Per decidere quale tipo di sito di disaster recovery si ha bisogno e per identificare la sua ubicazione migliore, serve un’attenta pianificazione. La sfida è quella di trovare un equilibrio tra costi e rischi, includendo questi siti in un piano di continuità operativa.
Siti di disaster recovery “caldi” e “freddi”
Per indicare se il tempo necessario a un sito di disaster recovery per sostituire il servizio in caso di guasto si utilizza il concetto di temperatura.
In un sito “caldo”, si ha accesso a un data center completamente funzionale con hardware e software, personale e dati. Questo sito di DR è in genere attivo 24 ore su 24 e in grado di rispondere immediatamente in caso di disastro, anche sostituendo un sito principale in un tempo da misurare in millisecondi o in ore.
Un sito hot è un vero e proprio data center attrezzato, ma non dispone di dati in tempo reale. Contiene alcune o tutte le infrastrutture presenti in un data center tradizionale, come hardware, software, servizi di rete e personale. Se ne possono installare di aggiuntive e anche introdurre i dati degli utenti, quando si verifica un disastro, per compensare eventuali carenze. I siti hot riescono a rispondere alle interruzioni in un arco di tempo che va da ore a giorni.
Un sito “freddo” ha l’infrastruttura per supportare i sistemi IT e i dati, ma non la tecnologia, fino al momento in cui non si attivano i piani di DR e si installano le infrastrutture. È un’opzione solo per i sistemi aziendali che possono permettersi di restare inattivi per un periodo prolungato oppure per quando si ha la necessità di aumentare la capacità, mentre altri siti di DR sono in funzione. Si può utilizzare anche per integrare i siti caldi e tiepidi nel caso di un disastro di lunga durata ma può impiegare settimane o mesi per essere completamente online.
Siti DR interni o esterni
I siti di disaster recovery vengono anche classificati come interni o esterni. I primi sono di proprietà e gestiti dall’organizzazione, i secondi sono di proprietà e gestiti da un fornitore esterno. Di conseguenza, i siti di disaster recovery interni risultano adatti alle aziende con grandi esigenze informative e obiettivi ambiziosi in termini di tempi di ripristino.
I data center aggiuntivi sono utilizzati per mantenere un’elevata disponibilità dei dati e delle risorse. Il sito interno è in genere un secondo data center che consente di recuperare e riprendere le operazioni dopo un disastro nella struttura principale. Il suo mantenimento può essere piuttosto costoso, ma potrebbe valerne la pena se la perdita del servizio si traduce in un ingente danno finanziario.
La maggior parte dei siti interni di DR sono siti caldi che possono anche essere utilizzati per bilanciare il carico o fornire un servizio migliore a una regione geografica durante il normale funzionamento, ma sono dimensionati in modo adeguato a gestire l’intero carico in caso di indisponibilità di un sito.
I siti di DR esterni sono più economici da gestire, ma potrebbero richiedere più tempo per rispondere a un’interruzione. Il servizio può variare dalla gestione completa con DR as a service (DRaaS) a semplici data center vuoti affittabili (siti freddi).
Un’azienda può anche utilizzare un sito di ripristino basato sul cloud. La presenza di siti DR nel cloud riduce la necessità di spazio, infrastruttura e risorse per i data center. I siti di DR in cloud possono essere più economici e agili per le aziende più piccole, ma la sicurezza e la larghezza di banda sono un problema.
Altri tipi di siti di ripristino includono i servizi di ripristino mobile e i data center di colocation. I servizi di ripristino mobile, per le aziende che desiderano rimanere nell’area del disastro, prevedono in genere l’utilizzo di rimorchi appositamente attrezzati che vengono posizionati in luoghi prestabiliti. Nei data center di colocazione, più clienti installano dispositivi di rete, server e storage e si collegano a una serie di fornitori di servizi di rete e telecomunicazioni.
Come selezionare un sito di disaster recovery
Quando si valuta dove collocare un sito di DR si devono considerare molti fattori. Questi fattori possono essere utilizzati anche per valutare l’idoneità di siti di DR esterni o potenziali. Questi fattori spesso impongono dei compromessi, per cui è essenziale considerare gli obiettivi di ripristino e la business continuity.