Fastweb indica la strada dell’Fttc

Insieme al partner storico Alcatel-Lucent, l’operatore ha illustrato la strategia ritenuta preferibile per portare l’ultrabroadband nel nostro Paese

Pubblicato il 29 Apr 2015

L'obiettivo di Fastweb è permettere entro il 2016 al 30% della popolazione italiana di collegarsi almeno a 100 Megabit al secondo. Lo ha dichiarato Alberto Calcagno, Amministratore Delegato dell’azienda.

Alberto Calcagno, Amministratore Delegato di Fastweb

La tematica è attuale, in quanto vede il Governo “costretto” a dedicarvisi dagli obiettivi fissati dall'Agenda Digitale Europea: disponibilità di connessioni a 30 Mbps per il 100% della popolazione e adozione dei 100 Mbps da parte di almeno il 50% della popolazione entro il 2020.

“Il mio intervento si basa esclusivamente su fatti, testati sul territorio – è l'esordio di Calcagno – la tecnologia Fttc-Fiber to the cabinet [che porta la fibra ottica a una centralina al servizio di più edifici, ndr], potenziata come vedremo da innovative tecnologie, offre una serie di vantaggi che la rendono preferibile alle altre e rappresenta la chiave per lo sviluppo della banda ultra larga sul territorio. Si tratta infatti di una soluzione che comporta meno costi e una maggiore velocità di tempi di installazione: in primo luogo, perché non si deve entrare nelle case o negli edifici [cosa che comporta una serie di lavori e di burocrazia notevoli, ndr] sia perché tanto si è già fatto da parte nostra e dei nostri competitor in questa direzione. È per tali ragioni che il Governo potrebbe impiegare i fondi destinati a questo fine per stimolare lo sviluppo delle reti Fttc in tutta Italia, incluse le aree ora non coperte dai piani degli operatori”.

La conferenza stampa Fastweb in occasione della quale si è fatto il punto sul futuro della banda ultra larga

La diatriba infatti è ancora aperta, mentre pare che i carrier concordino sul fatto che sia difficile raggiungere gli obiettivi europei portando la fibra nelle 28 milioni di abitazioni italiane (Ftth-Fiber to the home), il Governo pare essere più vicino all'idea della fibra portata sino alle cantine dei 15 milioni di edifici, (Fttb-Fiber to the building). Fastweb invece, dicendosi portavoce anche degli altri operatori, indica la strada dell'Fttc, uno standard adottato dalla maggior parte dei player europei e che, in Italia, implica lavorare su 150mila cabinet.

“In Italia – ha sottolineato Mario Mella, Chief Technology Officer di Fastweb – abbiamo la fortuna di avere una distanza media dall'armadio di strada pari a 250 metri. E, comunque, si sta investendo con successo, e i test lo dimostrano, su quel mix di tecnologia che promuove grandi velocità di servizio indipendentemente dalla distanza dal cabinet. In particolare, grazie al protocollo Vdsl2 è possibile portare velocità oltre i 100Mbps su doppino di rame; la tecnica di vectoring applicata proprio al Vdsl2 migliora le prestazioni cancellando le interferenze tra linee in rame appartenenti allo stesso cavo telefonico. Inoltre, da quest'anno è disponibile il Gfast che permette di raggiungere velocità su rame tra i 200Mbps e i 500Mbps, su distanze corte. Infine, l'evoluzione del Vdsl2, il Vdsl Enhanced consente di portare connettività aggregata da 250Mbps su collegamenti in rame di 300m”.

Roberto Loiola, Amministratore Delegato di Alcatel-Lucent

“Dal canto nostro – ha dichiarato Roberto Loiola, Amministratore Delegato di Alcatel-Lucent, fornitore e partner storico di Fastweb – stiamo continuando a investire in ricerca e sviluppo sul rame. È in arrivo l'xGFast, il prototipo per arrivare a 10 Gigabit al secondo”.

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