Visit è il forum It europeo che Fujitsu Siemens Computers (FSC) organizza annualmente per mostrare a clienti, partner e giornalisti le nuove tendenze e le ultime novità in fatto di prodotti e innovazioni. L’edizione 2007 si è tenuta, ancora una volta, ad Augsburg, poco lontano da
Monaco di Baviera, ed è stata occasione per Bernd Bischoff (nella foto), Presidente e Ceo di FSC, di ribadire lo sforzo della società verso risultati migliori dato che “l’incremento dei margini di profitto che sono stati realizzati lo scorso anno (in riferimento al primo semestre del 2006, ndr) non sono sufficienti”.
“Nei nostri piani – dice Bischoff – c’è l’intenzione di incrementare l’impegno e lo sforzo tecnologico in un settore che crediamo possa essere profittevole come quello dei data center e dei servizi professionali correlati ad essi”. Una nuova strategia enterprise che segna uno spostamento di attenzione ed energie dal settore dei personal computer e del mercato consumer verso un’offerta commerciale che già negli ultimi due trimestri del 2007 ha dato buoni frutti.
Secondo i dati Idc, infatti, nel terzo trimestre dello scorso anno, Fujitsu Siemens Computers Italia ha guadagnato significative quote di mercato, scalando in pochi mesi due posizioni e arrivando alla fine dell’anno al terzo posto (nel mercato Pc), con una crescita del 141% ottenuta nel mercato server (la più alta dell’intero comparto) che ha dato vigore anche agli altri segmenti di business. Secondo Idc anche il segmento mobile è in crescita, con un +32,9%; dato che fa ben sperare in una strategia di investimento per FSC nelle aree del Dynamic Data Center e della mobility.
Il tutto all’insegna del green It, tema principale del Visit 2007, affrontato da Bischoff non senza qualche nota polemica: “È un tema di cui ormai tutti parlano ma Fujitsu ha una lunga storia da raccontare che dimostra l’attenzione al tema già dagli anni ‘80”. L’eco-compatibilità, infatti, non è una novità per Fsc che utilizza un approccio al ciclo di vita dei prodotti rispettoso dell’impatto ambientale di ogni singola fase, dalla progettazione, fabbricazione e utilizzo fino allo smaltimento e al riciclo. La società ha un suo centro per il riciclo sin dal 1988 ed è stata la prima a introdurre sul mercato Pc eco-compatibili e ad implementare gli standard comunitari WEE (quelli sullo smaltimento e il riciclo dei materiali elettrici ed elettronici) con mesi di anticipo rispetto all’entrata in vigore delle normative in materia.
Il Ceo ha poi annunciato che la società proseguirà verso questa strada non solo nella proposizione di hardware e software “green oriented” ma anche nell’offerta di servizi per la gestione di data center e di uffici fino ad arrivare a servizi di installazione e tecnologie di autoconfigurazione pensati per la riduzione dei consumi energetici. “Obiettivo primario di Fujitsu è arrivare ad essere il primo vendor It a sviluppare e promuovere soluzioni integrate e prodotti efficienti dal punto di vista dell’energia, senza costi addizionali per le aziende”, afferma Bischoff.
Sì perché una delle preoccupazioni maggiori delle aziende è, come sempre, il costo e “tutto questo fermento attorno al green It – prosegue il Ceo di Fsc – preoccupa i Cio che spesso si chiedono se una scelta eco-sostenibile possa essere più dispendiosa rispetto ad un approccio più tradizionale”. A rispondere ci ha pensato Joseph Reger, Cto di Fujitsu Siemens Computers che, presentando alcune stime effettuate dalla società, dice: “A fronte di un costo iniziale superiore di 200 euro, una scelta “green oriented” per un Pc può portare a risparmiare costi operativi energetici fino ad una cifra di 2 mila euro”.
Il tema è stato ripreso anche nel corso di un evento che la società ha organizzato a Milano per clienti e partner italiani in cui sono stati ripresi gli annunci relativi alle nuove tecnologie e ai prodotti in linea con la strategia green che ruotano attorno al Dynamic Data Center e alla piattaforma specializzata di server in formato blade. La piattaforma si chiama FlexFrame ed è una SOI, ossia Service Oriented Infrastructure, sviluppata per semplificare le complessità associate alla gestione dinamica delle risorse server all’interno di un Data Center (in progetti di consolidamento), in un’ottica “verde” (è una soluzione eco-compatibile che risponde alle problematiche di costi, raffreddamento, consumi e ingombri che caratterizzano i Data Center). ZeroUno ha intervistato in merito agli annunci Antonio Gentile (nella foto), product manager
Value Products di Fujitsu Siemens Computers, che esordisce dicendo che “L’impegno di Fujitsu Siemens Computers è ormai da tempo orientato all’offerta non di semplici server ma di infrastrutture che devono essere sempre più flessibili e dinamiche”.
“La razionalizzazione, il consolidamento e la virtualizzazione, prima, e l’attenzione sempre maggiore delle aziende ai servizi, ora, hanno portato alla creazione di ambienti estremamente dinamici – dice Gentile – che impongono oggi una gestione necessariamente flessibile”.
La FlexFrame Infrastructure rappresenta la tappa conclusiva di un percorso iniziato diversi anni fa; un ottimizzatore delle soluzioni Fujitsu Siemens inizialmente sviluppato per ambienti applicativi Sap, Oracle e Microsoft ma oggi disponibile anche per tutti gli altri ambienti operativi. “FlexFrame ridefinisce l’utilizzo dei Data Center perché è stata progettata come una piattaforma standard in grado di supportare risorse hardware sia fisiche che virtuali”, spiega Gentile. “Il tutto con estrema semplicità; l’amministratore It definisce le risorse necessarie per una particolare applicazione, che vengono poi allocate automaticamente. Il sistema stesso si fa carico delle complessità associate alla gestione delle risorse fisiche e virtuali, e gli utenti possono quindi operare senza problemi”.
Attraverso l’infrastruttura FlexFrame, in sostanza, vengono definiti priorità e livelli di attivazione e funzionamento/carico delle macchine presenti nel Data Center. “Basata su sistemi Primergy BX Blade Server e operante indipendentemente dal sistema operativo e dalle applicazioni, la piattaforma FelexFrame introduce anche un layer software (ServerView PAN Manager) che fa da controllo sui server standard, quelli virtualizzati e le risorse I/O”, precisa Gentile. “ServerView PAN Manager è un’applicazione che verifica che tutti i server presenti nell’ambiente virtualizzato operino sempre al top delle prestazioni, assicurando in ogni momento il livello di performance richiesto. Ciò è possibile introducendo un layer che separa i punti di connessione alla rete, che vengono virtualizzati e gestiti dal Virtual I/O Manager (VIOM) ServerView. Di conseguenza i carichi di lavoro possono essere facilmente spostati da un server all’altro senza problemi”.
“Inoltre – conclude Antonio Gentile, – FlexFrame Infrastructure è indipendente dal sistema operativo e dalle applicazioni ed è quindi compatibile con tutti i sistemi operativi Hypervisor resi disponibili da produttori quali VMware e Xen”.