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Colocation (o colo): che cos’è e quali sono i vantaggi e gli svantaggi



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Colocation come soluzione di servizio per le aziende che ricercano efficienza, sicurezza e flessibilità nella gestione di tutta o solo una parte dell’infrastruttura IT. In questa guida gli esperti dettagliano tutti i pro e i contro della colocation, aiutando a prevenire i costi nascosti

Pubblicato il 12 mar 2024



Colocation (o colo): che cos’è e quali sono i vantaggi e gli svantaggi

Colocation come modello di outsourcing di hardware e infrastrutture di rete che affidate a data center specializzati. In questo modo le aziende terziarizzano la complessità gestionale per ottenere benefici in termini di connettività di alta qualità, sistemi di raffreddamento avanzati e misure di sicurezza all’avanguardia. Per capire se e quando la scelta conviene, ci sono diversi aspetti da valutare.

Per alcune organizzazioni, la colocation potrebbe sembrare una soluzione ideale, ma questo approccio può presentare anche degli svantaggi. La distanza, ad esempio, può tradursi in un aumento dei costi di viaggio quando le attrezzature devono essere movimentate manualmente. Inoltre, i clienti dei colo possono ritrovarsi bloccati in contratti a lungo termine che impediscono loro di rinegoziare le tariffe quando i prezzi scendono. In questo articolo approfondiamo tutti gli aspetti da conoscere per orientare le proprie scelte.

Le origini della colocation

Partiamo dalla genesi del servizio. L’emergere della colocation come soluzione chiave nella gestione dell’infrastruttura IT trova le sue radici nel boom delle dot-com che ha preso d’assalto il mondo alla fine degli anni ’90. Durante questo periodo di rapida crescita digitale, le aziende hanno iniziato a orientarsi sempre più spesso verso modelli basati su Internet, ricercando una gestione dei dati sicura, solida ed efficiente.

È a questo punto che sono entrati in scena i fornitori di colocation, che hanno offerto alle organizzazioni un nuovo modo di gestire la propria infrastruttura IT. In un mondo sempre più digitalizzato, dove la disponibilità e la resilienza dei dati diventano imprescindibili, optare per la colocation garantisce un ambiente ottimale per le apparecchiature critiche, offrendo al contempo una scalabilità e una gestione dei costi più efficace rispetto alle soluzioni on-premise. In questo contesto, la colocation emerge come una soluzione ideale per tutte quelle aziende che desiderano concentrarsi sulle loro attività core, lasciando a professionisti del settore il presidio e la manutenzione dell’infrastruttura IT.

Colocation: che cos’è e come funziona

La colocation è una chiave di servizio pay per use di una parte di un data center o di una struttura di telecomunicazioni in cui un’azienda affitta dello spazio per sistemare i propri server, dispositivi di archiviazione e qualsiasi altro apparato informatico e di rete. I fornitori dei servizi di colocation mettono a disposizione:

  • L’edificio
  • Il raffreddamento
  • L’alimentazione
  • La larghezza di banda della rete voce e dati
  • L’accesso a Internet
  • La sicurezza fisica

Lo spazio in affitto di una struttura colo prevede rack, armadietti, gabbie o intere stanze. Molti colo ampliano la propria offerta, includendo una serie di servizi gestiti che includono:

  • L’accesso a Internet
  • I servizi di rete a livello geografico
  • I servizi di rete a livello metropolitano
  • La gestione del cambiamento
  • La gestione della sicurezza
  • Il ripristino di emergenza (DR – Disaster Recovery)

Chi ha bisogno di una struttura di colocation?

