NEW YORK – Non è il ritorno al distributed computing di cui Dell è stata protagonista nel recente passato, ma in qualche modo un’occasione di rivincita per il colosso informatico che non ha mai sposato le visioni “centraliste” dell’IT dei suoi concorrenti. Parliamo dell’architettura a supporto dell’IoT al centro dell’impegno di Dell Technologies per facilitare l’ingresso dell’internet delle cose nelle applicazioni d’impresa.
Who's Who
Michael Dell
Parlando alla platea di giornalisti e analisti internazionali dell’IQTday di New York, Michael Dell, chairman e CEO di Dell Technologies ha affermato di ritenere l’IoT oggi una componente fondamentale per la digital transformation. Nell’era dei dispositivi intelligenti – dagli smartphone alle auto che guidano da sole, dalle catene di produzione industriali ai dispositivi sanitari salvavita – ha senso implementare l’IoT in un’infrastruttura distribuita e intelligente, capace di elaborare i dati in tempo reale, senza intasare inutilmente reti e sistemi. “L’IoT cambia il modo in cui viviamo e come le aziende operano – ha spiegato il CEO – e per questo abbiamo pensato una nuova architettura di computing distribuito che unisce insieme IoT e intelligenza artificiale per creare un ecosistema interoperante dalla periferia al centro: data center e cloud”.
L’architettura è pensata a tre livelli e sfrutta componenti già rilasciati sul mercato. A cominciare dagli Edge Gateway, usati come concentratori dei dati provenienti dalla periferia (sensori IoT), gestiti e resi sicuri con VMware Pulse IoT Control Center. Seguono i server PowerEdge C-Series usati come “core distribuiti” capaci di assolvere alle funzioni intelligenti di batch training e machine learning indispensabili per ricavare informazioni utili al business dai flussi provenienti dai gateway. Il disegno architetturale si completa con Dell EMC Isilon and Elastic Cloud per assolvere alle necessità di object store per quantità massive di dati. Pivotal Cloud Foundry e Pivotal Container Service servono invece allo sviluppo o al porting di applicazioni esistenti in cloud, con o senza il supporto di Virtustream Enterprise Cloud e Storage.
Dell ha dichiarato che investirà un miliardo di dollari in tre anni per creare prodotti, soluzioni, laboratori e attività con i partner sul tema dell’IoT. All’IQTday è stato dato assaggio di alcune nuove soluzioni di futuro rilascio nell’ecosistema. Come “Progetto Nautilus”, per un software di query in tempo reale sui flussi dati IoT e “Progetto Fire” per la creazione di una piattaforma hyper-convergente capace di rendere più rapide le implementazioni. Il progetto “Worldwide Herd” promette invece di offrire capacità di analisi su dati geograficamente distribuiti e capacità di deep learning laddove le dimensioni, questioni di privacy o regolamentali non permettono di spostare i dati. Infine il “Progetto Iris” sviluppato presso gli RSA Labs punta a dotare l’infrastruttura IoT di capacità di monitoraggio e analitiche utili per garantire la sicurezza.
L’azione dei partner
Per dare concretezza all’impegno IoT, Dell ha creato una divisione dedicata (IoT Division) che opererà avvalendosi di competenze e tecnologie esistenti nel Gruppo. Sul fronte dei servizi la società sta oggi identificando e sviluppando use-case significativi e consulenza per aiutare i clienti nelle roadmap d’implementazione. Nell’IoT Solution Partner Program, Dell ha, ad oggi, reclutato 90 partner, tra i quali Intel, Microsoft e Sap, con l’obiettivo di sviluppare collaborazioni nella creazione e offerta di soluzioni congiunte o interoperanti. Dell ha infine annunciato di aver creato formule su misura di supporto finanziario per facilitare l’adozione dell’IoT nelle imprese, tarate sulla base dei “modelli di ritorno degli investimenti” che sono caratteristici di questo specifico settore.
Who's Who
Scott Darling
IoT e l’intelligenza artificiale sono oggi al centro delle attività d’investimento tecnologico di Dell Technology Capital, braccio armato del Gruppo sul fronte del finanziamento e sostegno a startup che operano su tecnologie emergenti. “Technology Capital investe circa 100 milioni di dollari all’anno – ha spiegato Scott Darling, presidente -, 27 sono le aziende che hanno beneficiato nei primi sei mesi dell’anno fiscale in corso”. All’IQTday sono state presentate alcune soluzioni innovative realizzate dalle società finanziate. Come le soluzioni di Mugsoft per comprendere e prevedere guasti su infrastrutture complesse, attraverso il machine learning. Un’altra startup, FogHorn è impegnata sul fronte degli “intelligent edge” per ambiti industriali. Oltre a Dell Capital, FogHorn è stata finanziata da Intel. Hanno ottenuto aiuti da Dell anche ZingBox (security per IoT) che usa il machine learning per scoprire intrusioni di security e proteggere dispositivi, e Graphcore che sviluppa silicio per IPU (intelligence processing unit), ossia processori dedicati agli algoritmi d’intelligenza artificiale. La promessa è poter far girare algoritmi complessi 100 volte più velocemente di quanto sia oggi possibile con le GPU, ossia con le CPU grafiche oggi usate in mancanza di alternative più valide.