MILANO – È un momento cruciale per Bassilichi, uno dei principali outsourcer italiani, che ha chiuso un 2011 di sostanziale consolidamento e sta mettendo a punto le strategie per supportare un prossimo ‘salto di qualità’ basato sulla quotazione in Borsa o sull’entrata tra i soci di un fondo internazionale. Il bilancio consolidato 2011 del gruppo, che oltre alla capogruppo comprende Consorzio Triveneto, Bassmart, Krene, Alfa Elettronica, Securb e Moneynet, mostra ricavi netti per 267 milioni di euro (+3,9% rispetto al 2010), e un risultato netto di 3,7 milioni (+19,2%). I ricavi provengono in larga parte (85,8%) dal Finance, seguito da Industria (11%), Pa (1,9%), Gdo e Servizi (1,3%). Quanto al contributo delle tre divisioni di Bassilichi, dalla monetica – che si occupa di gestione del denaro fisico (gestione macchine bancomat Atm, sportelli self-service, ecc.) ed elettronico (Pos, e-commerce, corporate banking) – proviene il 59,5% dei ricavi; dalla sicurezza (gestione della sicurezza fisica delle filiali, compresa vigilanza e trasporto valori) il 29,7% e dal back office (outsourcing di processi amministrativi, soprattutto bancari) il 10,8%. I dipendenti sono saliti del 10% a 1110, mentre i clienti sono 465, con nomi come Mps, Bnl, Unicredit e Intesa Sanpaolo nel Finance, Finmeccanica e Shell nell’Industria, Equitalia e Regione Marche nella Pa, Coin e Pam nella Gdo e Autostrade nei Servizi.
“Siamo soddisfatti di questi risultati, raggiunti in un contesto di mercato incerto e mutevole che non promette di migliorare nel prossimo futuro – spiega Leonardo Bassilichi, direttore generale dell’azienda -. Nel 2011 abbiamo avviato una revisione dell’organizzazione e sul fronte societario abbiamo triplicato il capitale da 3,95 a 11,84 milioni”. Al momento il 23,5% della capogruppo è della famiglia Bassilichi, mentre tra gli altri azionisti più importanti due fondi si dividono poco più del 35%, e due banche (Mps e Popolare Emilia Romagna) un altro 20% circa.
“Archiviato il 2011 – continua Bassilichi -, il piano strategico 2012-2014 verte su quattro punti fondamentali.
- proseguire lo sviluppo dei nostri mercati ‘storici’, attraverso acquisizioni, una revisione del modello di pricing – con prezzi minori a fronte di servizi standard e sovrapprezzi per le personalizzazioni – e un potenziamento dei servizi di progettazione e consulenza operativa.
- sviluppo di servizi a valore aggiunto di gestione del denaro: sempre più settori oltre al bancario, come assicurazioni, Gdo, e anche i negozi al dettaglio, iniziano a occuparsi di gestione del denaro. Noi proporremo loro una gamma di servizi ‘chiavi in mano’ in questo campo, dalla gestione delle ricariche telefoniche al pagamento delle bollette”.
- espansione all’estero, tramite accordi con partner locali: “Abbiamo appena siglato una joint venture con Servus, specialista rumeno di monetica con presenza in tutta l’area balcanica: Romania, Serbia, Bosnia, Bulgaria, Albania”.
- prepararsi al salto di qualità accennato all’inizio: “Faremo un altro aumento di capitale da circa 20 milioni di euro per sfruttare questo momento di grandi opportunità: la prospettiva a medio termine è la quotazione in Borsa [Bassilichi è una delle società selezionate per partecipare a Elite, progetto della Borsa italiana dedicato alle Pmi per supportare la loro crescita e internazionalizzazione ndr] o l’ingresso di un fondo internazionale – conclude Bassilichi -. Oltre a ciò che ho già descritto, portiamo in dote circa 800 milioni di euro di ordini, basati su contratti di durata minima 3 anni, con punte fino a 5 anni”.