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Green data center, interconnessione e marketplace: i nuovi trend della colocation

La concorrenza è in aumento nel mercato della colocation e i fornitori stanno trovando nuovi modi per differenziarsi dai competitor, al di là dell’hosting tradizionale. Un modo per attirare utenti, infatti, è quello di aggiungere nuove funzionalità e nuovi servizi. Secondo gli esperti, in particolare, ci sono alcunii trend su cui puntare

Pubblicato il 11 Gen 2017

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Sono sempre di più le aziende che puntano sulla colocation invece di costruire un proprio data center a partire da zero; i servizi di colocation, infatti, permettono di tagliare i costi, ridurre lo stress che tipicamente accompagna le operazioni dei data center e di completare un piano aziendale di disaster recovery. Per questi motivi, il mercato della colocation è in aumento: il 2015 è stato un anno record per tale servizio che ha raggiunto i 27 miliardi di dollari di fatturato (fonte: 451 Research). Il mercato particolarmente attivo su questo fronte è quello statunitense, in particolare nelle regioni della Silicon Valley, di Dallas, di Chicago, di New York e New Jersey e della Virginia del Nord. Data la forte concorrenza, le aziende che offrono servizi di colocation stanno cercando nuovi modi per differenziarsi al di là dell’hosting tradizionale: aggiungere nuove funzionalità e servizi è una strategia utile ad attirare nuovi utenti. I principali trend che si stanno delineando, secondo gli esperti, sono tre.

Trend n.1: energie green e rinnovabili

La crescente consapevolezza in merito alla questione del cambiamento climatico ha portato i clienti a essere più sensibili sul tema dell’energia verde e rinnovabile, che sta quindi diventando una delle priorità per le strutture di colocation. L’approccio green del mercato della colocation è nato intorno al 2014, circa un anno dopo che l’uragano Sandy colpì New York decimando la rete elettrica ed eliminando qualsiasi opportunità di alimentazione diesel per i data center intorno a New York. Le aziende hyperscale, come Microsoft e Amazon, iniziarono così a puntare sull’energia rinnovabile, implementando i propri sistemi di green data center, in particolare sfruttando l’energia idroelettrica nel nord-ovest del Pacifico.

Anche l’Europa si sta muovendo: l’anno scorso, per esempio, la società svedese di colocation Hydro66 ha aperto il primo data center a energia idroelettrica per ridurre i costi e aumentare la scalabilità, mentre in Scozia è in via di realizzazione un data center completamente rinnovabile. Uno dei vantaggi delle energie green per gli operatori di data center, come fanno notare gli esperti, è quella di poter mantenere la disponibilità e l’operatività anche quando la rete elettrica non è disponibile.

Trend n.2: ambienti di interconnessione

Mentre molti utenti di colocation si muovono verso un ambiente ibrido, mantenendo on-premise solo una parte della loro infrastruttura IT, l’utilizzo del cloud pubblico per capacità di elaborazione supplementari diventa sempre più cruciale.

Se una società di vendita al dettaglio, per esempio, si aspetta una maggiore capacità di elaborazione per un periodo limitato (come durante le festività) può richiedere un supporto maggiore circoscritto a quello specifico periodo, lasciando al proprio dipartimento IT il compito di gestire le attività rimanenti giorno per giorno in un impianto di colocation.

A causa di questi passaggi, i servizi di colocation stanno facendo dell’interconnessione una delle loro priorità, fornendo connessioni dedicate al cloud pubblico che bypassano l’internet pubblico con alte prestazioni e alti livelli di sicurezza.

Trend n.3: i servizi di marketplace

Come estensione del trend dell’interconnessione, i principali attori nel campo della colocation, come Equinix e Digital Realty, offrono servizi di marketplace per aiutare le imprese a trovare altri servizi di colocation o di terze parti che si adattino alle loro esigenze. Nel caso di Digital Realty, per esempio, questo è stato reso possibile attraverso l’acquisizione di Telx, una società di retail colocation: il nuovo servizio, MarketplacePORTAL, è una specie di LinkedIn che mette in contatto i clienti per creare possibili rapporti di business.

L’iniziativa migliora la relazione con il cliente, poiché aumenta il livello di coinvolgimento e di interazione che quest’ultimo ha con il fornitore. Se si è puramente un fornitore all’ingrosso, fanno notare gli esperti, ci si limita a fornire essenzialmente spazio, alimentazione, raffreddamento o una qualche forma di connettività, ma nel momento in cui si offre al cliente una piattaforma di interconnessione lo si lega più profondamente alla propria piattaforma.

Oltre ad aumentare la fidelizzazione dei clienti, tale servizio aumenta il livello di engagement: gli utenti infatti godono della possibilità di avere accesso a una vasta gamma di opzioni attraverso uno o due fornitori di data center. In alcuni casi, inoltre, i fornitori possono offrire sconti sui loro servizi ai membri del marketplace. Uno dei vantaggi maggiori di questa funzione è la possibilità di connettersi ad altri fornitori all’interno dello stesso impianto di colocation, aspetto che risulta di grande aiuto a fronte di questioni come la latenza e tempi di inattività.

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