Decidere di eseguire una migrazione sul cloud di ambienti e applicazioni aziendali installati on-premise, o comunque scegliere d’implementare ambienti IT ibridi, è una strategia IT sempre più diffusa nel mondo delle imprese. Lo ha sottolineato Ricardo Sueiras, Technical Evangelist di Amazon Web Services (AWS), al recente AWS Summit di Milano, indicando dati eloquenti: la società di ricerche Forrester stima che il mercato dei servizi di cloud pubblico raggiungerà 236 miliardi di dollari entro il 2020; mentre Gartner, sempre per il 2020, prevede che il 90% delle organizzazioni adotterà un’infrastruttura IT ibrida.
Migrazione dei workload nel cloud, tante sfide
Gli utenti aziendali, spiega Sueiras, desiderano sfruttare i vantaggi di riduzione del time-to-market che il cloud offre, ma anche continuare a gestire i workload esistenti: ricercano quindi architetture ibride, capaci di amministrare i carichi di lavoro on-premise o nel cloud, di fornire una stretta integrazione tra i due ambienti, e di evitare l’acquisto di nuovo hardware o il refactoring del codice. “La migrazione dei workload nel cloud non è semplice” precisa Sueiras, ricordando che le sfide vanno dalle difficoltà di gestione dei differenti formati di virtual machine, ai problemi di networking, all’apprendimento di nuove competenze e tool, all’esigenza di usare molteplici meccanismi di controllo e monitoraggio.
Analizzando tali necessità, e considerando nel settore la diffusione degli ambienti data center basati su VMware, AWS ha coingegnerizzato con quest’ultima la soluzione VMware Cloud on AWS. Tale soluzione, ha spiegato Cesare Rossi di VMware, permette di utilizzare il software SDDC (software-defined data center) di VMware, fruendolo come servizio cloud su AWS. In sostanza, tramite VMware Cloud on AWS, le imprese possono eseguire direttamente la migrazione di data center basati su VMware (vSphere, vSAN, NSX, ecc.) nel cloud AWS, senza necessità di modificare il formato di macchine virtuali e applicazioni, e sfruttando la familiarità che già possiedono con le tecnologie e gli strumenti di gestione VMware.
In aggiunta, VMware Cloud on AWS si integra con il servizio di gestione VMware vCenter Server, che permette di estendere gli ambienti VMware sull’infrastruttura fisica ‘bare metal’ di Amazon Elastic Compute Cloud (Amazon EC2). I workload amministrati in VMware Cloud on AWS hanno poi accesso in modalità nativa ai variegati servizi di AWS, che includono, ad esempio, servizi di database (Amazon RDS), analisi dati, intelligenza artificiale e machine learning, sicurezza, e quant’altro. Tra i casi d’uso più frequenti di VMware Cloud on AWS c’è la necessità delle organizzazioni di aumentare la scalabilità dei workload, per far fronte ai picchi di traffico stagionali delle applicazioni; ma altri use case tipici vengono individuati nelle iniziative d’innovazione dei progetti di disaster recovery (DR), e nelle politiche aziendali di modernizzazione applicativa.