L'obiettivo di Fastweb è permettere entro il 2016 al 30% della popolazione italiana di collegarsi almeno a 100 Megabit al secondo. Lo ha dichiarato Alberto Calcagno, Amministratore Delegato dell’azienda.
La tematica è attuale, in quanto vede il Governo “costretto” a dedicarvisi dagli obiettivi fissati dall'Agenda Digitale Europea: disponibilità di connessioni a 30 Mbps per il 100% della popolazione e adozione dei 100 Mbps da parte di almeno il 50% della popolazione entro il 2020.
“Il mio intervento si basa esclusivamente su fatti, testati sul territorio – è l'esordio di Calcagno – la tecnologia Fttc-Fiber to the cabinet [che porta la fibra ottica a una centralina al servizio di più edifici, ndr], potenziata come vedremo da innovative tecnologie, offre una serie di vantaggi che la rendono preferibile alle altre e rappresenta la chiave per lo sviluppo della banda ultra larga sul territorio. Si tratta infatti di una soluzione che comporta meno costi e una maggiore velocità di tempi di installazione: in primo luogo, perché non si deve entrare nelle case o negli edifici [cosa che comporta una serie di lavori e di burocrazia notevoli, ndr] sia perché tanto si è già fatto da parte nostra e dei nostri competitor in questa direzione. È per tali ragioni che il Governo potrebbe impiegare i fondi destinati a questo fine per stimolare lo sviluppo delle reti Fttc in tutta Italia, incluse le aree ora non coperte dai piani degli operatori”.
La diatriba infatti è ancora aperta, mentre pare che i carrier concordino sul fatto che sia difficile raggiungere gli obiettivi europei portando la fibra nelle 28 milioni di abitazioni italiane (Ftth-Fiber to the home), il Governo pare essere più vicino all'idea della fibra portata sino alle cantine dei 15 milioni di edifici, (Fttb-Fiber to the building). Fastweb invece, dicendosi portavoce anche degli altri operatori, indica la strada dell'Fttc, uno standard adottato dalla maggior parte dei player europei e che, in Italia, implica lavorare su 150mila cabinet.
“In Italia – ha sottolineato Mario Mella, Chief Technology Officer di Fastweb – abbiamo la fortuna di avere una distanza media dall'armadio di strada pari a 250 metri. E, comunque, si sta investendo con successo, e i test lo dimostrano, su quel mix di tecnologia che promuove grandi velocità di servizio indipendentemente dalla distanza dal cabinet. In particolare, grazie al protocollo Vdsl2 è possibile portare velocità oltre i 100Mbps su doppino di rame; la tecnica di vectoring applicata proprio al Vdsl2 migliora le prestazioni cancellando le interferenze tra linee in rame appartenenti allo stesso cavo telefonico. Inoltre, da quest'anno è disponibile il Gfast che permette di raggiungere velocità su rame tra i 200Mbps e i 500Mbps, su distanze corte. Infine, l'evoluzione del Vdsl2, il Vdsl Enhanced consente di portare connettività aggregata da 250Mbps su collegamenti in rame di 300m”.
“Dal canto nostro – ha dichiarato Roberto Loiola, Amministratore Delegato di Alcatel-Lucent, fornitore e partner storico di Fastweb – stiamo continuando a investire in ricerca e sviluppo sul rame. È in arrivo l'xGFast, il prototipo per arrivare a 10 Gigabit al secondo”.