Il 2024 in Italia ha rappresentato un anno di crescita significativa nel settore dei data center, confermando una dinamica positiva rispetto all’anno precedente.
Con un incremento del 17% rispetto al 2023, la potenza energetica complessiva dei data center nel Paese ha raggiunto i 513 MW IT (considerando cioè, solamente le sale dati delle infrastrutture). Guardando alla loro estensione, i data center attualmente attivi occupano un’area totale di 333.341 mq (+15% rispetto al 2023).
Sono alcuni dati emersi dalla ricerca dell’Osservatorio Data Center del Politecnico di Milano e presentata durante il convegno “Data century: le infrastrutture protagoniste del futuro” che sottolineano come Il 2024 si possa definire l’anno della definitiva presa di coscienza sull’importanza delle infrastrutture data center per il Paese
Nel biennio 2023-2024, sono stati stanziati 5 miliardi di euro per la costruzione e l’allestimento di nuove infrastrutture per i data center, un chiaro segnale dell’importanza attribuita alla filiera infrastrutturale italiana.
Le prospettive future sono altrettanto promettenti, con ulteriori 10,1 miliardi di euro previsti per il biennio 2025-2026. Questi investimenti non solo dimostrano la fiducia degli investitori nel settore, ma evidenziano anche un riconoscimento crescente del ruolo fondamentale dei data center per l’economia digitale italiana.
“Questa consapevolezza è forte anche nelle istituzioni, che hanno dedicato un’attenzione crescente verso un settore chiave per i mercati digitali e per l’intera economia italiana – commenta Alessandro Piva, Direttore dell’Osservatorio Data Center -. Lo scenario generale conferma quindi un quadro decisamente positivo, servirà ora un ulteriore importante sforzo nell’implementare l’inquadramento normativo per la costruzione di nuove infrastrutture e favorire il proseguimento della crescita degli investimenti nei prossimi anni”.
Le dinamiche del mercato
In questo scenario, i campus Data Center svolgono un ruolo centrale nella progettazione e costruzione delle infrastrutture, detenendo attualmente il 44% della potenza energetica IT nominale attiva. Queste strutture, estese sul territorio, richiedono collegamenti ad alta tensione e sono attentamente monitorate dai Cloud Provider per possibili accordi strategici con i colocator, al fine di offrire servizi digitali in Italia.
Dal punto di vista geografico, la Lombardia detiene 318 MW IT, con un ruolo centrale occupato dalla città di Milano, che possiede 238 MW IT totali, in crescita del 34% sull’anno precedente. Numeri interessanti, ma ancora distanti da contesti quali Londra (1.065 MW IT) o Francoforte (867 MW IT), ma che posizionano il capoluogo lombardo in vantaggio rispetto ad altri mercati emergenti. Il principale è Madrid, con 172 MW IT (+26% sul 2023), seguito da Varsavia (144 MW IT) e dalle città del Nord-Europa.
Se storicamente lo scenario data center a livello europeo si è sviluppato intorno alle città del “FLAPD” (acronimo che sta per Francoforte, Londra, Amsterdam, Parigi e Dublino), per il secondo anno consecutivo queste aree hanno subito un rallentamento. L’interesse degli investitori si è quindi sempre più spostato verso mercati emergenti, tra cui l’Italia, la Spagna, la Polonia e i Paesi del Nord, come la Svezia e la Norvegia, appetibili soprattutto per le temperature di funzionamento delle infrastrutture.
La crescita delle infrastrutture a livello nazionale, in particolare nella zona di Milano, è spinta in modo significativo dai data center ad alta potenza (superiore ai 10 MW IT), che necessitano l’allacciamento alle reti di alta tensione per il loro funzionamento e che occupano il 37% della potenza energetica IT totale, in decisa crescita rispetto al 2023. Queste infrastrutture sono concentrate per il 70% nell’area milanese.
“Lo sviluppo di infrastrutture di potenza sempre maggiore solleva tuttavia interrogativi riguardo il loro approvvigionamento energetico e la sostenibilità della rete elettrica italiana. I nuovi annunci, infatti, si stanno concentrando prevalentemente intorno alla città di Milano – dichiara Marina Natalucci, Direttrice dell’Osservatorio Data Center -. Il problema energetico si aggiunge a quello del prezzo dell’energia, attualmente ben al di sopra della media europea e circa il doppio dell’equivalente spagnolo, dove il governo ha fortemente incentivato lo sviluppo di impianti per la produzione di energie rinnovabili. L’energia è un elemento critico per il funzionamento dei Data Center e la situazione italiana potrebbe generare uno spostamento dell’attenzione degli investitori verso altri mercati emergenti”.
Il mercato colocation
Il consolidamento delle infrastrutture dei data center in Italia ha avuto un impatto significativo sul mercato colocation, che ha registrato una crescita del 17% nel 2024, raggiungendo un valore totale di 765 milioni di euro. Questo segmento di mercato si caratterizza per la messa a disposizione di spazi all’interno dei Data Center per ospitare server e infrastrutture informative delle varie organizzazioni.
Il mercato colocation si suddivide in tre principali modelli di business: colocation retail, wholesale e building hyperscale.
Il segmento wholesale è il più rilevante, con un valore pari a 444 milioni di euro, seguito dalla colocation retail (23%). Il segmento building hyperscale (quota attuale pari al 19%) è quello che promette la crescita maggiore nei prossimi anni, spinto piani di sviluppo dei Cloud Provider sul territorio.