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Gli esperti prevedono la flessibilità come tendenza principale dell’ERP nel 2022

Nel 2022 il mercato ERP sarà meno monolitico e con caratteristiche specifiche per ogni settore: queste le previsioni condivise dagli esperti.

Pubblicato il 18 Feb 2022

ERP

Quest’anno i CIO possono aspettarsi sistemi ERP più agili, più flessibili e più aperti a quanto affermano gli esperti, che in questo settore si aspettano anche l’arrivo di più applicazioni best-of-breed e meno sistemi ERP monolitici, con più opportunità per il cliente di scegliere all’interno dell’intera offerta le applicazioni più adatte.

I maggiori fornitori ERP – SAP, Oracle, Microsoft, Infor e IFS – continueranno a dominare il mercato per le grandi imprese ma i provider più piccoli e agili, in particolare quelli cloud-native, offriranno innovazione e applicazioni specifiche.

Sistemi aperti e software verticali per settore conquistano il mercato

Secondo Eric Kimberling, CEO e fondatore di Third Stage Consulting, una società di consulenza indipendente del settore ERP di Lone Tree (Colorado), i fornitori tradizionali probabilmente sgomiteranno per mantenere gli attuali clienti, mentre quelli che offrono sistemi flessibili con architetture aperte sono pronti a conquistare il mercato nel 2022.

I sistemi open source come Odoo, che offrono una personalizzazione flessibile a un costo inferiore rispetto ai giganti ERP, le applicazioni best-of-breed come Workday e Salesforce, e le architetture cloud aperte come Oracle e Microsoft, stanno per prosperare.

“I prodotti più grandi e ingombranti come SAP S/4HANA potrebbero avere difficoltà a restare competitivi in questa nuova realtà mentre i fornitori focalizzati sullo SMB space, come Oracle NetSuite, potrebbero diventare più attraenti nel contesto post-pandemia” ha spiegato.

Secondo Joshua Greenbaum di Enterprise Applications Consulting, una società di analisi del settore ERP a Berkeley, la specializzazione su singoli settori sarà per gli ERP un trend per tutto il 2022, guidata dai pesi massimi come SAP, Oracle, Infor e IFS, ma anche da player più piccoli come Acumatica e Unit4. Tutti stanno provando a far convivere la necessità di garantire le funzionalità fit-to-standard dei sistemi ERP SaaS e, contemporaneamente, di fornire anche di specifiche per i singoli settori, ha spiegato Greenbaum.

“Questa prospettiva piace ai clienti ed è il motivo per cui tutti questi fornitori hanno cloud verticali e le aziende come Unit4 per i propri principali clienti stanno sviluppando offerte focalizzate sui loro principali settori” ha aggiunto. “Questo trend sta diventando davvero importante nell’evoluzione del software aziendale verso il cloud”.

“I venditori ERP SaaS multi-tenant con una forte focalizzazione verticale avranno delle buone performance nel 2022” spiega Predrag Jakovljevic, analista del settore presso Technology Evaluation Centers, una società di analisi di enterprise computing a Longueuil, Quebec. Questa categoria include sia venditori ERP cloud-native come Oracle NetSuite, Acumatica e Rootstock, sia venditori che si sono convertiti al cloud, come Microsoft con prodotti come Microsoft Dynamics, Epicor, IFS, QAD, Unit4, Syspro e Sage Intacct.

Jakovljevic si aspetta di vedere dominare quei fornitori ERP in grado di proporre funzionalità specializzate, come ad esempio IFS, con il suo asset e field service management, e QAD, che ha aggiunto funzionalità di sourcing ed e-commerce nei suoi sistemi ERP per il manufacturing. “I player che faticheranno a restare competitivi saranno quelli non specializzati e con processi di migrazione da legacy a cloud poco agili” conclude.

