Extreme Networks: a sostegno degli operatori mobile verso la tecnologia 4G Lte

Il crescente traffico di dati tra device intelligenti rischierebbe di mandare al collasso i network mobile se gli operatori non stessero investendo nel rimodernamento delle reti a supporto delle loro antenne. Per supportare gli operatori mobile, Extreme Networks propone dispositivi di routing ispirati alla strategia di “Unified Access”

Pubblicato il 12 Mag 2011

Utenti mobili che, con i loro smartphone, accedono alle reti non solo per parlare ma anche per scambiare dati e video in full motion, macchine intelligenti che comunicano fra loro (il fenomeno denominato machine-to-machine), secondo Extreme Networks, produttore di infrastrutture Ethernet convergenti, saranno un miliardo entro il 2011. Andiamo verso uno scenario di traffico dati che rischierebbe di mandare al collasso i network mobile se gli operatori non stessero investendo nel rimodernamento delle reti a supporto delle loro antenne. Reti che portano il nome di backhauling network, un ambito nel quale Extreme Networks si è candidata a giocare un ruolo di primo piano grazie ai propri dispositivi di routing ispirati alla strategia di “Unified Access” che scommette sulla tecnologia basata su pacchetto Ip/Ethernet.

“L’Ethernet è il cavallo di battaglia di Extreme Networks – premette Roberto Pozzi (nella foto), regional director Southern Europe del vendor di Santa Clara, California – fin dal 1996. Con l’arrivo del nuovo Ceo [Oscar Rodriguez, che ha preso le redini della società nell’agosto 2010, ndr], abbiamo iniziato ad aggredire mercati in crescita come il backhauling delle reti 2G/3G, i data center e specifici settori verticali come, per esempio, il mobile student [l’insieme di soluzioni per permettere agli studenti di essere sempre e dovunque collegati con i loro atenei ndr]. La nostra nuova generazione di router E4G – continua il manager di Extreme – permette di collegare tutte le antenne degli operatori mobili con connessioni Ethernet”. Che, da quando è diventato possibile trasportare il clock tra piattaforme remote, ora consentono, per usare le parole di Pozzi, “di realizzare una autostrada” in cui Extreme Networks vuole essere protagonista.
Obiettivo è sostenere gli operatori mobile nel passaggio dalla tecnologia 2G a quella 4G Lte che, secondo la società di analisi Infonetics Research, sarà utilizzata da otto miliardi di utenti entro il 2040. A differenza di quella 3G, che supporta ancora anche collegamenti backhauling di tipo Tdm (Time division multiplexing), la 4G dovrebbe adottare solo quelli Ethernet, che già oggi consentono larghezze di banda di 10-40 Gigabit per secondo. Extreme Networks ha già siglato un accordo con Motorola per diventare fornitore di questa tecnologia e ha nel mirino altri player di riferimento con cui lavorare: tra questi Nokia, Siemens e Ericsson. Suoi competitor sono nomi del calibro di Huawey e Cisco.
Nel frattempo, Extreme Networks ha presentato anche una nuova visione della mobilità in ambito aziendale basata sul proprio sistema operativo ExtremeXos. L’occasione è stata l’evento Enterprise Connect svoltosi pochi mesi fa a Orlando, in Florida. La nuova visione del vendor di networking enterprise, metro area network e mobile backhauling si accorda con il trend che gli analisti di Yankee Group hanno definito “Anywhere Networking Revolution”. L’obiettivo è eliminare tutte le “incoerenze” che esistono fra le reti utilizzate da un’impresa.

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