Ad esempio, tool di gestione come Microsoft Intune e Configuration Manager facilitano un aggiornamento massivo – precisa Tafuri -, offrendo una supervisione e una gestione centralizzate e intuitive, permettendo alle aziende di presidiare la migrazione con una regia informativa chiara ed efficiente. La possibilità di individuare i dispositivi compatibili e avviare automaticamente i processi di aggiornamento minimizza l’impatto sulla produttività degli utenti. Windows 365 rappresenta un’ulteriore soluzione strategica. Oltre a supportare la fase di migrazione, permettendo di mantenere applicazioni non compatibili su Windows 11 attraverso soluzioni cloud. I clienti che scelgono Windows 365 hanno diritto all’Extended Security Updates (ESU), un programma offerto da Microsoft che fornisce aggiornamenti di sicurezza per i prodotti che hanno raggiunto la fine del loro ciclo di vita ufficiale che estende il periodo delle patch di sicurezza dalla macchina Windows 10 fisica dalla quale accedono al servizio in cloud”.

Come sottolinea l’esperto, questa combinazione di strategie e strumenti rende il processo di migrazione a Windows 11 non solo gestibile, ma anche una preziosa opportunità di modernizzare.

Come pianificare la transizione a Windows 11

Attraverso una gestione ben pianificata e strumenti adeguati, We Are project affianca i clienti nella fase di onboarding dei dispositivi, verificando la loro prontezza per l’aggiornamento e guidandoli nel processo di migrazione a Windows 11. Lo specialista offre un servizio pacchettizzato che, con minimo sforzo economico, guida le aziende nell’aggiornamento a Windows 11, includendo l’adeguata formazione per ridurre l’impatto e massimizzare l’adozione delle nuove tecnologie. L’approccio garantisce che le infrastrutture IT rimangano sicure ed efficienti.

“Il nostro obiettivo è supportare il cliente affinché la transizione diventi un’opportunità di crescita e non solo un semplice aggiornamento tecnico – ribadisce Tafuri -. Un processo di migrazione ben strutturato inizia con un assessment preliminare per verificare la compatibilità dei dispositivi e delle applicazioni. Successivamente, le modalità di aggiornamento vengono pianificate per scaglioni: si parte con utenti pilota, seguiti dai key users, per raccogliere feedback sugli eventuali impatti delle modifiche. Solo dopo queste fasi iniziali si procede con l’implementazione massiva del nuovo sistema operativo. In tutto questo è cruciale far comprendere agli utenti i vantaggi offerti dalle nuove funzionalità di Windows 11, soprattutto in un contesto lavorativo che si sta spostando sempre di più verso un modello ibrido. Il nostro approccio mira a garantire che le organizzazioni non solo aggiornino i loro sistemi, ma che possano anche trarre il massimo vantaggio dalle potenzialità offerte dal nuovo sistema operativo”.

DaaS e SOC: innovazione e protezione per le aziende in migrazione da Windows 10

Oltre alla gestione della transizione stessa, We Are Project propone servizi avanzati come il Desktop as a Service (DaaS) e un Security Operations Center (SOC) per potenziare la sicurezza aziendale. Queste soluzioni sono particolarmente rilevanti per le organizzazioni che desiderano ottimizzare la loro infrastruttura IT in vista della migrazione da Windows 10.

Il servizio DaaS consente alle aziende di fornire ai propri dipendenti l’accesso a desktop virtuali. Questo approccio non solo migliora la flessibilità e la scalabilità operativa, ma riduce anche la necessità di eseguire aggiornamenti hardware immediati, un aspetto cruciale per chi si trova ancora su Windows 10 e si prepara a un eventuale passaggio a Windows 11. Parallelamente, il SOC di We Are Project assicura una protezione continua dell’infrastruttura IT. In un’era in cui la sicurezza informatica è fondamentale, soprattutto con la cessazione degli aggiornamenti di sicurezza per Windows 10, il SOC offre monitoraggio e risposta in tempo reale alle minacce, garantendo che le aziende rimangano protette durante e dopo la transizione verso nuovi ambienti operativi.

“Queste soluzioni innovative non solo facilitano il passaggio da Windows 10 – conclude Tafuri -, ma permettono alle aziende di adottare un approccio più proattivo e sicuro nella gestione delle loro risorse IT, preparandole per il futuro digitale con Windows 11”.

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