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Come prevenire la perdita di dati dell’azienda durante un upgrade Linux

Partizioni o disk drive aiutano i team IT a scongiurare data loss in occasione di aggiornamenti del sistema operativo open source. L’articolo mostra come fare utilizzando il metodo tradizionale o un approccio alternativo

Pubblicato il 18 Lug 2017

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Linux è un sistema operativo flessibile che si presta ad essere adattato alle esigenze dell’utente, oltre a supportare diversi ambienti desktop e server. Se si entra nelle sue profondità si scoprono ulteriori benefici, fra i quali la possibilità di eseguire upgrade della distribuzione Linux prescelta senza perdere dati aziendali (data loss).

Il metodo tradizionale

Durante la prima installazione di Linux occorre creare una partizione specifica per ospitare la directory /home, cioè quella in cui sono memorizzati tutti i dati dell’utente. Questa scelta di tenere separata la partizione /home dalla partizione root, che contiene il sistema operativo ed è denotata dal segno /, permette all’amministratore di eseguire un upgrade completo della distribuzione Linux senza il rischio di perdere i dati dell’utente.

Selezione di una partizione manuale durante l’installazione di Ubuntu

Durante il partizionamento manuale si devono creare due partizioni separate: una per / e una per /home.

Creazione delle partizioni necessarie con questo schema

Un approccio alternativo

Un modo differente per prevenire la perdita di dati durante l’upgrade di una distribuzione Linux è salvare tutte le informazioni su un disco completamente separato. A questo punto avremo più dischi sulla stessa macchina: uno dedicato al sistema operativo e gli altri a specifici tipi di dati, per esempio uno per i file in uso e uno per i backup. Dopo che avremo installato il nuovo sistema operativo, dovremo mappare le varie location affinché directory come “Documents” puntino al drive contenente i documenti. Alcuni file manager permettono di rimappare queste locazioni. In caso contrario, potete creare dei bookmark nel file manager oppure aggiungere link simbolici che puntano le directory di default alle loro alternative. Per creare un link simbolico basta lanciare il comando: ln -s /path/to/directory /link/name

Poniamo che voi abbiate un disco che ospita tutti i vostri documenti e che sia caricato come /media/jack/DATA/Documents. Se desiderate creare un link simbolico denominato /home/jack/Docs dovete usare il comando: ln -s /media/jack/DATA/Documents ~/Docs. C’è però una precauzione da prendere se scegliete di utilizzare un disco separato, invece di una partizione /home: quando eseguite un upgrade della distribuzione di Linux, dovete ricordarvi di salvare tutti i file di configurazione nella directory /home/USERNAME, dove USERNAME è il vostro Linux username.

Questo secondo approccio è molto più sicuro del metodo tradizionale. A meno che non dimentichiate di selezionare il drive corretto per le installazioni, i vostri dati saranno al riparo. Potete prendere una precauzione in più per scongiurare i data loss: scollegare i drive con i vostri dati per il tempo necessario all’upgrade.

Qualunque approccio scegliate, sarete in grado di isolare gli user data dalla partizione primaria e prevenire la perdita di dati. Potete utilizzare questi approcci anche per altri tipi di dati, come i database e i siti web.

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