Gli amministratori dei data center hanno una lunga lista di cose da fare quando si tratta di monitorare l’infrastruttura.
Il monitoraggio dei server, delle attrezzature e, in alcuni casi, dei mainframe rappresenta un aspetto fondamentale nella gestione di un data center: spesso, però, è un’attività difficile da gestire, soprattutto se si lavora in una grande struttura.
Gli esperti consigliano cinque passi fondamentali per riuscire nell’intento e garantire un’ottimale gestione del data center.
#1 Creare una strategia di monitoraggio IT proattiva
Invece di arrampicarsi sugli specchi per risolvere un problema dopo che si verifica, gli amministratori dei data center dovrebbero sforzarsi di essere proattivi, anticipando i problemi prima che arrivino all’attenzione degli utenti finali. Questo risultato, però, non può essere raggiunto senza un’adeguata strategie e i giusti strumenti di monitoraggio. Per minimizzare i disagi, gli esperti consigliano di aggiornare il sistema legacy raccogliendo e analizzando i dati sulle operazioni di storage, networking e server. In merito agli aggiornamenti di storage, occorre scegliere quello più adatto alle proprie esigenze tra diversi dispositivi di memoria come unità a stato solido ( SSD – solid state drive), drive SATA-Serial Advanced Technology Attachment o una Storage Area Network (SAN). Dopo aver deciso su quale soluzione investire, è importante garantire un monitoraggio costante per analizzare le latenze e comprendere se occorre ristrutturare i carichi di lavoro (e in che modo farlo).
#2 Scegliere attentamente gli strumenti di monitoraggio del mainframe
Dato che il mainframe produce una quantità sempre più ampia di dati dettagliati, il suo monitoraggio rappresenta una sfida via via più difficile che, secondo gli esperti, può essere vinta con tre diversi strumenti. I monitor in tempo reale offrono un vantaggio evidente: la visualizzazione live del sistema mainframe. Questa tipologia di monitor, però, se usato in modo scorretto può alterare i risultati delle prestazioni. Gli amministratori possono utilizzare i monitor near-time per risolvere problemi con effetto retroattivo: questi strumenti però non rappresentano sempre la scelta migliore per risolvere questioni che richiedono intervalli più ravvicinati di data summarization. I post-processori, invece, possono monitorare le tendenze, riassumere, e pianificare la capacità, ma utilizzano dati più vecchi (solitamente del giorno precedente).
#3 Monitorare i server del data center da remoto
Via via che aumenta la popolarità di ROBO (Remote Office, Branch Office) ed edge data center, il monitoraggio dei server da remoto diventa sempre più una valida opzione per molti amministratori. Gli esperti segnalano tre strumenti di monitoraggio dei data center per attivare questa funzionalità a distanza. L’Intelligent Platform Management Interface (IPMI) – presente nell’offerta di aziende come Hewlett Packard Enterprise (HPE) e Dell – è realizzato appositamente per il monitoraggio del server da remoto e fornisce agli amministratori una panoramica su parametri come temperatura e alimentazione del sistema, oltre a inventory data per le unità sostituibili. Il controller di accesso remoto integrato di Dell supporta funzionalità di base IPMI, ma include anche funzionalità avanzate e opzioni integrate, tra cui l’inventario del sistema, un sistema di monitoraggio dello stato e la configurazione del dispositivo di archiviazione remota per i server Dell. La terza opzione, Integrated Lights-Out, si basa sulla tecnologia IPMI e incorpora funzionalità che migliorano il monitoraggio e l’amministrazione da remoto del server, come l’accesso API e controlli avanzati sullo stato del sistema, per i prodotti HPE.
#4 Utilizzare strumenti di registrazione degli eventi per monitorare l’attività del server
I file di registro eventi di Windows contengono informazioni preziose, ma sono lunghi da analizzare se si dispone di più server. Fortunatamente, il mercato presenta una grande offerta di strumenti di monitoraggio dei file di log: occorre scegliere con cura quello più adatto alle proprie esigenze. Tra le opzioni gratuite vi sono Microsoft Windows Event Viewer (strumento di base che permette di raccogliere e leggere i file di log da più macchine), syslog e lo stack ELK (più complessi, presentano caratteristiche più avanzate). Tra le opzioni a pagamento, invece, gli esperti segnalano SolarWinds Log & Event Manager e Splunk: on premises o as-a-service, forniscono informazioni dettagliate e avvisi.
#5 Avvalersi di strumenti Linux
Se correttamente configurati, gli strumenti di monitoraggio di Linux possono essere un valido aiuto nella gestione dei data center. Cacti, per esempio, è uno strumento open source gratuito che consente agli utenti di controllare i servizi in qualsiasi intervallo di tempo e presenta le informazioni in un formato grafico facilmente fruibile. Nagios è un altro strumento gratuito utile per gli amministratori di data center che hanno bisogno di monitorare i dati (come ad esempio il traffico di rete e la temperatura) in ambienti complessi.