Possono utilizzare un impianto di colocation organizzazioni di qualsiasi dimensione. A seconda delle esigenze aziendali la colocation viene usata per fornire operazioni IT primarie e servizi di rete neutrali rispetto ai carrier o, ancora, per integrare un’infrastruttura IT esistente su base temporanea o per un periodo più lungo. Esistono diversi motivi per cui un’azienda potrebbe scegliere la co-abitazione in un data center non proprietario piuttosto che costruirne on premise. Un fattore chiave è la spesa in conto capitale (o Capex), cioè il denaro investito da un’azienda per acquisire o aggiornare beni fissi, fisici o non consumabili che, nel caso specifico, è associata alla costruzione, alla manutenzione e all’aggiornamento di un data center o una grande struttura di rete. In passato le strutture di colocation venivano spesso utilizzate dalle imprese private per risolvere tutti i temi associati al Disaster Recovery.

Oggi la colocation è particolarmente apprezzata dai fornitori di servizi cloud per espandere rapidamente le proprie risorse senza grandi esborsi di capitale.

Servizi di colocation tra funzionalità e regolamentazioni

Ogni fornitore di colocation in genere ha le proprie regole e procedure. Per questi motivi le funzionalità e le capacità di supporto possono variare da un’azienda all’altra. La due diligence da parte dei potenziali clienti è essenziale prima di stipulare un contratto con un colo. Oltre all’edificio fisico, le funzionalità comunemente fornite dai data center di colocation includono:

  • Sicurezza fisica, come gli scanner biometrici
  • Risorse di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria, come un sistema di raffreddamento dedicato
  • Affidabilità garantita
  • Connettività incrociata
  • Connettività Internet ridondata
  • Accesso ridondato alla compagnia telefonica locale
  • Inventario delle apparecchiature di rete
  • Energia ridondata derivante dalla stipula di contratti con più fornitori di energia e dalla presenza di generatori di riserva
  • Conformità alle varie normative
  • Supporto tecnico in loco

Gli impianti di colocation sono spesso edifici che hanno più piani. Ognuno di questi piani offre spazi flessibili con una varietà di recinti configurabili e rack che consentono ai clienti di alloggiare le proprie macchine come server o altri dispositivi. Queste strutture possono anche disporre di mense per il servizio di ristorazione, spazi di lavoro per i clienti e sale conferenze.

Non sottostimare la location della colocation

In un’ottica di risk management e di sicurezza, la posizione di un edificio di colocation è un fattore importante da considerare. Se l’edificio è in un quartiere con una storia di criminalità, potrebbero esserci maggiori rischi per la sicurezza. Edifici situati vicino a strade molto trafficate o nei percorsi di volo degli aeroporti potrebbero essere a rischio di danni causati da veicoli o aerei. Anche edifici situati vicino a terreni che hanno una storia di alluvioni potrebbero essere a rischio.

10 Things to Look for in a Colocation Provider

Vantaggi della colocation

Le aziende che usufruiscono dei servizi di colocation possono trarre diversi benefici. Gli esperti stilano un elenco indicativo:

  1. Affittare spazio in una struttura di colocation è meno costoso che costruire o espandere un data center
  2. Le strutture di colocation consentono ai clienti di utilizzare l’hardware informatico di loro scelta
  3. Una struttura data center in colocation aderisce a rigorosi protocolli di sicurezza fisica, arrivando a offrire anche una protezione elevata contro le minacce informatiche
  4. Le strutture di colocation forniscono quasi sempre servizi di supporto tecnico in loco
  5. All’occorrenza è disponibile ulteriore spazio nel data center, il che significa che un data center in colocation può fornire la scalabilità necessaria per soddisfare la crescita

Svantaggi della colocation

Le strutture di colocation devono essere attentamente valutate prima di stipulare qualsiasi contratto o effettuare una migrazione. Gli esperti segnalano alcuni dei potenziali problemi:

  1. Strutture tariffarie che lasciano spazio a cambiamenti inaspettati
  2. Restrizioni sull’accesso dei clienti alle loro attrezzature
  3. Politiche discutibili riguardanti gli accordi sul livello di servizio (SLA)
  4. Problemi di sicurezza che potrebbero portare a violazioni dell’edificio o accesso non autorizzato allo spazio e alle attrezzature dei clienti
  5. Incapacità di adattarsi rapidamente alle esigenze di espansione dello spazio e delle attrezzature
  6. Scarso supporto tecnico e assistenza
colocation pro e contro

Edifici e strutture di colocation

Così come esistono differenze tra gli edifici adibiti ad uffici, esistono anche differenze tra un data center e l’altro. Alcune di queste differenze sono legate al modo in cui è stato costruito il data center, mentre altre hanno più a che fare con l’efficienza operativa del data center.

