MILANO – Si aggiorna e si arricchisce l’offerta tecnologica storage di NetApp. Fra le ultime novità spicca la nona versione dei software di enterprise data management Ontap. Benché proponga direttamente anche molti prodotti hardware (i sistemi ibridi San-Nas Fas, la loro versione all-flash Aff, i sistemi iperconvergenti FlashPod, ecc.), “NetApp ci tiene a essere identificata prima di tutto come un’azienda software”, come sottolinea Roberto Patano, Senior Manager Systems Engineering della branch italiana. Del resto, il primo prodotto che il suo nome evoca è proprio Ontap, che possiamo definire anche come un sistema operativo per un ambiente storage eterogeneo che non include solo, o non prevede necessariamente, hardware NetApp, ma gestisce anche sistemi legacy, array di terze parti, tecnologie on-premise e cloud in un’ottica hybrid.
“Ontap 9 – spiega Patano – integra le novità che erano già state aggiunte alla release 8.5 e ne aggiunge molte altre”. Per inciso, chi ha sottoscritto un contratto di manutenzione a Ontap 8 e successivi, potrà effettuare gratuitamente e in modo “quasi trasparente” l’aggiornamento alla 9, mentre per chi ancora dispone di release precedenti (quello che NetApp definisce il mondo “7-mode”) ha a disposizione tool e servizi professionali che facilitano la migrazione.
Una delle principali innovazioni introdotte con Ontap 9 è il supporto ai nuovi Solid State Disk (Ssd) da 15 TB. “Proprio perché siamo svincolati dall’hardware – puntualizza Patano – siamo i primi a proporre una soluzione in grado di cogliere l’opportunità degli Ssd da 15TB”. E continua: “L’arrivo degli Ssd da 15TB è importante perché ci consente di fare un salto nelle economie di scala degli ambienti storage. L’introduzione di dischi a più elevata capacità, ma anche più costosi – aggiunge il top manager –, ci costringe a ripensare alle metodologie di high availability. NetApp risponde a questo problema con Raid-Tec, un software basato su un nuovo algoritmo che permette di ricostruire l’informazione in modo più veloce riducendo, allo stesso tempo, il numero di dischi di parità necessari”. La nuova tecnologia è disponibile anche nella soluzione di software-defined storage (Sds) Ontap Select, consentendo di portare questo livello di high availability anche in un contesto di Sds.
Passo avanti anche per Ontap Cloud: “Adesso diventa possibile configurare in mirroring due installazioni Ontap Cloud presso uno stesso cloud service provider (Csp)”, precisa Patano. In questo modo è possibile ottenere livelli di alta affidabilità cloud che vanno oltre quelli che il Csp è tenuto a fornire, ma modellati sulle specifiche policy aziendali di compliance e così via. Il tutto sfruttando i data center dei Csp, siano essi stand-alone sia geograficamente distribuiti. ma interconnessi ad alta velocità, come è il caso di quelli di una “region” di Amazon Web Services.