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Data center, servono soluzioni per bilanciare AI e sostenibilità



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In Italia il settore sta crescendo più della media europea. Ma c’è urgenza di sviluppare un’infrastruttura energetica sostenibile. Già oggi l’assorbimento energetico dei data center è pari al 3% del consumo nazionale. L’analisi di BCG

Pubblicato il 14 gen 2025



Data Governance Act (DGA)

Nel panorama attuale, l’intreccio tra AI generativa e transizione energetica rappresenta una delle rivoluzioni aziendali più significative del nostro tempo. Sebbene possano apparire come sfide separate, gli ostacoli che le contraddistinguono sono strettamente interconnessi.

Da un lato, i giganti tecnologici da anni guidano l’azione climatica, aspirando a raggiungere zero emissioni nette entro la fine del decennio. Dall’altro, la frenetica corsa allo sviluppo dell’AI potrebbe compromettere questi obiettivi di sostenibilità.

Il settore dei data center, cuore pulsante della tecnologia AI, si trova infatti a fronteggiare l’aumento esponenziale delle esigenze energetiche richieste dagli algoritmi avanzati, che necessitano di hardware ad alte prestazioni.

Negli Stati Uniti, la domanda energetica dei data center è prevista aumentare del 15-20% all’anno, raggiungendo tra i 100 e i 130 gigawattora entro il 2030, con il rischio di una potenziale carenza energetica “ferma” a partire dal 2026, come evidenziato nel report di BCG “Power Moves: How CEOs Can Achieve Both AI and Climate Goals”. Un simile scenario pone il Paese di fronte alla necessità di avviare nuovi progetti di generazione di energia per evitare crisi future.

“Se negli Stati Uniti il consumo energetico dei data center cresce a ritmi esponenziali – sottolinea Giulia Scerrato, Project Leader di BCG – in Europa la situazione non è da meno. Le dinamiche di espansione stanno ridefinendo il panorama delle infrastrutture digitali, sollevando al contempo importanti sfide legate alla sostenibilità e alla resilienza delle reti elettriche”. In particolare, l’Italia si distingue come uno dei mercati più dinamici, rappresentando il 13% dei data center europei e registrando una crescita annua superiore all’8%, con un ritmo di sviluppo significativamente più alto rispetto a hub storici come Germania e Olanda”.

I data center in Italia

Nel nostro Paese il mercato dei data center sta infatti vivendo una fase di forte espansione, con un tasso di crescita annuale significativamente superiore a quello di Francoforte, Londra, Amsterdam, Parigi e Dublino, che si aggira tra il 4% e l’8%. Nel 2023 gli investimenti in co-location dei data center italiani hanno raggiunto i 654 milioni di euro, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente. Anche il valore del cloud, sia privato che pubblico, è cresciuto significativamente, raggiungendo i 4,8 miliardi di euro con quasi 70 operatori attivi sul mercato,

Tuttavia, la crescita del settore pone l’accento sull’urgenza di sviluppare un’infrastruttura energetica sostenibile. Paesi come Germania e Olanda hanno iniziato a limitare la costruzione di nuovi data center per ragioni ambientali, spingendo i grandi hyperscaler a investire nel sud Europa.

In Italia, diventa fondamentale introdurre regolamentazioni specifiche per i data center (tuttora assimilati a generici edifici industriali, senza un codice ATECO identificativo) e sviluppare soluzioni energetiche affidabili e sostenibili con un approccio sistemico per allineare la domanda con l’offerta energetica.

“Con un assorbimento energetico che già oggi è di 430 MW, pari al 3% del consumo elettrico nazionale,” afferma Scerrato, “diventa cruciale individuare soluzioni energetiche affidabili e sostenibili per supportare questa crescita.”

Un’opzione – sostengono gli analisti di BCG – potrebbe essere rappresentata dai piccoli reattori modulari (SMR, Small Modular Reactors), progettati proprio per essere più economici, più rapidi da costruire e più sicuri rispetto ai reattori nucleari tradizionali. Gli SMR attualmente operativi negli Stati Uniti non sono ancora andati oltre la fase progettuale poiché presentano una serie di sfide da affrontare dal punto di vista tecnologico, operativo e autorizzativo per la definizione degli standard.

Un’altra possibilità sono le architetture a raffreddamento liquido che consentono un raffreddamento più efficiente dei server, riducendo il consumo energetico complessivo. Queste architetture utilizzano fluidi di raffreddamento che circolano attraverso i componenti critici del data center (CPU, GPU, memorie, reti) migliorando la dissipazione del calore rispetto ai sistemi di raffreddamento ad aria tradizionali.

Le azioni per bilanciare sostenibilità e richieste energetiche

Nonostante le difficoltà, il percorso verso un equilibrio tra sviluppo dell’AI e riduzione delle emissioni è possibile. Ottimizzazione e innovazione energetica devono camminare di pari passo. Come evidenziato da BCG, è essenziale che gli executive dei settori energetici e tecnologici collaborino per mantenere in linea gli obiettivi climatici e supportare la crescita della tecnologia AI.

Secondo BCG ci sono un paio di azioni che gli stakeholder possono intraprendere fin da subito.

  1. In primis, ottimizzare: i CEO possono attenuare una possibile crisi energetica assicurandosi che le loro aziende utilizzino con giudizio l’elettricità attualmente disponibile. Al contempo le aziende energetiche possono aiutare a identificare la capacità di generazione di energia e di rete disponibile per regione, oltre a esplorare il modo in cui l’AI e altre tecnologie possono migliorare l’efficienza della rete.
  2. La seconda azione consiste nel gettare le basi per un’energia scalabile e sostenibile: i CEO possono preparare il terreno per introdurre nuove fonti. energetiche più rispettose del clima, sia entro il 2030 che oltre. In questo contesto le aziende energetiche possono velocizzare lo sviluppo di infrastrutture sostenibili stipulando accordi con i colossi dell’AI, accelerando l’allocazione di capitale per risolvere i colli di bottiglia (come la costruzione di linee di trasmissione) e collaborando con i responsabili delle politiche e i regolatori per progettare in modo strategico le strutture tariffarie e gli approcci di finanziamento.

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