Conselve (PD) – Schneider Electric ha una storia di 180 anni, ma dimostra uno spirito giovane. Si è sempre impegnata ad anticipare l’evoluzione della domanda nei settori in cui ha scelto di essere presente: agli albori aveva compiuto acquisizioni per entrare nel mondo dell’estrazione mineraria e della fonderia, divenendo specialista, per esempio, nella fabbricazione di locomotive e di armamenti; verso la fine del 19° secolo l’azienda è salita sul treno delle tecnologie per l’emergente mercato della distribuzione dell’elettricità.
In occasione della visita allo stabilimento Uniflair di Conselve (Padova), acquisito dal colosso francese nel 2010 e divenuto uno dei tre centri di eccellenza mondiali di Schneider Electric nel condizionamento di precisione e nei pavimenti sopraelevati, Davide Zardo, Vice Presidente della divisione IT di Schneider Electric Italia, ha chiarito che “il Gruppo si posiziona in tutti quei settori che si trovano fra la produzione di energia e gli utilizzatori finali”. In questo territorio intermedio troviamo dai contatori smart ai componenti per impianti elettrici innovativi, dai gruppi di continuità (Ups, Uninterruptible power supply) ai sistemi di cooling per data center (con l’utilizzo di acqua o completamente free-air, cioè sfruttando unicamente chiller e scambiatori di calori con l’aria esterna) fino a soluzioni di automazione per la produzione di energia.
Prodotti di qualità e aperti in ambito cooling
Torniamo a mondo del cooling (per quanto riguarda quello dei pavimenti sopraelevati, in quest’occasione ci limitiamo a segnalare il lancio di soluzioni antisismiche). Una premessa importante è segnalare che Uniflair si trova in un territorio che si è guadagnato, nel corso dei decenni, il soprannome di Cooling Valley, una delle cui culle più importanti è l’Università di Padova, fucina di molti ingegneri specializzati nelle tecnologie di condizionamento. Un altro aspetto molto interessante che abbiamo scoperto a Conselve è l’applicazione di una politica Schneider Electric che concilia la salvaguardia delle produzioni e della cultura delle aziende acquisite con l’introduzione di metodologie di management e di valori comuni a livello di gruppo. Fra questi molti riguardano la sicurezza, la qualità e la centralità del cliente finale e l’innovazione basata su un utilizzo sempre più pervasivo di software, connettività fra tutti i device grazie all’utilizzo di protocolli aperti, e automazione.
L’importanza delle competenze verticali
Altro aspetto rilevante è l’importanza attribuita alle competenze verticali. “Cerchiamo – precisa Zardo – partner specializzati nei diversi settori; aziende che sempre più spesso sviluppano anche applicativi che si possano integrare con i nostri. Per noi è estremamente importante la creazione di filiere che comprendano anche partner, società di consulenza e system integrator. In Italia Schneider Electric, anche con Uniflair, fa parte di un grande ecosistema IT. In dieci anni abbiamo effettuato installazioni in oltre cinquecento data center, molti dei quali certificati Tier IV. Per la maggior parte dei progetti più recenti abbiamo anche sviluppato applicazioni che si integrano con quelle di terze parti, evolvendo il concetto di Data center Infrastructure Management (Dcim)”. Nel mirino, non solo i grandi data center di proprietà di singole aziende, ma anche i sempre più numerosi CoLo (colocation center, infrastrutture gestite da provider che ospitano data center di clienti isolati fra loro) e i piccoli data center periferici dedicati all’edge computing, cioè al supporto di attività IT che è più efficiente svolgere in prossimità dei sistemi remoti da controllare (situazione frequente nell’Internet of Things) o degli utenti finali.