In genere, un data center in colocation fornisce ai propri clienti uno SLA che garantisce una quantità specifica di disponibilità. Le SLA sono particolarmente importanti quando si risponde a un evento dirompente che colpisce il centro colo, come un’interruzione dell’alimentazione elettrica commerciale o una violazione della sicurezza fisica. I clienti devono assicurarsi che il colo possa supportare i loro obiettivi di tempo di recupero in caso di un’interruzione o di altri problemi.

Nell’ambito delle SLA, un data center potrebbe garantire un periodo di attività specifico, ad esempio cinque nove di tempo di attività. Tuttavia, il tempo di attività del data center è più comunemente espresso in termini dei seguenti quattro livelli:

  • Livello 1. Alimentazione, raffreddamento e connettività di rete non ridondanti
  • Livello 2. Almeno una certa ridondanza per alimentazione e raffreddamento
  • Livello 3. In grado di resistere a un’interruzione di corrente di 72 ore
  • Livello 4. In grado di resistere a un’interruzione di corrente di 96 ore
  • I data center esprimono comunemente la loro efficienza attraverso un punteggio noto come la loro efficacia nell’uso dell’energia (PUE – Power Usage Effectiveness). Questo punteggio riflette quanto efficientemente il data center utilizza l’energia. I data center con buoni punteggi PUE sono più rispettosi dell’ambiente e, generalmente, addebitano ai loro inquilini tariffe più basse per il consumo energetico. È anche importante considerare come un data center sia stato costruito. Ad esempio, i data center situati in aree soggette ad uragani sono spesso classificati per resistere a venti di 150 mph (circa 241 km/h).

colocation disservizi

Colocation sotto il profilo della sicurezza

Analogamente ai fornitori di servizi cloud, facendo della colocation il loro core business, anche i fornitori di colocation fanno di tutto per garantire la sicurezza fisica dei loro data center. Alcuni erigono recinzioni o gabbie nel data center per isolare l’hardware di ciascun inquilino. Queste recinzioni sono dotate di cancelli chiusi, quindi gli inquilini possono accedere solo all’hardware del proprio data center. Le strutture Colo di solito richiedono inoltre che gli inquilini passino attraverso più controlli di sicurezza prima di poter accedere all’hardware del data center. Altri colo arrivano a limitare o restringere le politiche di accesso all’interno della struttura. In tal caso, la manutenzione e l’installazione dell’hardware vengono generalmente eseguite dal personale del colo center attraverso un processo noto come remote hands.

colocation costi

Quali sono i prezzi dei servizi di colocation

Ogni fornitore di colocation ha il proprio modello di pricing. Ad esempio, alcuni fatturano in base alla quantità di spazio rack consumato. Altri fornitori affittano la superficie del data center al metro quadrato. Il modello di prezzo non è l’unico fattore che determina il costo complessivo dell’affitto dello spazio in una struttura di colocation. Alcuni degli altri fattori che possono influenzare il costo totale sono l’utilizzo della larghezza di banda, il consumo di energia, le unità di distribuzione dell’energia necessarie, la posizione geografica, gli interventi di supporto tecnico e il contratto di supporto.

Colocation vs cloud pubblico

Esistono differenze sostanziali tra un data center in colocation e un fornitore di cloud pubblico, anche se entrambi consentono alle aziende di eseguire carichi di lavoro in un data center remoto.

