La Rittal Gmbh nasce nel 1961 da una geniale idea di Rudolph Loh, che si mette a costruire quadri elettrici anzichè su misura del committente, come di solito si faceva, nelle quattro misure più diffuse sul mercato in modo da poterli fornire pronti a magazzino, subito e a minor prezzo dei concorrenti. La cosa piace alle Ferrovie Federali, che ne diventano il primo grande cliente e lanciano l’impresa nel business. Oggi la Rittal, con sede a Herborn, in Germania, è la maggiore azienda del Gruppo Friedhelm Loh, discendente del fondatore, che la gestisce e ne è il proprietario, ed è un’industria da oltre 11 mila dipendenti, presente nel mondo con più di 60 filiali (in Italia, Rittal SpA) e 11 centri di produzione. Dai cabinet per apparati elettrici l’offerta Rittal si è estesa ai sistemi per la distribuzione dell’energia, per il condizionamento termico e per le infrastrutture di data center, ed è per questo che oggi ne parliamo.
La società, che nel settore data center conta già oltre 3.000 installazioni nel mondo, ha infatti recentemente presentato a Milano, in prima mondiale, il nuovo sistema RiMatrix S, una linea di elementi modulari che comprendono armadi-rack per gli apparati elettronici (server, storage e rete) completi di sistemi di alimentazione e raffreddamento posti nel modulo-pavimento e disponibili in versioni a sei o nove elementi a fronte singola (Single 6 e Single 9) o doppia (Double 6 e Double 9, con gli armadi accoppiati “di schiena”). Avendo non solo misure fisiche standard, ma anche interfacce predefinite per i sistemi di controllo e la distribuzione dell’energia, gli elementi sono facilmente componibili per formare gruppi maggiori. I vantaggi per il committente sono quelli tipici di un sistema altamente standardizzato applicati a un settore dove gli standard sono in genere limitati alle misure degli apparati e degli armadi. In breve: rapida scelta (a catalogo) degli elementi necessari; rapido studio del layout e rapida consegna (6 settimane dall’ordine); facile integrazione nelle strutture presenti; scalabilità ed efficienza energetica predefinite; possibilità di controllo unificato (grazie al software RiZone) e infine facile previsione dell’investimento iniziale e dei costi operativi (personale e servizi di assistenza), con un più semplice calcolo del Roi. Oltre a tutto ciò, gli elementi Rittal presentano anche un ottimo coefficiente energetico, con un Pue (Power usage effectiveness) che arriva a 1.15 ed è certificato dal Tuv, l’ente di certificazione tedesco per la gestione ambientale.
Come spiega Alessio Nava, direttore della divisione It e Tlc di Rittal SpA, “I sistemi RiMatrix S sono disponibili in Italia già da giugno e nonostante i suoi oggettivi limiti di volume e tipologia delle imprese, il nostro mercato è stato scelto per il lancio di questa nuova soluzione grazie agli ottimi risultati da noi registrati in Italia, con oltre 200 Data center installati”. Inoltre, con un primo investimento che per un modulo Single 6 “base” con capacità sino ai 60 Kilowatt è di circa 100 mila euro e per i moduli Double 6 non supera i 160 mila, l’offerta Rittal appare decisamente alla portata della nostra tipica piccola-media impresa.