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Dati Sostenibili, sicuri e performanti: le nuove frontiere dello storage



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Nel recente webinar organizzato da ZeroUno, Maticmind e Pure Storage, esperti del settore hanno esplorato le sfide più importanti che i leader IT devono affrontare nell’era della “data expansion”. La carta vincente? Saper bilanciare innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e sicurezza dei dati 

Pubblicato il 20 mar 2025



storage dati

Quali sono le principali sfide che le aziende incontrano nella gestione dell’infrastruttura di storage? Gli executive IT italiani non hanno dubbi: il 50% di loro indica che i costi elevati rappresentano il problema principale, mentre il 33% segnala prestazioni non all’altezza delle aspettative e sicurezza effettiva dei dati. Infine, il 17% cita la rigidità delle infrastrutture come ulteriore elemento di sfida. Queste preoccupazioni sono emerse chiaramente dal sondaggio, condotto durante il webinar organizzato da ZeroUno, Maticmind e Pure Storage, moderato da Vincenzo Zaglio, direttore di ZeroUno. Durante la sessione sono emerse condivise le strategie chiave che i leader IT stanno adottando – o dovrebbero adottare – per operare in un panorama tecnologico sempre più complesso. 

Un mondo di dati in espansione

“Nel 2025, ogni secondo, il mondo genera circa 5 PetaByte di dati”: con questa evidenza si è aperto l’intervento di Massimo Ficagna, Senior Advisor presso gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. L’impressionante dato evidenzia l’enorme crescita delle informazioni prodotte a livello globale, una tendenza che non mostra segni di rallentamento. “Di questo gigantesco flusso di dati, solo il 4% viene archiviato in modo permanente – ha spiegato Ficagna – mentre il resto comprende informazioni temporanee o intermedie, utilizzate e poi scartate”.

La varietà dei dati generati è altrettanto ampia: i video, in particolare, rappresentano una parte significativa, grazie al loro peso digitale e al vasto consumo su piattaforme come YouTube e servizi di streaming. “Anche il mondo dei social media è un contributo potente – ha notato Ficagna – con piattaforme come TikTok che producono un flusso continuo di contenuti”.

La novità più dirompente degli ultimi anni è però l’intelligenza artificiale, che non solo analizza i dati reali, ma che, oramai, rappresenta allo stesso tempo una nuova fonte di generazione dei dati. “Queste informazioni si riveleranno sempre più importanti per l’addestramento delle AI e avranno un impatto crescente sullo storage”, ha sottolineato l’analista. Non a caso, la crescita esponenziale dello storage segue una curva impressionante, con un ordine di grandezza che raggiunge, secondo alcune stime, i 16 Zettabyte. 

Tecnologie in evoluzione, ma non senza ostacoli

Ficagna ha quindi tracciato l’evoluzione delle tecnologie di storage. “Siamo passati da soluzioni tradizionali, come tape e dischi magnetici, a tecnologie flash (SSD), che stanno diventando sempre più dominanti grazie alla loro velocità e affidabilità”. “Il costo delle tecnologie flash sta diminuendo a un ritmo significativo, il che solleva interrogativi sul futuro utilizzo dei mezzi tradizionali”. 

A complicare il quadro è il panorama particolarmente frammentato del portafoglio applicativo nelle aziende medio-grandi. “Oggi il 43% dei workload del sistema informativo è già in public cloud, mentre il 18% si divide fra private cloud e on-premise”, afferma l’analista di Polimi, mettendo in evidenza come l’hybrid cloud sia lo scenario più diffuso. “Il multicloud sta nel frattempo crescendo, e con esso l’approccio cloud native, che permette di ottimizzare la tipologia di storage per ogni microservizio”, ha aggiunto.

Questa evoluzione tecnologica non è priva di sfide, in particolare per quanto riguarda la sicurezza informatica e la compliance normativa. “Con l’importanza crescente della Corporate Digital Responsibility, le aziende devono bilanciare gli impatti ambientali, la governance dei dati e gli aspetti etici”, ha concluso Ficagna, lasciando aperta una finestra sui grandi temi del futuro dello storage. Quel che ne è emerso è che l’evoluzione non riguarda solo il miglioramento delle tecnologie, ma implica una trasformazione culturale e gestionale che tocca ogni angolo del business moderno.