Data center di colocation

I fornitori di piattaforme cloud utilizzano il proprio hardware e supportano tipicamente configurazioni di computing cloud pubblico, multi-cloud e ibrido. Gli inquilini eseguono carichi di lavoro sull’hardware del fornitore di cloud, che si trova in un data center cloud che può essere fisicamente situato ovunque. Il fornitore di cloud poi fattura l’inquilino per il calcolo, lo storage, la rete e altre risorse che i loro carichi di lavoro hanno consumato. I cloud pubblici sono l’opzione preferita per le organizzazioni che desiderano una tariffazione basata sul consumo e preferiscono non dover acquistare o mantenere hardware per server internamente.

Fornitori di servizi cloud

I fornitori di piattaforme cloud utilizzano il proprio hardware e supportano tipicamente configurazioni di computing cloud pubblico, multi-cloud e ibrido. Gli inquilini eseguono carichi di lavoro sull’hardware del fornitore di cloud, che si trova in un data center cloud che può essere fisicamente situato ovunque. Il fornitore di cloud poi emette una fattura che include i costi di elaborazione, di storage, di rete e di altre risorse che i loro carichi di lavoro hanno consumato.

I costi nascosti della colocation da tenere a mente

Ogni accordo di colocation comporta un contratto dettagliato e un accordo di servizio, ma il vero costo della colocation è sepolto in una miriade di spese supplementari e tariffe nascoste nelle clausole piccole o nei listini prezzi e persino in quei costi che non vengono menzionati.

Per evitare costi nascosti e brutte sorprese in fattura, è fondamentale esercitare una due diligence, valutando attentamente i servizi aggiuntivi, i livelli di supporto e le clausole per eventuali servizi extra o penalità per terminazione anticipata. È consigliabile iniziare con un impegno minore e negoziare l’espansione dei servizi nel tempo, sempre tenendo in considerazione la possibilità di trattare i costi dei servizi e del supporto.

Di seguito le best practice per ottimizzare i costi:

#1 Valutazione accurata dell’uptime e delle politiche correlate

La continuità operativa è cruciale, ma le promesse di uptime possono portare costi aggiuntivi. È fondamentale selezionare livelli di servizio che rispondano alle esigenze specifiche dell’azienda, senza sovradimensionare. Verificare gli standard supportati dal fornitore, come SSAE 16 o SOC 1 e SOC 2, e comprendere come l’uptime sia garantito attraverso sistemi di alimentazione e raffreddamento ridondanti. Una negoziazione informata può prevenire costi inutili per servizi non strettamente necessari.

2. Attenzione ai costi legati all’alimentazione

Il budget energetico è un altro aspetto critico. Fino al 20% dell’energia fornita può essere riservata per requisiti di sicurezza, limitando di fatto l’energia utilizzabile e potenzialmente introducendo costi per risorse inaccessibili. Analizzare attentamente le condizioni relative all’energia fornita e alle unità di distribuzione dell’energia (PDU) all’interno dei rack, valutando la possibilità di negoziare l’inclusione di PDU aggiuntive o la rinuncia a certe tariffe.

3. Gestione dei servizi e dell’hardware fornito

Nei casi di colocation gestita o ospitata, dove il fornitore offre anche l’hardware, è essenziale capire come l’uptime si estende dall’infrastruttura fisica all’attrezzatura IT. Le manutenzioni e gli aggiornamenti tecnologici possono complicare gli accordi sul livello di servizio (SLA) e introdurre costi nascosti per la gestione dei carichi di lavoro durante queste finestre. Una valutazione dettagliata dell’SLA può svelare clausole critiche e aiutare a prevenire sorprese.

Colocation: strategie di negoziazione e pianificazione

  • Iniziare con Impegni Minimi: Considerare di avviare la partnership con impegni di base, espandendo i servizi in base alle necessità effettive.
  • Negoziazione Proattiva: Non esitare a discutere i termini dell’SLA, soprattutto per quanto riguarda l’uptime, l’alimentazione e la gestione dell’hardware. Fare sempre chiarezza su eventuali costi di configurazione, cambiamento e manutenzione.
  • Controllo dei Riferimenti: Verificare le esperienze di altri clienti del fornitore per identificare eventuali costi nascosti o problematiche ricorrenti.

