L’emergenza Covid-19 ha riportato le strategie di Business Continuity e resilienza IT in cima alle priorità dei CIO. Diversi sono, infatti, i rischi – economico-finanziari, climatici, sociali, ma non solo – che possono inficiare la continuità operativa. Incidenti informatici, shock finanziari e, come abbiamo avuto modo di sperimentare negli ultimi mesi, gravi situazioni sanitarie possono compromettere seriamente la capacità dell’azienda di stare sul mercato, la sua reputazione o l’immagine dei suoi brand, minando la sopravvivenza stessa del business.
Business Continuity per un Risk Management efficace
Il tema della Business Continuity, lo sappiamo bene, travalica ampiamente i confini dell’IT per abbracciare un concetto di Risk Management più ampio e organico. Questo vale a maggior ragione in questo periodo di emergenza sanitaria, in cui la continuità operativa appare sempre più interconnessa a un altro concetto chiave, quello di resilienza IT.
La resilienza misura la capacità dell’azienda di garantire livelli di servizio accettabili anche in occasione di gravi interruzioni dei processi critici e dei sistemi informatici che li supportano. Una strategia efficace di IT resilience deve, dunque, mirare a creare ambienti informatici realmente “always on”, capaci di sostenere qualsiasi situazione avversa senza compromessi sulla disponibilità di dati e applicazioni. Un approccio, questo, che non può prescindere dall’accesso a soluzioni e servizi di gestione da remoto del Data Center che, mai come in questo periodo, si sono rivelati indispensabili.
Il lockdown ha messo in evidenza come l’accesso fisico a server e storage non sia da considerarsi sempre scontato e oggi abbiamo capito che nuove restrizioni potrebbero essere reintrodotte a più riprese nei prossimi mesi, forse addirittura nei prossimi anni.
I tre pilastri della resilienza IT
La resilienza IT è un approccio che si discosta dal tradizionale modello reattivo di continuità operativa per promuovere una gestione preventiva e proattiva della Business Continuity. Tre sono i componenti essenziali di questo approccio:
- sistemi di gestione intelligente dei rischi,
- ambienti cloud ibridi e multi-cloud
- mobilità dei workload
Sistemi di gestione intelligente dei rischi
I pericoli che minacciano la continuità operativa possono essere evitati solo se si attuano un monitoraggio e una gestione intelligente del Data Center. L’obiettivo cui tendere deve essere la disponibilità continua dei servizi IT, ovvero a un Recovery Time Objective il più possibile prossimo allo zero. Un aiuto concreto al lavoro del CIO e del suo team arriva oggi dalle tecnologie di gestione remota del Data Center, dalle Big Data Analytics e dal Machine Learning. Soluzioni e servizi che permettono di prevedere le potenziali cause di guasti e interruzioni, isolare i componenti e i sistemi impattati, proteggerli al meglio e ripristinare le performance ottimali.
Mobilità dei workload, hybrid IT e multi-cloud
La capacità di spostare dinamicamente applicazioni e dati dall’on premise verso un ambiente “zero downtime” in cloud rappresenta l’altro tassello fondamentale di un approccio di resilienza IT vincente. La workload mobility permette di espandere il Data Center trasformandolo in elemento chiave dei modelli di IT agile, in grado di adattarsi dinamicamente alle esigenze del business. Modelli che un tempo erano sostenuti da architetture IT ibride e che oggi evolvono progressivamente verso ambienti multi-cloud virtualizzati, scalabili e dinamici. In questo nuovo scenario, il Data Center si trasforma in un vero e proprio hub, che eroga applicazioni e servizi IT in modo trasparente e agile, a prescindere da dove i dati risiedono, per garantire una continuità operativa fluida.
IBM Resiliency Orchestration per gestire proattivamente i failure
Gli ambienti aziendali odierni, integrati e online, contemplano una tolleranza prossima allo zero rispetto alle interruzioni di servizio. E La pandemia da Covid-19 ha ulteriormente acuito la pressione sui piani di Business Continuity e resilienza IT delle aziende. L’accesso fisico ai Data Center, allo storage e alle librerie a nastro dei siti secondari potrebbe essere impedito in qualsiasi momento e le conseguenze di un’interruzione dei servizi informatici per il business potrebbero essere gravissime.
Le soluzioni IBM Resiliency aiutano le aziende a mitigare gli effetti di situazioni che possono mettere a rischio la continuità operativa, gestendo gli imprevisti in modo dinamico, intelligente e integrato. Cloud Resiliency Orchestration è la risposta di IBM alle esigenze di una gestione proattiva dei failure e della Business Continuity: servizi che impiegano gli algoritmi di Machine Learning e le Big Data Analytics per migliorare la resilienza IT del Data Center attraverso il monitoraggio attivo sulla continuità operativa degli ambienti IT, la reportistica, il testing e le funzionalità di automazione del workflow. Con l’aiuto degli esperti degli IBM Cloud Resiliency Consulting Services sarà possibile valutare il livello di rischio cui vanno soggette le infrastrutture IT aziendali e definire le misure più idonee a mitigare i rischi identificati.