Innovazione continua e soluzioni sostenibili

Esplorando la complessità del panorama dello storage e la necessità di innovazione continua per gestire l’enorme mole di dati, Umberto Galtarossa, Senior Manager di Pure Storage, ha spiegato che “in molti casi il problema principale è gestire nel tempo queste quantità di dati”. “Le strategie di refresh tecnologico – ha puntualizzato – possono a loro volta diventare un problema, causando disservizi e impatti finanziari a causa delle ore uomo perse in manutenzione”.

Che fare dunque? Galtarossa ha presentato la visione di Pure Storage che si focalizza sulla riduzione di questi disservizi attraverso un’architettura innovativa. “Il nostro approccio è trasformare le piattaforme di storage in modo da mantenerle continuamente aggiornate, senza necessità di migrazione dei dati o interruzioni delle applicazioni”, ha spiegato. Questa strategia permette alle aziende di concentrarsi sulle proprie operazioni senza preoccuparsi dei cicli di aggiornamento tecnologico.

Pure Storage si distingue per le sue soluzioni All Flash, progettate per supportare le applicazioni più demanding in termini di performance: “Strumenti che garantiscono non solo alte prestazioni ma anche un elevato livello di sostenibilità”, ha detto Galtarossa. La piattaforma unificata inoltre supporta applicazioni on-premises e cloud, facilitando la mobilità dei dati e offrendo un’infrastruttura ultradensa certificata Nvidia per l’AI, particolarmente rilevante in contesti ad alta intensità di dati.

Sul fronte della sostenibilità, Galtarossa ha infine sottolineato come Pure Storage indirizzi anche le esigenze green dei propri clienti. “Diamo ultradensità su dati che esplodono, e la nostra infrastruttura è progettata per gestire altissime performance”, ha dichiarato. Ma l’azienda offre anche garanzie di compliance con normative di sicurezza come Nis2 e Dora, dimostrando un impegno concreto verso la sostenibilità e la sicurezza.

Strategie di protezione e continuità operativa

Poter contare su una strategia efficace per la protezione dei dati e la continuità operativa, in un tale contesto, diventa cruciale. Manuel Gentili, Business Developer di Maticmind, ne ha messo in luce l’importanza, spiegando che “i dati rappresentano sempre più un ‘prodotto’, un vero e proprio asset aziendale. E con l’impatto dell’intelligenza artificiale – ha aggiunto – è cruciale avere capacità computazionale e di performance elevate”.

Gentili ha sottolineato come la sicurezza dei dati sia fondamentale, ricordando che il 75% delle aziende italiane ha subito attacchi a scopo di riscatto. “È necessario quindi focalizzarsi su modalità di backup e integrità del dato”, ha affermato, introducendo ad esempio la tecnica Air Gap, che prevede copie immutabili dei dati inaccessibili, come una misura di protezione essenziale.

In questo scenario Maticmind si propone come un partner strategico per le aziende, aiutandole a navigare nel complesso panorama dello storage multicloud. Il percorso di affiancamento parte dall’analisi delle esigenze per arrivare all’orchestrazione dello storage, con un’attenzione particolare alla sostenibilità e all’efficienza energetica. E i risultati stanno dando ragione a tale approccio: “Le soluzioni di Business Continuity e Disaster Recovery offerte da Pure Storage e Maticmind – ha infatti fatto notare Gentili – possono ridurre significativamente il downtime e ottimizzare le risorse IT, con innegabili benefici sulla salute del business”.

L’importanza di una strategia di continuità operativa che includa strumenti avanzati come la replica sincrona e asincrona, snapshot e versioning e backup intelligente rappresenta, a conti fatti, la carta vincente. “Le aziende non possono permettersi downtime o perdite di dati, soprattutto nei settori critici”, ha concluso Gentili. “Soluzioni innovative come le nostre garantiscono protezione e ottimizzazione delle risorse, riducendo al contempo i costi di gestione. Il futuro dello storage non può che passare da qui”.

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