MILANO – Rebranding per Landesk, nome ormai superato per due ragioni: da un lato il mondo è cambiato, le reti aziendali non sono più quelle che erano alla nascita di Landesk e parlare di local area network è ormai limitante; dall’altro, le diverse acquisizioni che l'azienda ha compiuto, ultima in ordine di tempo Heat Software, hanno allargato il perimetro d'attività della società all'intera gestione degli asset aziendali e alla sicurezza. Il nome scelto per il rebranding è stato Ivanti, particolarmente evocativo soprattutto nella nostra lingua: “Innovazione avanti” è il suggerimento di Aldo Rimondo, Country Manager per l'Italia che ha raccontato il posizionamento dell'azienda oggi: “La nostra mission consiste nell'offrire alle divisioni It la preziosa opportunità di rendere flessibile e aperta l'organizzazione rispetto a tutti i dispositivi che possono entrare in contatto con la rete aziendale senza trascurare la sicurezza. Facciamo questo offrendo tecnologie che riguardano 5 ambiti specifici: gestione unificata degli end point, end point security, It asset management, It service management, un unico dashboard di controllo”.
In particolare, sul primo fronte, Ivanti, che può contare su una tecnologia consolidata ereditata dal passato, ritiene che una visione completa dei dispositivi non debba limitarsi al mobile, ma estendersi all'IoT, offrendo soluzioni che considerano tutto ciò che ha un indirizzo Ip.
L'approccio Ivanti alla sicurezza è articolato in più aspetti, proprio per mediare tra flessibilità e sicurezza di utilizzo: è offerta la tecnologia che consente una gestione più evoluta della whitelisting (l'elenco delle applicazioni eseguibili dall'utente); quindi Ivanti fornisce tecnologie in grado di indirizzare il Privilege management, per esempio consentendo di elevare privilegi e diritti di amministratore all'utilizzatore in caso di task specifici; inoltre le soluzioni dell'azienda consentono la gestione delle patch di tutte le piattaforme, anche grazie alle tecnologie introdotte dall'acquisizione Heat Software.
“Un'altra area importante dell'offerta Ivanti – ha continuato Rimondo – è quella dell'asset management; in risposta all'esigenza di conoscere e aver sotto controllo hardware e software in azienda offriamo alle organizzazioni un motore intelligente, capace di normalizzare i dati (basti pensare ai numerosi service pack che vanno ad aggiungersi nel tempo), che sappia raccogliere informazioni da varie fonti, per esempio anche dall'ufficio acquisti, per avere un quadro completo della situazione; il tutto per ottimizzare i costi e far fronte ad audit effettuati dai vendor. Infine, l'It service management, che riguarda la gestione dei processi. La nostra soluzione nasce per il mondo It ma è enterprise, cioè applicabile a tutti i dipartimenti dell'organizzazione aziendale. La richiesta è in continua crescita, legata alla necessità di razionalizzare i servizi It, ma non solo, fornire servizi adeguati agli utenti, visti quindi come clienti, gestire la complessità agendo sui processi.
Infine, la società propone uno strumento di business intelligence per l'It in grado di tenere sotto controllo e presentare i Kpi, indicatori di prestazione, definiti da chi gestisce l'It e deve dare visibilità ai vertici dell'azienda del livello di servizio dell'It stesso.
La caratteristica della dashboard è che è indipendente da Ivanti, cioè in grado di raccogliere e presentare i dati provenienti da tutti i principali sistemi di end point management presenti sul mercato.
In sintesi: identificare qualsiasi endpoint entri in contatto con la rete aziendale, analizzarlo, agire di conseguenza anche in modo automatico, tenendo i sistemi sotto controllo in un unico cruscotto: sono i principi alla luce dei quali sono realizzati i prodotti Ivanti che si inquadrano nella vision globale dell'azienda che è quella riassunta da Andy Baldin, Vice President Emea di Ivanti: “In un contesto in cui la gestione degli endpoint e il mondo applicativo sono sempre più complessi Ivanti punta a far lavorare insieme It e sicurezza, offrendo tool utili al fine di creare workplace digitali flessibili e sicuri”.