Costi del Supporto

La natura stessa della colocation, che prevede la gestione remota delle risorse, rende indispensabile il supporto del fornitore per apportare modifiche, gestire test e risolvere problemi. Questo supporto può avere un costo significativo, pertanto è cruciale discutere in dettaglio con il fornitore riguardo i costi del supporto e i tempi di risposta, considerando le possibili sfide e spese. Di seguito i punti da verificare:

Personale in loco limitato: Il fornitore dispone di personale in loco 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno? In caso contrario, i tempi di risposta possono aumentare notevolmente, poiché potrebbe essere necessario del tempo per inviare un tecnico di reperibilità a gestire una richiesta. Un personale limitato potrebbe anche comportare richieste di supporto urgente costose. Il che significa che risolvere un problema immediatamente potrebbe avere un costo molto elevato.

Tariffe di supporto predefinite: Alcuni fornitori di colocation potrebbero includere tariffe minime di supporto che integrano una certa quantità di servizi di remote hands che consentono ai clienti di delegare operazioni di manutenzione, gestione e risoluzione dei problemi al personale tecnico del data center, senza la necessità di essere fisicamente presenti in loco. Questo servizio è particolarmente prezioso per le aziende che hanno collocato il proprio hardware in un data center situato in una regione geografica diversa da quella in cui operano o per quelle che non dispongono di un team IT dedicato in grado di gestire questioni tecniche sul posto. Le attività coperte dal servizio remote hands possono variare ampiamente, includendo compiti come il riavvio dei server, la sostituzione di hardware difettoso, l’installazione di nuovi dispositivi o cavi, il monitoraggio delle prestazioni, la verifica delle indicazioni dei LED su hardware specifici, e l’assistenza in operazioni di troubleshooting. Fungendo da estensione del team IT del cliente all’interno del data center, nell’ambito della colocation il servizio garantisce un supporto tecnico agile ed efficiente che contribuisce a ridurre i tempi di inattività e a ottimizzare le operazioni ma potrebbe includer altre spese di supporto nella fattura mensile indipendentemente dal fatto che l’azienda clienti utilizzi o meno tale servizio. È preferibile negoziare questi costi separatamente e pagare solo per il supporto effettivamente utilizzato.

Risposte lente: Un supporto inadeguato e la presenza limitata di personale in loco possono tradursi in tempi di risposta agli ticket lenti. Se i tempi di risposta del fornitore di colocation sono inferiori a quelli previsti dagli SLA che un’azienda clienti offre ai propri clienti, il supporto di colocation potrebbe rappresentare un problema. È fondamentale valutare attentamente il supporto offerto dal fornitore e avere la certezza che il personale sarà in grado di gestire qualsiasi richiesta di assistenza senza dover perdere tempo ogni volta nei sistemi di alberatura del trouble ticketing per trovare un tecnico competente.

Colocation: le strategie per la gestione dei costi di supporto

  • Valutazione del Personale: Confermare la presenza e la disponibilità del personale di supporto del fornitore per garantire tempi di risposta rapidi.
  • Chiarezza sui Costi: Discutere in modo trasparente tutti i potenziali costi di supporto e le modalità di fatturazione per evitare sorprese.
  • Negoziazione dei Termini: Cercare di escludere o ridurre le tariffe di supporto fisse e concordare di pagare solo per il supporto realmente necessario.
  • Verifica delle Competenze: Assicurarsi che il fornitore disponga di personale tecnicamente competente per ridurre la necessità di escalation e garantire un’assistenza efficiente.

Approcciando con attenzione la questione dei costi di supporto e negoziando termini favorevoli, è possibile ottenere un servizio di colocation che non solo soddisfi le esigenze tecniche ma anche mantenga sotto controllo i costi operativi, massimizzando i vantaggi e i risultati.

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