Abbandonare l’ERP monolitico

Secondo Greenbaum, i sistemi ERP passeranno da una struttura monolitica a una che permetta di scegliere cosa vogliono includere. “Il termine Composable ERP definisce questo approccio plug-and-play, con elementi di edge computing particolarmente adatto a quei clienti divisi tra il desiderio di accelerare la digital transformation del loro core ERP e la necessità di aggiornare il back-end ERP on-premises” spiega l’analista. “Molti stanno chiedendo – e più fornitori stanno fornendo – una risposta a entrambi, per poter effettivamente modernizzare parti di ERP e sfruttarle per fornire migliori user experience sul front-end. La componibilità è disruptive rispetto ai grandi sistemi monolitici grazie alla sua capacità di rispondere ai bisogni dei clienti senza costringerli ad aggiornare l’intera struttura”.

L’ERP componibile e la verticalizzazione su singoli settori sono due indicatori di trasformazione digitale in corso e di una crescente tendenza alla migrazione cloud, fa invece notare Mickey North Rizza, vicepresidente del programma per le applicazioni aziendali e il digital commerce presso IDC. “La maggior parte delle grandi imprese con sistemi ERP monolitici sta lentamente cercando di districarsi nella rete di personalizzazioni introdotte in passato per capire quali sono le attuali necessità rispetto ad ERP più moderni e intelligenti” aggiunge Rizza. “È il tentativo di rendere i loro sistemi aziendali a prova di futuro, portando più insights nei processi di finanza, HR, procurement, produzione e supply chain”.

“Queste organizzazioni sanno di aver bisogno di prodotti standardizzati semplici e facili da usare che possano essere configurati per soddisfare le loro esigenze” conclude. “I loro dipendenti devono poter essere in grado di utilizzare questi sistemi ovunque, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo”.

Verso un mercato ERP sempre più solido

Shawn Windle, fondatore e direttore generale di ERP Advisors Group, una società di consulenza industriale a Lakewood (Colorado) individua l’enorme numero di applicazioni ERP disponibili oggi e l’ampia disponibilità di capitale da investire come fattori che porteranno probabilmente a un maggiore rafforzamento del mercato ERP.

Anche se è difficile prevedere quali fornitori di ERP acquisiranno e quali invece saranno acquisiti, Windle si aspetta che quelli di piccole e medie dimensioni ben riconosciuti che stanno crescendo sul mercato entreranno nelle mire espansionistiche dei più grandi. “Ci sono semplicemente troppi concorrenti per la stessa fetta di mercato –spiega- e con lo smart working, i dipendenti potranno essere facilmente trasferiti da un’azienda ad un’altra”.

Anche per Jakovljevic le acquisizioni ERP saranno una tendenza del 2022, ma restano da capire le modalità con cui queste verranno attuate e gestite. Infor, per esempio, potrebbe continuare ad essere attiva dopo aver ceduto la sua attività di gestione delle risorse aziendali (EAM) a Hexagon e aver acquisito il fornitore di sistemi di esecuzione della gestione (MES) Lighthouse Systems nel 2021. Non sarà l’unica, ci sono altri fornitori che propenderanno per effettuare acquisizioni sempre quest’anno. “Epicor e Unit4 hanno dichiarato di volerne fare più di una e ECi Software Solutions e Aptean continuano a comprare player ERP di nicchia”.

Questo non significa che non ci sarà più competizione sul mercato ERP, soprattutto nei confronti della clientela formata da PMI, il target preferito attualmente sia dai pesi massimi ERP che dai nuovi protagonisti cloud-first, molto focalizzati su questa tipologia di realtà.

“Ci aspettiamo che Acumatica continui a crescere, dato che i suoi prezzi e le sue funzionalità sono sempre più attraenti”, puntualizza Windle. I grandi venditori ERP come SAP, nel frattempo, non cesseranno di guadagnare quote di mercato e chiudere più accordi con le PMI.

La spinta verso il cloud innescata dal fornitore ERP, fa poi notare Windle, può risultare “un passo falso per gli attacchi di cybercrime delle applicazioni aziendali. Con così tanti fornitori che spostano le loro soluzioni nel cloud il più velocemente possibile, ci saranno vulnerabilità che dovranno essere gestite in modo proattivo prima che si verifichino importanti interruzioni che possano avere conseguenze critiche sull’azienda”. Una sfida per tutti i principali fornitori ERP, che dovranno adottare significative misure per affrontare i problemi di sicurezza informatica.

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