Bucci Automations ha individuato nel miglioramento del lavoro delle risorse umane presenti in azienda e nella business continuity i principali obiettivi sui quali basare la propria trasformazione digitale. In particolare, la società intendeva incrementare di oltre il 50% l’efficienza dei processi di business, legati a transazioni del sistema; aumentare efficienza ed efficacia dell’area IT, in tutte le procedure di disaster recovery, che possano quindi avvenire in tempi rapidissimi, senza creare disservizi; ridurre il downtime di sistema, eliminando i casi di fermo produttivo.
La situazione infrastrutturale di partenza, ancora basata su server tradizionali e non virtualizzati, presentava problematiche di gestione, inefficienza dei consumi, difficoltà nell’adottare corrette politiche di backup e disaster recovery e mancanza di adeguata scalabilità rispetto alla forte crescita del business. Il principale driver che ha spinto il rinnovamento del datacenter è stato quello di scongiurare qualsiasi rischio di perdita dati e di fermo del business.
Dall’infrastruttura legacy al data center virtuale Il passaggio da un’infrastruttura legacy a un datacenter virtuale, basato su tecnologie HPE, VMware e Veeam, con caratteristiche di alta affidabilità e di business continuty, attraverso storage in mirroring su 2 siti distinti, ha coinvolto anche soluzioni di Software defined storage e iperconvergenza, con benefici rispetto a ingombro, installazione rapida, gestione semplificata, efficienza di alimentazione e raffreddamento, nonché minori costi di manutenzione per un supporto unificato.
Replica sincrona e continua disponibilità del dato sono state garantite dall’implementazione di soluzioni di backup, aderenti alla filosofia 3-2-1 (regola diventata celebre grazie a Peter Krogh, un noto fotografo che ha affermato che ci sono due tipi di persone: quelle che hanno già avuto un guasto a livello di storage e quelle che ne avranno uno in futuro. La regola 3-2-1 dice che si dovrebbe: possedere almeno tre copie dei propri dati; conservare le copie su due supporti diversi; conservare una copia del backup off-site). Il sito di disaster recovery accoglie le copie strutturali delle virtual machine di produzione; per ogni server virtuale vengono eseguite tre repliche giornaliere, con timing strategicamente calcolato.
A integrare ulteriormente il progetto di digitalizzazione dei siti produttivi, nel primo semestre del 2017 è stata realizzata un’infrastruttura wi-fi che abilita un interscambio di informazioni fra persone e macchine dislocate sui quattro stabilimenti aziendali di Faenza, in ottica Industry 4.0 e in particolare di Advanced Manufacturing Solutions.
L’utilizzo di soluzioni Microsoft ha riguardato la gestione dell’ambiente server; per il backup dell’ambiente di gestione, basato su architettura Risc, è stato invece utilizzato IBM Spectrum Protect, con riduzione dei costi rispetto ai canoni di manutenzione previsti.
Oltre alla parte infrastrutturale, sono stati attivati anche alcuni managed services, che VM Sistemi eroga attraverso il proprio SOC, fra cui il monitoraggio dell’intera infrastruttura fisica e virtuale, l’assistenza e la consulenza sistemistica.
A livello di continuità del business, la totale replica dello storage prevede una copia H24 sul sito remoto, con accesso trasparente ai dati, da entrambi i lati. Miglioramenti sono stati ottenuti anche dal punto di vista della pianificazione delle attività operative nonché da quello dell’ingombro, della semplificazione, dell’efficienza di alimentazione e raffreddamento nonché dei minori costi di manutenzione.
La possibilità di far convergere molteplici tecnologie, messe a disposizione grazie a partnership con diversi vendor IT, è caratteristica di VM Sistemi, che ha progettato e realizzato la soluzione iperintegrata, cucita su misura per Bucci Automation.
Presentato da Vm Sistemi
Implementato presso Bucci Automations
Per ulteriori informazioni visita la pagina del progetto sul sito dedicato ai Digital360 Awards 2017