Bassilichi: dopo i buoni risultati si guarda all’ottimizzazione

Fatturato e utile netto in crescita, nonostante le turbolenze economiche, e avvio di un processo di ristrutturazione societaria che ha portato il Gruppo Bassilichi a passare da azienda di natura imprenditoriale-familiare a una organizzazione di tipo manageriale. Il 2011 è un anno di ulteriore consolidamento.

Pubblicato il 13 Ott 2011

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Tocca a Leonardo Bassilichi, direttore generale del Gruppo Bassilichi che ha mantenuto il nome di famiglia ma che dal 2010 sta vivendo un importante momento di cambiamento, presentare alla stampa i risultati di un percorso evolutivo complesso ma non certo privo di soddisfazioni. Partiamo dai risultati finanziari: “Nel 2010 abbiamo raggiunto un fatturato consolidato di 256 milioni di euro rispetto ai 223,3 del 2009 con un incremento del 14,5%. Il risultato netto è aumentato del 24% rispetto al 2009, attestandosi su un valore pari a 3,1 milioni di euro contro 2,5 milioni del 2009”, esordisce il direttore generale.
Parliamo di una realtà che opera nell’ambito del Bpo (Business Process Outsourcing), soprattutto nel mondo finanziario che, ancora oggi, contribuisce all’85% del business di Bassilichi. Ancora oggi, sottolineiamo, perché nelle intenzioni dichiarate direttamente dal direttore generale c’è quella di estendere le proprie competenze anche in altri settori (che comunque già oggi contribuiscono a generare business: il 12,3% del fatturato viene dall’Industria, il 2% circa dalla Pubblica Amministrazione, lo 0,8% dalla Gdo e lo 0,2% dai Servizi). “Per quanto riguarda le nostre specifiche linee di business – aggiunge Bassilichi – è la Sicurezza quella su cui ci si sta maggiormente concentrando (genera il 52,36% del business), senza tuttavia perdere di vista le due linee storiche e fondamentali per il gruppo: Monetica (che contribuisce per il 35,16%) e Back Office (con un fatturato del 12,48% sul totale)”.
Anche sul fronte delle risorse il gruppo è cresciuto, passando dai 952 dipendenti del 2009 agli oltre 1000 del 2010.
“Risultati molto soddisfacenti – commenta Bassilichi – soprattutto se inseriti nel contesto attuale di instabilità economica globale e di incertezza del nostro Paese. Risultati positivi che dimostrano la validità delle scelte fatte, a partire dalla volontà di aprire l’azienda di famiglia all’esterno e di avviare un processo di trasformazione e revisione organizzativa [oggi la famiglia Bassilichi detiene solo il 23,50% del capitale, ndr]”.
Un percorso evolutivo che prosegue nel 2011 e vedrà anche negli anni successivi uno sforzo di consoldiamento. “Nel 2011 ci stiamo concentrando sull’ottimizzazione dei processi interni, la razionalizzazione delle attività e la realizzazione di tutti i passaggi necessari a un ulteriore sviluppo della società”, ha spiegato Bassilichi.
Nel corso del 2010, di fatto, è stata completata la revisione della struttura organizzativa, secondo una logica di business line verticalizzate per competenze in corrispondenza delle tre aree di attività core: Monetica, Back Office e Sicurezza/Facility Management. “Per il triennio 2011-2013 gli obiettivi strategici previsti dal piano di sviluppo prevedono di rafforzare la leadership nell’outsourcing dei processi relativi a Monetica e Back Office attraverso un percorso di crescita esterna con la ripresa del programma di M&a”, conclude Bassilichi. “Proseguiremo poi con il processo di penetrazione in industry non core (per estendere l’offerta a settori diversi da quello finanziario), oltre a prevedere un programma d’interventi finalizzati nel medio termine all’Ipo (organizzazione, corporate governance, sistema di controllo di gestione, ecc.)”.
Obiettivo dichiarato: raggiungere nel 2013 un fatturato di oltre 300 milioni di euro.

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