MILANO – Società riconosciuta per il suo ruolo storico, nonché per la sua posizione di primo piano (con un fatturato 2007 di 1,4 miliardi di dollari e una presenza in oltre 215 mila aziende nel mondo, di cui il 99% delle ‘Fortune Global 500’), come fornitore d’infrastrutture per l’application delivery, Citrix Systems ha da qualche tempo avviato un’evoluzione della propria offerta verso le soluzioni per la virtualizzazione dei sistemi e delle applicazioni.
Ora, l’application delivery è concettualmente abbastanza vicino, nelle sue finalità, alla virtualizzazione, essendo entrambe rivolte, per quanto in ambiti diversi, a rendere indipendente l’impiego di una tecnologia dalla tecnologia stessa. Ossia, a slegare ‘quello’ che fa un computer dal ‘come’ lo fa. Se si pensa poi all’interesse suscitato dalla virtualizzazione presso le grandi organizzazioni, un mercato che Citrix conosce bene, si comprende perché la casa di Santa Clara abbia acquisito, un anno fa, XenSource, società che era il punto di riferimento della comunità open source per Xen. Questo software (il cui ‘motore’ hypervisor resta disponibile in open source) è stato notevolmente ingegnerizzato da Citrix e, come XenServer, è alla base della nuova offerta. A seguito di questa strategia, Citrix si è organizzata su due divisioni, una dedicata al business più ‘tradizionale’ dell’application delivery (con le soluzioni Access Gateway, Application Firewall, NetScaler e WanScaler); l’altra dedicata alla virtualizzazione.
Ma come osserva Aldo Rimondo, country manager di Citrix Italia, le soluzioni per la virtualizzazione non si limitano all’area server, ma coprono anche le aree del desktop e delle applicazioni. Tre gli annunci in quest’ambito. Il primo è quello di XenServer 5, versione che rispetto alle precedenti offre potenti strumenti di gestione (superando quello che era un limite di Xen) e soprattutto inedite funzioni di high availability e disaster recovery. Queste ultime sono state sviluppate congiuntamente con Marathon Technologies, che (e questo è il secondo annuncio) ha stretto un accordo di partnership con Citrix per integrare il proprio software everRun in XenServer in modo da farne un ambiente fault tolerant nei confronti dei componenti e del sistema.
Infine, il terzo e più importante annuncio è quello di una strategia di offerta per il cloud computing. Si tratta di una nuova famiglia di prodotti, battezzata Citrix Cloud Center (C3), che integra robuste e sperimentate soluzioni di virtualizzazione e di networking in ‘building block’ in grado di costruire una infrastruttura adeguata all’hosting, alla gestione e all’erogazione di servizi basati sul modello del cloud computing.
Mentre andiamo in stampa, inoltre, l’azienda ha ulteriormente arricchito la propria offerta con altre nuove soluzioni: Citrix Hdx (High-Definition User Experience) consente una visualizzazione in alta definizione di applicazioni virtuali; Xen Desktop 3.0 è invece la nuova versione della soluzione per la virtualizzazione del desktop; Citrix Branch Repeater 5 consente di accelerare il delivery delle applicazioni virtuali nelle filiali.
Il target cui punta Citrix è quello dei grandi service provider che intendono entrare nel business rappresentato dall’erogazione on-demand di servizi applicativi ed infrastrutturali (elaborazione e storage). Un mercato che, evidentemente, per Citrix è ben più che potenziale.
Citrix: una strategia per la nuova It
Senza dimenticare l’application delivery, anzi fondendo l’esperienza maturata nelle nuove tecnologie acquisite, la società punta oggi, con un’organizzazione dedicata, alle soluzioni per la virtualizzazione di infrastrutture ed applicazioni e annuncia un’offerta per i fornitori di servizi di cloud computing
Pubblicato il 31 Mar 2009
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