Digital Transformation

Aziende digital native: chi sono e perché fanno la differenza

Aziende digital native competitive, dirompenti ma anche grande fonte di ispirazione per tutte le altre aziende ancora alle prese con il loro digital transformation journey

Pubblicato il 14 Gen 2021

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Aziende digital native: cosa significa? Le aziende digital native sono tutte quelle realtà nate nell’era digitale, in cui l’utilizzo della tecnologia è assolutamente pervasivo e diffuso. Queste aziende esistono principalmente o interamente online e rappresentano un’ampia varietà di settori industriali, tra cui vendita al dettaglio, servizi finanziari, giochi, media e intrattenimento, tecnologia e persino industria automobilistica e trasporti. Da una ricerca condotta dagli analisti di Digital360 Research, in collaborazione con Google Cloud, la big picture italiana racconta che oggi 3 aziende su 10 (32%) sono digital native.

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Digital Natives, Digital Immigrants

A coniare il termine nel 2001 è stato Mark Prensky, scrittore e formatore americano che sulla rivista On The Horizon pubblicò un suo articolo intitolato “Digital Natives, Digital Immigrants”. Rispetto ai punti di forza dei digital native, l’autore evidenziava l’antitesi degli immigrati digitali, ovvero la generazione dei nati prima del 1985, che devono adattarsi a un nuovo ordine mondiale ad alto tasso di innovazione. In Italia quasi 7 aziende su 10 (72%) appartiene ai digital immigrant. Queste organizzazioni sono ancorate ai loro sistemi legacy ma hanno imparato a usare il cloud in ogni sua forma, con approcci di tipo ibrido.

Aziende Digital Native livelli di adozione del cloud

I punti di forza delle aziende digital native

Un confronto del ranking aziendale per fatturato versus capitalizzazione di mercato spiega come mai ci sia un desiderio urgente da parte delle grandi aziende tradizionali di accelerare la loro migrazione digitale investendo nel cambiamento. I nativi digitali sono molto più agili delle aziende tradizionali e reagiscono alle condizioni del mercato in tempo reale. Sono imprese che fanno della tecnologia digitale il cardine del loro business ed esistono principalmente o interamente online. Sono dirompenti: utilizzano modelli operativi di nuova generazione e sono capaci di rivoluzionare i loro campi, impiegando le tecnologie più innovative per reinventare processi, prodotti ed esperienze.

Hanno grandissime capacità di sviluppo perché sanno che è grazie a frequenti rilasci in produzione che diventano più veloci e innovative. In più sono agilissime, al punto da consentire agli sviluppatori di utilizzare le risorse cloud quando e come ne hanno bisogno. Dalla survey italiana emerge chiaramente come le aziende intervistate affidano al cloud qualsiasi tipo di applicazione con il 60% che ha in cloud anche i programmi a supporto della sicurezza e della compliance, il 58% che sviluppa in cloud e il 42% che ha messo in cloud le proprie applicazioni gestionali.

Gli sviluppatori nella stanza dei bottoni del business

È interessante notare come i main sponsor dell’approccio As a Service in azienda non sono tanto gli IT manager (28%) quanto piuttosto i team di sviluppo (38%) e i chief executive officer (34%). Di fatto, da qui ai prossimi anni gli sviluppatori influenzeranno sempre di più la direzione tecnologica e le strategie di gestione delle aziende. In ogni settore i Cio dipenderanno sempre di più dai team DevOps che detteranno le strategie di data management, promuovendo una crescita della mobilità dei dati e dei carichi di lavoro verso il cloud, con tecniche diversificate per gestirli.

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Laura Zanotti
Laura Zanotti

Ha iniziato a lavorare come technical writer e giornalista negli anni '80, collaborando con tutte le nascenti riviste di informatica e Telco. In oltre 30 anni di attività ha intervistato centinaia di Cio, Ceo e manager, raccontando le innovazioni, i problemi e le strategie vincenti delle imprese nazionali e multinazionali alle prese con la progressiva convergenza tra mondo analogico e digitale. E ancora oggi continua a farlo...

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